1 Strani incontri

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CApitolo 1

Chacin !!!Drinnn!! Blablinn!!!Bippp !!Chacin!Bablin !Chacin !!

Ero di nuovo lì, non so come ma ero lì.

Mi sento proprio come se tutto fosse tornato come prima, come se io fossi tornata lì .

Ci sono le macchine, le persone che fanno avanti e in dietro , luci accecanti e lampeggianti, di ogni colore possibile e immaginabile ,gettoni e biglietti sparsi ovunque, riesco a sentire perfino quello squallido odore di alcol misto fumo che appestava il salone.

Era un incubo, il mio personale incubo fatto realtà, ogni volta che chiudo gli occhi.

"Questo idiota ha un ABC (stile di gioco) da principiante, lo distruggiamo." Sento sempre la stessa frase pronunciata dalla stessa persona ormai da mesi e mesi.

Sempre le stesse parole ripetute all'infinito.

Era sempre la stessa co......

Il mio incubo viene interrotto dal frenare della macchina.

L'attenzione dei miei occhi viene rubata da una luce rossa, e questo mi fa inevitabilmente pensare al mio brutto sogno, ma appena la mia vista non pare più appannata dal sonno, ricordo che quella non è più la mia vita, ma il mio passato, e che quella che vedevo non era la luce di una machine ma solo un semaforo.

Sono su questa macchina, ormai da un pò.

La strada scorre, allontanandomi sempre di più dalla mia paura più grande, il mio passato.

Quel passato che ha lasciato segni indelebili nella mia mente ma anche sulla mia carne.

Ora guardo questi chilometri d'asfalto, accompagnarmi verso quella che dovrebbe essere la mia nuova via.

Lontana dai ricordi, dagli avvenimenti e dalle persone passate, che rimarranno confinate in quello che sarà solo una misera ma segnante vita passata.

Il mio padre adottivo Filiph Gaver ha ottenuto una promozione, come capo di una filiale che vende auto.

Invece la mia madre adottiva July Gaver, che ama ed è bravissima con i bambini, non ha faticato a trovare lavoro nel Boston children's Hospital.

Mentre io andrò alla Boston College High School o BCHS, non capisco ancora perché la gente si ostini a siglare qualsiasi cosa, come se la sua giornata fosse talmente piena da non aver nemmeno il tempo di pronunciare 4 parole in croce. C'é poi il loro figlio Asher, di due anni più grande di me. Grazie a questo spostamento la sua università sarà più vicina a casa nostra. È un ragazzo d'oro che non ha esitato ad aiutarmi dal primo momento che ci siamo visti in orfanotrofio e a starmi vicino, nonostante io non ricambiassi spesso i suoi sorrisi o i suoi abbracci.

A volte ripenso a quei momenti , deve essere stato difficile per lui, vedere una estranea entrare nella tua vita.

Vedere entrare in casa tua qualcuno che non conosci che è un po' restia a farsi avvicinare e a stringere legami.

Deve essere stato complesso e molto difficile avere così tanta pazienza, e io non posso che esserne grata.

Il mio pensiero viene disturbato dalla macchina quando prende un dosso e barcolla.

Tolgo le cuffiette e dal cellulare fermo la musica quando ormai leggo il cartello

<<Boston, Brooklin.

Heat street.>>

A quel punto i miei occhi assonnati si illuminano e strofinandoli chiedo, con voce impastata.

REMEMBER ME. Le luci del passato   COMPLETA (In Revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora