CAP. 23 - Finalmente Uniti

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Eccoci qui, con un capitolo HOT per tutti i gusti: con gemiti, ansimi, e brividi per chi ama il sesso etero, e una bella Lemon per chi - come me - è amante dell Slash fino all'inverosimile.

Per cui a chi non piacessero scene esplicite di sesso, è avvertito.

Un bacio e buona lettura.

Alicesme x3


POV SAMANTHA

Il tragitto in macchina è stato la cosa più dolce e allo stesso tempo sensuale che abbia mai fatto. Ci siamo tenuti per mano per tutto il tragitto e, appena era possibile, Taker si girava per baciarmi o, a seconda del tempo, mi mordeva il collo, lasciando piccoli segni come per marchiare il territorio. Sussurrava frasi tipo “sei mia” o “ti desidero da morire”, facendomi mancare il respiro ad ogni parola.

Ogni momento era buono per farmi sentire la sua voglia e farmi impazzire; insomma, mi ha torturato tutto il tempo, ma adesso sto pareggiando il conto.

Siamo davanti alla porta di casa sua, dopo un bel tragitto in ascensore, dove sentivo le sue mani arrivare in punti che non credo aver mai toccato neanche io, portandomi ad un livello di eccitazione da non potermi più fermare.
I suoi baci sono qualcosa fuori dal comune e dove passa con le labbra, in quei pochi angoli liberi dai vestiti, è come se ci passasse un tizzone incandescente, provocando una miriade di brividi che si concentrano tutte nella mia intimità. Ma come dicevo, adesso è il mio turno di torturarlo e, mentre cerca di infilare la chiave nella fessura, lo sto praticamente mangiando vivo! E come potrei resistere?

Stasera è la tentazione fatta persona: indossa una camicia bianca che risalta la sua carnagione scura, oltre che quei suoi occhi castano scuro che mi fanno battere il cuore ogni volta, un paio di jeans Denim con cuciture orizzontali, che seguono e modellano le gambe alla perfezione, ma soprattutto quel suo meraviglioso sedere, che sto torturando da almeno dieci minuti. Ormai è al limite anche lui, perché sento la sua erezione – ormai completamente dura – scontrarsi sul mio bacino. Per fargliela pagare per il tempo perso, comincio a spingermi verso di lui e con le mani gli apro la camicia; ad ogni bottone una spinta e un bacio sul collo, fino a quando non è completamente aperta.

«Guarda che, se non la finisci, dimentico il galateo e ti stupro qui sul pianerottolo… Santo Dio, Samantha, non riesco neanche ad aprire la porta da quanto sono eccitato! Finiscila e dammi dieci secondi e poi potrai farmi quello che vuoi: hai carta bianca, dolcezza!» Mi fermo all’istante, primo per dargli la possibilità di aprire e secondo, perché quello che mi trovo davanti è un Dio Greco in tutti i sensi e mi sento mancare da quanto è bello!
Se penso che tra poco lo avrò tutto per me, potrebbe venirmi un orgasmo da un momento all’altro.

«D’accordo, ti lascio in pace per ora, ma guarda, mio caro, che hai cominciato tu questo giochino prima in macchina e poi in ascensore, per cui non puoi darmi la colpa se ho voluto pareggiare i conti. Certo che per essere un personal trainer, di controllo del corpo ne hai poco; adesso ho capito perché Jake è così stressato!» Adoro prenderlo in giro, perché so benissimo che non si arrabbierà, ma concentrerà il suo stress su di me e non vedo l’ora di perdermi completamente tra le sue braccia.

«Giochi con il fuoco, dolcezza; non provocarmi, perché potrebbe essere pericoloso farmi arrabbiare… Sono già al limite e potresti non riuscire a muoverti domani mattina e doverti dare malata. Sei disposta a rischiare, Samantha?» Nel farmi la domanda mi guarda dritta negli occhi e capisco che vuole un ulteriore consenso della mia scelta; questo suo gesto di rispetto mi convince ancora di più sulla mia decisione: è l’uomo giusto per me.

«Non sono mai stata più sicura della mia decisione come lo sono ora. Ti amo e voglio essere tua fino in fondo. E tu mi vuoi, Taker?». Lo accarezzo dolcemente e non c’è bisogno che mi risponda perché gli leggo negli occhi che anche per lui è lo stesso.

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