Capitolo 34

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4 anni prima

Cam

<< Dovremmo uscire a fare due passi. >> proposi continuando a fissare il soffitto con finto interesse.

Erin alzò il viso di scatto puntandomi con i suoi occhi azzurri, rimase in silenzio per un lungo istante, poi scosse la testa con decisione. << No. >> sentenziò tornando con l'attenzione sul libro liquidandomi con risposta secca.

Storsi la bocca in una smorfia, mi tirai su appoggiandomi sul gomito osservando il profilo della sua figura distesa a pancia in giù, quindi le sfilai il libro dalle mani.

<< Ehi! >> esclamò contrariata fulminandomi con lo sguardo.

<< Perché no? >>

I suoi occhi azzurri si rivestirono di rimprovero. << Lo sai perché! >>

<< Non puoi passare l'eternità rinchiusa in questa stanza! >>

<< Pensi che sia felice di stare qui dentro come una prigioniera? >>

<< No, affatto. >> mi strinsi nelle spalle rigirandomi tra le mani quell'ammasso di fogli tenuto insieme da due pezzi di cartone.

Erin si alzò, lo sguardo pieno di rabbia. << Eppure stai parlando come se avessi una qualche possibilità di scelta! >>

Sbuffai alzandomi in piedi a mia volta, quindi presi a camminare avanti e indietro per la stanza cercando una soluzione ma, in fondo, ero ben consapevole che non c'erano molte opzioni tra cui scegliere.

<< Non voglio che se la prenda anche con te. >> mormorò, sembrava esausta.

Mi voltai di scatto, era come se qualcuno mi avesse appena infilzato con una lama al centro dello stomaco. La osservai, la sua espressione era tesa, pallida, gli occhi pieni di timore. Mi avvicinai sedendomi di fronte a lei, le sfiorai la guancia portandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<< Vorrei poterti tirare fuori da qui, vorrei riuscire a. >>

Erin mi zittì posandomi un dito sulle labbra. << Vuoi sapere cosa vorrei io? >>

<< Cosa? >>

<< Vorrei tenerti il più possibile lontano da qui. >>

<< Niente può riuscire a farlo! >>

<< Visto?! Non sempre le cose vanno come vogliamo. >> abbozzò un sorriso, mi accarezzò la guancia senza distogliere lo sguardo dai miei occhi. Esitò un lungo istante prima di chinare la testa di lato, una strana luce le attraversò lo sguardo, un'espressione imperscrutabile che non riuscii a decifrare.

<< Dobbiamo essere qui prima che se ne accorgano. >> disse mordendosi dolcemente il labbro.

Spalancai gli occhi incredulo. << Non si accorgeranno nemmeno della tua assenza! >>

Erin annuì nello stesso momento in cui la presi per mano conducendola fino alla finestra. Scendemmo con cautela cercando di non fare rumore, rimanemmo incollati alla parete controllando che nessuno potesse vederci, contammo fino a dieci scambiandoci un'occhiata complice, poi iniziammo a correre ridendo come bambini e allontanandoci sempre di più dalla casa degli orrori.


* * *


Erin

La ragazza con il cuore di lattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora