Jimin quella mattina si era svegliato con un terribile mal di testa e Jungkook praticamente spalmato addosso a lui, aveva cercato di alzarsi con non poche difficoltà, anche perché non voleva svegliare il giovane Maknae.
Una volta riuscito a mettersi in piedi aveva sentito una fitta di dolore passargli dal suo basso ventre alle gambe, bruciando particolarmente nella zona del suo sedere, aveva portato precipitosamente una mano a poggiarsi sulla zona dolente e si era accorto di indossare solo un paio di boxer.
Ancora confuso e intontito dal sonno cercò di ricordarsi cosa fosse successo la sera prima, aveva vaghi ricordi della cena, della serata al bowling e poi di quella sosta a quel locale in centro, dove avevano bevuto qualcosa - a quanto pare lui aveva un po' esagerato, perché da un certo punto in poi aveva il vuoto totale.Cos'era successo? Com'erano tornati a casa? E perché stava indossando solo le mutande? Ma soprattutto, perché cazzo gli faceva male il culo!?
Dolorante si avviò verso il bagno e una volta lì, dopo essersi lavato il viso si accorse, osservando la sua immagine riflessa, di aver il collo costellato da una serie di succhiotti rossi: Jimin sbiancò a quella vista e arretrò spaventato finendo con le gambe contro la vasca e rischiando di finirci dentro.
Tornò di corsa in camera e per sua sfortuna trovò Jungkook seduto sul letto sopra le coperte, i capelli completamente scompigliati e l'espressione assonnata. Jimin lo studiò attentamente e si accorse di due dettagli: primo, non indossava niente se non i suoi boxer; secondo, aveva dei succhiotti anche lui sulla spalla sinistra.Merda. Cosa cazzo abbiamo combinato ieri sera?
«Jimin, cosa succede? Mi fa malissimo la testa.»
Il biondo rimase sorpreso dalle sue parole e come un flash si ricordò della sera precedente, quando al locale lui tentava di convincerlo a bere qualcosa per il suo compleanno e dopo una serie di proteste aveva ceduto.
Temeva di essere andato ben oltre un solo drink e di aver trascinato anche il corvino.Merda. Merda.
«Ehm, ti vado a prendere un'aspirina, tu rimani lì.»
Detto ciò il biondo prese la prima maglietta che trovò e uscì dalla stanza velocemente, era abbastanza tardi e l'odore di ramen invadeva l'aria, probabilmente era passata da poco l'ora di pranzo e quando mise piede in cucina vi trovò solo Taehyung.
«Buongiorno Chim ... Oh cazzo.»
Jimin fissò il suo migliore amico sorpreso e il grigio indicò il biondo con un sorriso divertito, non capendo cosa stesse dicendo abbassò lo sguardo e capì di star indossando la maglietta di Jungkook.
Oh no.
Poteva benissimo immaginare cosa stesse pensando Taehyung, d'altronde indossava una maglia di Kookie, aveva i capelli scompigliati e dei fottuti succhiotti sul collo.
«Non è come pensi, giuro.» sussurrò il biondo, ma Tae rise divertito.
«Ah no? Allora com'è, Chim?».
Jimin decise di non rispondergli, afferrò un bicchiere che riempì d'acqua e prese l'aspirina, per poi tornarsene in camera ignorando ancora Taehyung, che lo implorava di raccontargli tutto.
Appena mise piede nella stanza Jungkook gli si avvicinò velocemente, ma invece di prendere il bicchiere e la pastiglia, gli scostò di poco la maglia dal collo per osservare meglio i segni che aveva.«Oh cazzo, sono stato io?» chiese sconvolto il minore e Jimin osservò meglio quelli che aveva il più piccolo - era stato lui? Pensava di sì, altrimenti non sarebbero stati lì insieme, no? Perché non ricordava?
«Penso, non ricordo Gukk-ah.»
Il corvino annuì e passò una mano sui suoi segni sulla spalla, probabilmente a contatto con le dita bruciavano un po' ... Doveva esserci andato pesante.
«E questi ... Sei stato tu?».
Jimin diede la stessa risposta, ma anche Jungkook sembrava abbastanza convinto che fossero stati loro due.
«Non ricordo niente, ho bevuto troppo ed io non bevo mai! Perché - ah!».
Si portò le mani alla testa, probabilmente una fitta più forte delle altre lo aveva distratto, così Jimin gli passo il bicchiere e la pastiglia incoraggiandolo a berla.
Una volta fatto i due tornarono a sdraiarsi sul letto, Jimin aveva evitato di comunicare che si sentisse dolorante e comunque aveva setacciato la stanza alla ricerca di qualche indizio, tipo un preservativo, ma non ne aveva visti ... Iniziava a chiedersi cosa fosse successo veramente o se avessero avuto la calma di sistemare ... Voleva morire.
Se davvero fosse stato a letto con lui e non se lo fosse ricordato, beh sarebbe stato uno sfigato sul serio!
Quante volte gli sarebbe potuto ricapitare?«Jiminie, pensi che noi ...».
Il biondo arrossì e si mise a pancia in giù nascondendo il volto nel cuscino - era così imbarazzante.
«Non ne ho idea.»
Il corvino annuì fissando il soffitto, mentre cercava di ricordare cosa fosse successo, ma la testa gli faceva troppo male e lui non aveva la forza, voleva dormire e desiderava svegliarsi rilassato e con tutti i suoi ricordi.
«Ti fa niente se dormo ancora un po'?».
Jimin scosse il capo e lo aiutò a infilarsi sotto le coperte facendo lo stesso, non voleva tornare in cucina o in salotto e venire assalito dalle domande di Taehyung e poi dormire ancora non gli avrebbe fatto certamente male, anzi.
«Jimin ... Se fosse davvero ... Io ...»
Il biondo si voltò verso il corvino trovandolo rosso in volto e leggermente preoccupato, così lo avvolse velocemente tra le sue braccia cercando di calmarlo.
«Tranquillo Jungkookie, questa non conta, ok?».
STAI LEGGENDO
Take me to the sky ✓
Fanfiction«Jimin, perché non vuoi andare in Giappone con Jungkook?». «E se poi mi innamorassi ancora di più di lui?». Jikook Accenni a NamJin/Yoonseok