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«Perfetto! Cinque minuti di pausa!».

Jimin a quelle parole emise un gridolino di gioia e prese a rotolarsi nella coperta gialla, che aveva utilizzato per le riprese fino a quel momento.
Jungkook lo osservava intenerito e allo stesso tempo stupito: Serendipity era la canzone più bella che avesse mai sentito, la voce di Jimin era spettacolare, dolce e perfetta in ogni nota e lui si era ritrovato a desiderare di essere il soggetto di quelle parole, per poi darsi dell'idiota e cercare di pensare ad altro, con scarsi risultati.

Vedendo che Jimin si stesse ancora rotolando imbarazzato nella coperta si avvicinò a lui, Namjoon Hyung non era ancora arrivato e al moro la cosa non dispiaceva più di tanto, poteva avere Jimin tutto per sé.

«Jimin! La canzone è fantastica!» urlò lanciandosi sopra il suo Hyung, che sentendo il corpo del minore finirgli addosso scoppiò a ridere e cercò di levarselo di dosso.
Quel giorno era molto più sereno e tranquillo e Jungkook ne era felice.

«Jungkookie~».

Il tono dolce e divertito del biondo fece scaldare il cuore al moro, che si spostò di poco per permettergli di sedersi e avvolgersi comunque nella coperta gialla: era una visione bellissima e dolcissima allo stesso tempo, avrebbe voluto stringerselo addosso e coccolarlo come se non ci fosse un domani.

«Mi mancava il tuo sorriso, sai?».

A quelle parole il biondo arrossì e cercò di nascondersi meglio nella coperta facendo sorridere ampiamente il più piccolo.
Jimin adorava il suo sorriso da coniglietto e in quel momento avrebbe tanto voluto sporgersi un po' e baciarlo, di conseguenza il suo sguardo si posò sulle labbra del minore e Jungkook lo notò.
Subito si riprese e spinse leggermente il ragazzo di fronte a lui.

«Ah! Jungkook-ah! Che stai dicendo!?».

Ma il biondo non era affatto credibile, non con quell'outfit soft e dolce, gli occhi luminosi e le guance tinte di un leggero rosa.

«La verità, mi manchi Jiminie.»

Nuovamente il maggiore arrossì e si nascose totalmente nella coperta per poi buttarsi sul materasso morbido sotto di loro ed emettere qualche gridolino poco virile.

«Jungkookie Oppa~ così arrossisco~» mormorò il biondino prendendolo in giro, ma in cuor suo era felice di sapere che gli fosse mancato, che Kookie si preoccupasse per lui.

«Non chiamarmi Oppa, almeno non qui.»

Le sue parole fecero arrossire ancora di più Jimin, soprattutto dato il tono malizioso utilizzato.
Non credeva che quel coniglietto avrebbe mai potuto dire qualcosa del genere, ma doveva rammentare che Jungkook non era più un bambino, a settembre avrebbe compiuto ben ventun anni.
Talmente era perso nei suoi pensieri non si accorse dell'improvvisa vicinanza del ragazzo, così nel tornare a sedersi finì per scontrarsi con il capo del minore, dandogli un colpo indesiderato.

«Merda.» mormorò il più piccolo tenendosi la parte lesa e Jimin si precipitò subito a controllare che non si fosse fatto niente di grave: se avesse riportato a casa Jungkook con una commozione celebrale Jin Hyung lo avrebbe ucciso, poco ma sicuro.

«Mi dispiace Kookie!».

Il minore si teneva la parte colpita lamentandosi tra sé, mentre il biondino cercava di non mettersi a ridere, nonostante tutto la situazione era abbastanza comica, ma non voleva che Jungkook si arrabbiasse con lui.
Dopo qualche secondo il minore gli permise di controllare il danno e notò che era solamente leggermente arrossato, niente di più, eppure tastò comunque la sua fronte, beandosi del contatto diretto con la sua pelle.
Jungkook non staccava gli occhi dal suo Hyung, che sembravano così concentrato ad assicurarsi che non si fosse fatto nulla e lo trovò per l'ennesima volta adorabile.

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