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«Kookie~ Stasera andiamo a Disneyland~».

Jimin saltellava sul letto come un bambino e Jungkook lo stava filmando, tanto per cambiare, ma quel piccolo video sarebbe rimasto tutto suo, non voleva condividerlo con nessuno, soprattutto perché il biondo stava indossando una maglietta di sua proprietà e un paio di pantaloncini neri, che mettevano in risalto le sue gambe.
Sì, sarebbe rimasto un video tutto per lui.

Quel giorno avevano girato parecchio, Jimin aveva insistito per andare a fare shopping e si erano divertiti molto - sarebbero tornati con le valigie piene, almeno Jimin - ma verso le cinque del pomeriggio avevano deciso di tornare in Hotel per poggiare le buste e poi dirigersi al parco divertimenti.

«Sì Chim, andiamo a Disneyland se ti vesti.»

Il maggiore si fermò nel suo saltellare e gli fece la linguaccia, prima di scendere dal letto e circondargli il collo con le braccia - doveva mettersi leggermente in punta e questo lo rendeva veramente tenero.
Fece subito coincidere le loro labbra dando vita ad un bacio dolce e delicato, almeno finché non chiese esitante accesso alla sua bocca.
Jungkook portò prontamente le sue mani a posarsi sulla vita del biondino, che intrecciò subito le mani nei suoi capelli intensificando ancora di più il bacio, lasciando il corvino al quanto stordito da quell'atteggiamento.
Fino a quel momento i loro baci erano stati sempre molto dolci, ma questo iniziava ad essere di tutt'altro genere, soprattutto quando Jimin morse violentemente il labbro inferiore di Kookie, facendolo gemere involontariamente.
Quando si scostarono Jimin sorrideva radiosamente e corse in bagno a prepararsi senza dare il tempo a Kookie di riprendersi.
Aveva sempre pensato che Jimin soffrisse un po' di sbalzi d'umore, ma quella ne era la prova senza ombra di dubbio e questo lo avrebbe fatto impazzire di sicuro, prima o poi.

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«Kookie~ Guarda~».

Jimin sembrava seriamente un bambino in quel momento, anche se il suo abbigliamento dimostrava di gran lunga un'altra parte della sua personalità.
Avevano già girato il parco in lungo e in largo, fatto la maggior parte delle attrazioni e Jungkook era soddisfatto delle sue riprese, anche se Jimin lo aveva sgridato più volte per prestare più attenzione alla fotocamera, che a lui.
Questo lo aveva fatto sorridere parecchio, ma alla fine aveva ceduto e aveva spento tutto, concentrandosi unicamente sul suo ragazzo, che sembrava un bambino a Disneyland ... Peccato che avesse ventitré anni.

«Jungkookie~».

Jimin lo richiamò ancora e gli buttò le braccia intorno al collo, cosa che fece sorridere il minore, che prontamente portò le sue a circondargli la vita.
Erano persi uno nello sguardo dell'altro, quando sentirono delle occhiate arrivare da una zona poco definita accanto a loro.
Si scostarono prontamente, ridendo come se niente fosse e con nonchalance si voltarono in quella direzione, sbiancando poco dopo: ARMY.

Ora, amavano le loro fan, non potevano non amarle sarebbe stata una cosa contro natura, ma in quel momento non sapevano veramente che cosa fare.
L'atteggiamento di Jimin era stato molto ambiguo, ancora di più il suo e tutto sommato in quel momento nessuno sapeva che fossero a Tokyo insieme, per quella che sembrava a tutti gli effetti un viaggio romantico e sicuramente le loro fan non si erano lasciate scappare i loro modi di fare.
Se c'era una cosa in cui le ARMY erano particolarmente brave era trovare quei piccoli dettagli in un video da venticinque minuti per urlare che la loro ship fosse reale, Jungkook non immaginava cosa potessero pensare ora, dato che lui e Jimin erano stato così fottutamente ovvi.
Fanservice ...? Non ci avrebbero mai creduto, d'altronde dov'erano le fotocamere? Il resto dei Bangtan? Erano nella merda, ecco cos'erano.
Se solo una di loro avesse scattato una foto o un video o avesse condiviso il tutto su internet loro sarebbero stati nella merda fino al collo.

Ecco, lo sapevo: è la volta buona che mi cacciano!

Jimin era quello un attimo più tranquillo fra i due e quando le fan si avvicinarono a loro, si stampò un enorme sorriso in volto, che preoccupò molto Jungkook.

«Ciao, siete ...?» la ragazza lasciò la frase in sospeso, forse un po' imbarazzata di essersi avvicinata così tanto a loro - tutto sommato era carina, capelli lunghi scuri e occhi nocciola.

«Sì, proprio noi!».

Jimin sorrideva come sempre quando si trovava di fronte alle ARMY, l'affetto che provavano per le loro fan non era mai fittizio, anche quando esageravano in certi commenti o critiche.
Non riuscivano ad avercela con loro, nemmeno per un secondo.

Accanto alla ragazza che aveva parlato sbucarono altre due ragazze e Jimin fu così gentile da intavolare una conversazione abbastanza leggera, a malincuore dovette rifiutare la richiesta di una foto, poiché essendo un viaggio privato non potevano permetterselo e le ragazze furono molto gentili nel capire la loro situazione e accettarla con un grande sorriso.
Dopo qualche minuto si congedarono, ma prima di perdersi nella folla una di loro - quella che era rimasta più a fissarli incanta che altro - si voltò verso di loro e sorrise raggiante.

«Comunque sono felice che la Jikook sia reale.»

Sia Jimin che Kookie sbiancarono a quelle parole, ma il sorriso rassicurante della ragazza fece rilassare entrambi: probabilmente avrebbe mantenuto il segreto o almeno ci speravano.

«Torniamo in hotel?» chiese Kookie dopo un po' e Jimin lo fissò imbronciato.

«Ma io volevo girare ancora un po'! Per favore, Kookie ~».

Jimin stava di nuovo per buttarsi addosso a lui, ma Jungkook si spostò prontamente prima di essere beccato di nuovo in qualche situazione un po' sconveniente e il biondo si sbilanciò in avanti rischiando di cadere, ma il corvino lo afferrò per un braccio prima che si schiantasse al suolo.

«Sei cattivo, Kookie~» mormorò Jimin e il corvino alzò gli occhi al cielo.

«Sarei stato cattivo a lasciarti spiaccicare al suolo, ringraziami e muovi quel bel culo che ti ritrovi, su!».

Jungkook iniziò ad avviarsi lungo il viale, probabilmente verso qualche altra attrazione e Jimin rimase qualche secondo a fissarlo con le guance che scottano.

Ha detto davvero che ho un bel culo, vero? 

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