Capitolo 16

22 5 0
                                    

Erin

Capodanno.

Il Neptune era gremito di gente in maschera che si scatenava al centro della pista. I tavoli erano pieni, il bancone era affollato proprio come ogni altro angolo del locale. Facevamo fatica a fare avanti e indietro per le ordinazioni. Mancava un quarto d'ora alla mezzanotte e io non vedevo l'ora che la serata finisse. Ero stanca e sudata, i capelli mi si appiccicavano alla faccia e i vestiti addosso. Per fortuna, noi dello staff non eravamo stati obbligati a indossare uno stupido costume, avevamo pur sempre le divise per distinguerci dalla massa. Però, Max ci aveva chiesto di mettere almeno qualcosa sul viso.

Gli altri si erano mostrati euforici. Io, invece, optai per un semplice make-up realizzato dalla buona mano di Sky che non mi diede nemmeno il tempo di ripensarci, arrivò a dare libero sfogo alla fantasia dove la mia faccia era la cavia.

In realtà, dovetti ammettere che aveva fatto un ottimo lavoro, il disegno mi copriva solo una piccola parte del viso e non era né pesante, né lugubre. Linee sottili e nere si intrecciavano tra loro creando semplici elementi geometrici come un sottile velo di pizzo.

Mi appoggiai al bancone prendendomi cinque minuti di pausa quando Sky mi si avvicinò con un enorme sorriso e gli occhi nocciola fissi su di me. Fece un profondo respiro sfilandosi la maschera, ne aveva scelta una che le ricopriva interamente la fascia degli occhi, nera con delle rifiniture dorate e delle piccole piume ai lati del medesimo colore.

<< Ti stai divertendo? >> mi chiese allungandosi verso di me.

Alzai un sopracciglio e storsi la bocca. << Da morire. >>

<< Signorine! >> un tizio che puzzava d'alcool e vestito da pirata avvolse le spalle di Sky con un braccio. << Tutte sole? >>

<< Dipende dai punti di vista. >> Sky gli lanciò un'occhiataccia assassina. << Tieni giù le tue luride zampe! >> lo ammonì spingendolo via.

<< Baby, ti adoro! >>

Trattenni una risata mentre Sky incrociò le braccia al petto infastidita fissandolo dalla testa a piedi. << Non hai afferrato il concetto? Smamma! >>

<< Dai, divertiamoci un po'! >> continuò appiccicandosi a lei che gettò gli occhi in aria con una smorfia piena di disgusto.

In quello stesso istante, qualcuno lo afferrò per il retro del colletto della camicia e lo tirò via. Colin, uno dei buttafuori che giravano come trottole per il locale per assicurarsi che tutto filasse liscio, lo guardò in cagnesco. Serrai le labbra ringraziando di non trovarmi al posto di quel poveraccio.

<< Qualche problema?! >> gli chiese con tono minaccioso chinando la testa di lato.

<< Ehi amico, non avevo brutte intenzioni! >> balbettò il pirata alzando le mani in segno di resa con sorriso tremante.

<< Sparisci, altrimenti ti butto fuori a calci nel culo! >> Colin sorrise puntando i pugni sui fianchi.

Il pirata si grattò la nuca rivolgendoci un'occhiata afflitta.

<< Ancora qui?! >> fece un passo in avanti arrivandogli ad un palmo dal naso, sovrastandolo con tutta la sua stazza.

<< No, no. Sto andando. >> detto questo sparì veloce come il vento.

Colin rise puntando i suoi occhi verdi, in contrasto con la carnagione abbronzata, su di noi. << Tutto bene? >> ci chiese con il sorriso che gli andava da un orecchio all'altro.

La ragazza con il cuore di lattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora