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Jimin aprì la porta del bagno ed entrò nella sua camera, come aveva immaginato Jungkook stava seduto sul suo letto e lo attendeva con il suo tipico sorriso da coniglietto, che scaldava sempre il cuore al biondino.

«Non sei stanco, Kookie?» chiese Jimin mentre si avvicinava al letto.
Non capiva come potesse essere ancora così sveglio, dato che a differenza sua lui sentiva tutta la stanchezza della giornata sulle spalle e desiderava solamente mettersi a letto e dormire.

«Un po'» ammise il moro infilandosi velocemente sotto le coperte e attendendo che Jimin facesse lo stesso.
Appena poggiò il capo sul cuscino Jungkook lo avvolse con un braccio e strofinò dolcemente il naso tra le sue spalle, facendo arrossire tremendamente il biondo.

Aish, Jungkookie! Non sei mai stato così appiccicoso.

Jimin cercò di non agitarsi troppo e chiuse gli occhi, ma il comportamento del moro continuava ad apparirgli strano. Jungkook era il più piccolo tra di loro anagraficamente, ma fin dal debutto era stato molto più maturo del ragazzo che stringeva tra le braccia: era Jimin quello bisognoso di piccole attenzioni, quello che desiderava abbracci e complimenti a non finire e con il tempo non era cambiato granché, Jimin stesso alle volte si definiva il vero Maknae del gruppo, poiché Jungkook sembrava già così adulto rispetto a lui, quindi quei piccoli gesti lo lasciavano un po' perplesso.

«Jiminie, non vedo l'ora di andare in Giappone.»

Il biondo sorrise a quelle parole e nonostante sapesse che non fosse un'ottima idea, si voltò verso di lui ritrovandosi il suo volto a una spanna di distanza.

«Anch'io, sono felice che Tae lo abbia proposto.»

Il minore annuì e spostò per qualche secondo lo sguardo sulle labbra di Jimin per poi tornare a concentrarsi su di lui: rimaneva sempre più colpito da quanto fosse bello e attraente quel ragazzo, anche se lui stesso negava di esserlo, anche se ogni occasione era buona per il biondo per sminuirsi, agli occhi di Jungkook era perfetto.
Lo era sempre stato, in realtà, ma solo nell'ultimo periodo se ne era veramente reso conto, non sapeva se erano semplicemente gli ormoni o se la paura che Tae se lo portasse via avessero fatto smuovere qualcosa dentro di lui, ma sapeva che nell'ultimo periodo non lo stava più osservando come faceva prima e questo lo spaventava.

«Dovremmo fare una lista dei posti che desideriamo visitare.»

Jimin annuì a quelle parole e scavò nella mente finché trovò un posto in cui desiderava ardentemente andare.
Jungkook notò il cambio d'espressione del suo Hyung e nonostante ci fosse abbastanza buio nella stanza, lo vide arrossire.

«Hai trovato un posto dove vuoi andare?» chiese incuriosito il moro, ricevendo un segno di assenso dall'altro.

«Sì, ma è stupido e infantile.» sussurrò ancora più imbarazzato, portando le mani d fronte al volto per nascondendosi.

«Andiamo, non penso che lo sia!» mormorò Kookie avvicinandosi un po' di più al biondino, approfittando del fatto che non stesse guardando e fosse impegnato a pensare ad altro, ma Jimin percepì il corpo del moro farsi più vicino e sentì le guance scottare ancora di più.

«E-Ecco ... v-vorrei andare a Disneyland.» ammise sentendosi ancora più ridicolo ad ammettere una cosa del genere, ma tutto ciò lo fece apparire ancora più tenero e dolce agli occhi di Jungkook.

«Allora ci andremo!».

Jimin sorrise grato al suo amico per non aver iniziato a prenderlo in giro e quando Jungkook passò un braccio intorno alla sua vita lo lasciò fare, ritrovandosi pochi istanti dopo tra le sue braccia e con il volto affondato nel suo petto.
Sapeva di cocco, più del solito e questo fece sorridere il biondo, che timidamente portò una mano a posarsi sulla spalla destra del Maknae, aggrappandosi alla sua maglia.

«Grazie» sussurrò, mentre sentiva il sonno pian piano avvicinarsi.
Il colpo di grazia arrivò quando Jungkook portò una mano tra i suoi capelli e iniziò a coccolarlo, accompagnandolo ancor più dolcemente verso un sonno caldo e accogliente.

«Buonanotte Jiminie.»

E a Jimin sembrò di sentire le labbra del suo coniglietto posarsi sulla punta del suo naso prima di cadere addormentato.

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«ChimChim dorme ancora?».

La voce assonnata di Taehyung fece sobbalzare il povero Maknae, che era intento a versare del caffè caldo in due tazze colorate, non lo aveva sentito arrivare e questo voleva dire solo una cosa: si era perso nuovamente a pensare a Jimin.

«Uhm sì, ma ora vado a svegliarlo.» aggiunse il moro sbadigliando.

«Posso andarci io, tranquillo.»

Taehyung aveva un sorrisetto divertito in volto, che fece irritare solamente di più il minore: non lo avrebbe mandato a svegliare il biondino.

«Non ti preoccupare, ci penso io e gli porto anche il caffè.» rispose sbrigativo Jungkook cercando lo zucchero da mettere nella bevanda calda.

«Ma non è un problema, vado e torno!».

«Ti ho detto che ci vado io, Hyung.»

Tae sorrise soddisfatto, Jungkook non lo chiamava quasi mai Hyung a meno che non fossero davanti alle telecamere e dovesse mostrarsi rispettoso nei suoi confronti, a casa era sempre stato Tae o Taehyung, mai Hyung e tanto meno lo aveva mai guardato in quel modo così gelido.

«Hai paura che ti possa rubare Chim?».

Jungkook avrebbe tanto voluto tirargli un pugno, ma quella sera avevano un'altra esibizione e lui non voleva troppi problemi.

«No, non ruberai niente, puoi starne certo.»

Detto ciò afferrò le due tazze fumanti e sparì lungo il corridoio in direzione della camera di Jimin.
Taehyung si mise a ridere, trovando estremamente adorabile il modo in cui Jungkook si ingelosiva per qualsiasi cosa.

«Quindi la tua idea è di andare in Giappone e di rischiare la vita?».

Yoongi Hyung aveva assistito a tutta la scena e aveva capito ancora di più quanto sia il Maknae che il biondino fossero presi l'uno dall'altro, ma proprio non capiva cosa Taehyung avrebbe fatto a Tokyo con loro.

«No Hyung, io non andrò in Giappone con loro, ma questo ancora non lo sanno.»

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