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Nonostante le parole di Jimin, Jungkook voleva comunque mettere in chiaro le cose con Taehyung, così non appena Jimin si alzò per andare in sala prove con Hoseok corse letteralmente in camera del suo Hyung.
Tae stava ancora dormendo, ma non gli importava molto, così si precipitò ad aprire la finestra per illuminare la stanza e poi scosse leggermente la spalla dell'amico per svegliarlo.
Il grigio aprì gli occhi infastidito e quando incrociò lo sguardo serio di Jungkook sospirò sconsolato.

«Jimin mi aveva avvertito che mi avresti soffocato nel sonno, cerca di fare velocemente.» mormorò dandogli le spalle e chiudendo nuovamente gli occhi.
Jungkook sospirò e lo girò verso di lui nuovamente, voleva parlare e avrebbero parlato.

«Che cosa provi per lui?».

Il corvino era andato dritto al punto, non gli andava di perdersi in giri di parole o altro, voleva una risposta chiara e la voleva in quel momento.

«Jungkook ma di che diamine stai parlando?» mormorò nuovamente Taehyung, sbadigliando e mettendosi seduto per poter affrontare quella conversazione, anche se in quel momento fosse ancora nel mondo dei sogni e dovesse concentrarsi parecchio per capire di che cosa stesse parlando il corvino.

«Ti ho chiesto cosa provi per il mio Jimin.»

La voce di Kookie era fredda e tagliente, Tae sospirò e si spostò i capelli dalla fronte lasciando cadere le lenzuola dal suo petto scoperto.
Jungkook pregò tutti i santi che dormisse vestito quando passava la notte con Jimin.

«È il mio migliore amico, Kookie - Se provassi qualcosa per lui sicuramente non lo avrei aiutato a mettersi insieme a te, non credi?».

Tae trovava assurdo che stessero discutendo di questo, d'altronde lui era il loro fan numero uno! Perché doveva essere bullizzato da lui?

«Allora perché sei sempre in mezzo! E dubito che tu abbia sempre un tempismo di merda!».

Jungkook era esasperato, da quando erano tornati da Tokyo lui e Jimin non erano più riusciti a stare soli in un certo modo, dato che per un motivo o per un altro Taehyung era sempre tra i piedi e quando non era lui era qualcun altro - stava diventando snervante.

«Okay ammetto che mi divertisse vederti uscire dai gangheri, ma giuro che ultime due volte è stata una casualità!».

Jungkook annuì credendogli, d'altronde Tae era solito essere sincero e lui voleva dargli credito.

«Comunque non voglio che il nostro rapporto cambi, intendo il mio e quello di Jimin, ma anche quello che ho con te: siete due amici molto importanti e non voglio perdervi, ecco.»

Taehyung si vergognava ad ammettere che un po' aveva temuto di essere messo da parte, una volta che tutti in casa fossero stati felicemente accoppiati lui cosa avrebbe dovuto fare?
Ma non per questo aveva mai voluto che uno di loro litigasse o altro, anzi era il sostenitore di chiunque lì dentro.

«Non cambierà nulla, Tae - solo non allungare troppo le mani su Chim.»

Il grigio rise a quelle parole e invitò Kookie a raggiungerlo sotto le coperte, d'altronde era ancora presto e loro non avevano nulla da fare quel giorno.
Kookie lo assecondò, d'altronde era ancora stanco e ne avrebbe approfittato per dormire un po'.

«Buon riposino Jungkook!».

«Dormi.»

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Quando Jungkook aprì gli occhi si trovò di fronte l'espressione distrutta di Jimin, sembrava malinconico, istintivamente portò una mano ad accarezzargli il volto, ma il biondo la schiaffeggiò via.
A quel gesto il corvino fu completamente sveglio e fissò il proprio ragazzo spavento.

Take me to the sky ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora