cap 37 Non l'hanno spinta

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"Chi era ?" Io sono sconvolta non riesco neanche a parlare, perché deve succedere qualcosa?

" Fhayt ci sei?!" Chiede prendendomi le spalle con le mani e scuotendomi leggermente , per cercare di farmi riprendere, io invece resto una statua .

Io non riesco neanche ad alzare lo sguardo, lo tengo fisso sul pavimento, e in questo momento mi sento come lui , freddo ,e immobile , calpestato da tutti ogni giorno.

Non ho nemmeno il coraggio di guardarlo negli gli occhi, se ne andrebbe pure lui, come hanno fatto tutti.

"Se vogliamo far funzionare la cosa dovrai parlarmi!" Dice con tono dolce , cercando di spronarmi a parlare.
Io prendo un respiro profondo .

"Tutto il contrario!" Dico io sentendo gli occhi bruciare e iniziare ad inumidirsi, perché tutto a me? Stava incominciando ad andare bene....piùo meno.

"Che vuol dire!?" Chiede con uno sguardo preoccupato, stringendomi un po la spalla, per farmi sentire conforto.

"Se parlo te ne andrai , se ne andranno tutti, come hanno già fatto gli altri !" Dico scoppiando a piangere, non riuscendo più a trattenermi .

Lui mi abbraccia senza dire nulla, e dopo avermi fatta calmare un po' , cullandomi tra le sue forti , sicure e protettive braccia mi porta verso l'uscita, stringendomi per mano.

"Dove stiamo andando ?!" Chiedo tra un singhiozzo e l'altro, la vista sta tornando più chiara , per via delle lacrime già scese, sulle mie guance .

"Ti porto a casa mia, possiamo saltarlo un giorno, tu sei molto più importante, di qualche stupida ora di lezione.!" Dice prendendo le chiavi della macchina dalla tasca della sua giacca.

"No ...io sto bene , non ..!" Cerco di dire ma mi ferma.

Lui si ferma e mi prende il viso a coppa tra le sua mani.

E guardandomi dritta negli occhi dice:

"Di come ti senti è una cosa di cui mai , e dico mai mi dovrai mentire, e non disturbi mai tu , e poi siamo soli in casa, staremo tranquilli , solo io e te , andrà tutto bene vedrai !" Spiega usando un tono rassicurante.

Mi asciugo le lacrime con il bordo della maglia annuendo debolmente e lo seguo nel parcheggio.

A casa di Ezra..

Siamo seduti al bancone della cucina , e mi ha preparato del te, per farmi tranquillizzare .

Nessuno dei due fiata, regna il silenzio, e lui parlando lo infrange.

"Io non sono cattivo Fhayt, ma non esiterò ad appendere per il collo quel deficiente di oggi , se ti dovesse dare fastidio ancora o se ti dovesse anche solo avvicinare!" Io continuo a non dire nulla .
Vedo che sta iniziando ad agitarsi.

"Fhayt..!" Cerca di parlare ancora ma lo fermo.

"E' stata colpa mia !" Dico guardando il leggero vapore alzarsi dal pelo dell'acqua.

"A cosa ti riferisci?!" Domanda non capendo.

" Karen Carter... !" Dico solo.

"Chi è?!" Sono sicuro lo sappia.

Possibile che non sappia tutta la storia che c'è dietro quel nome ?

"Poco tempo fa , circa due anni fa circolava la storia di karen Carter rimasta gravemente infortunata...!" Ormai non ne parla più nessuno, non fa più (NOTIZIA).
"Intendi la ragazza che hanno spinto giù da un' impalcatura ?!" Dice e io reagendo di conseguenza scatto malamente.

"Non l'hanno spinta!" Dico ad alta voce, facendolo sorprendere per il mio tono , cazzo...non me la devo prendere con lui , vuole solo aiutarmi ,e io gli sto urlando contro...

REMEMBER ME. Le luci del passato   COMPLETA (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora