Capitolo 39

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Erin

Portai velocemente l'ordinazione al tavolo sfilando in mezzo ad una mandria di gente ammassata come tante sardine. Era un venerdì sera come un altro, nessuna ricorrenza in particolare, anzi. Era solo l'ennesimo giorno in cui il Neptune veniva assalito da dozzine e dozzine di studenti che davano inizio ad un fine settimana pieno di alcool e divertimento.

Quella sera il locale era stracolmo, tanto che Max fu costretto a chiamare a raccolta praticamente tutto lo staff. Faceva caldo nonostante la bassa temperatura esterna, la maglietta mi si era appiccicata addosso, mi mancava l'aria. Altri cinque minuti e avrei fatto una breve pausa per rilassarmi e riprendere fiato, altrimenti non sarei arrivata alla fine del turno.

Sgombrai il vassoio poggiando i cocktails e le bottiglie di birra sul tavolo, quindi mostrai la ricevuta per il pagamento. In attesa che saldassero il conto, vagai con lo sguardo in mezzo alla sala per assicurarmi che tutto stesse filando liscio. Ad un paio di metri da me c'era Grace intenta a pulire un tavolo appena liberato per permettere ad un nuovo gruppo di gente di sedersi, più in là Sky sfilava velocemente in mezzo alla folla per raggiungere il bar, aveva l'espressione di chi stava per mettersi ad urlare a causa di tutto quel caos.

Sorrisi quando mi lanciò un'occhiata esausta prima di arrivare al bancone. Feci per tornare con l'attenzione al tavolo che stavo servendo quando il mio sguardo si fissò su un movimento in fondo al locale, un'ombra che si muoveva lentamente lungo il muro e che mi strappò il respiro. Deglutii per calmarmi, facendo lenti respiri regolari, aguzzai lo sguardo per mettere a fuoco quel punto ma non c'era anima viva, almeno non lì. Risi di me stessa, la stanchezza mi stava giocando davvero brutti scherzi.

Presi i soldi e la copia della ricevuta, strinsi il vassoio sotto il braccio e mi allontanai per raggiungere Sky, passai in mezzo ad un gruppetto di ragazze che si scatenava a ballare a ritmo di musica, superai un'altra coppia prima di ritrovarmi di fronte al bancone.

<< Ehi! >> esclamai avvicinandomi ad una Sky visibilmente stanca e stressata appoggiata al bancone.

<< Ho bisogno di una pausa! >> borbottò sbuffando e io annuii concordando con lei.

Tirai un profondo respiro voltandomi a guardare la sala, fortunatamente stava filando tutto liscio, nessuna rissa, nessuna persona così ubriaca da creare ancora più confusione.

<< Ci sono Cam e Travis. >> disse cercando di nascondere l'irritazione.

Una scarica elettrica mi percorse tutta la schiena al solo sentire il suo nome, mi voltai automaticamente nella stessa direzione di Sky fino ad incontrare la sua figura. Il sorriso ebete che avevo stampato in faccia si spense all'istante quando lo vidi parlare con una ragazza.

Se fosse stata una qualsiasi, non me ne sarebbe importato più di tanto, ma non lei. Era di profilo e la luce fioca non aiutava a metterla completamente a fuoco, però non ne avevo bisogno, quei capelli neri sistemati in un perfetto caschetto e il mini abito che indossava bastarono a farmi intuire chi fosse. La mia mente si riavvolse facendomi tornare alla notte di capodanno, a quando la vidi uscire da casa di Cam con un sorrisetto sornione stampato sul suo viso fastidiosamente perfetto.

Senza rendermene conto, i miei piedi mi portarono ad avanzare verso di loro facendomi scontrare almeno con un paio di persone che borbottarono infastidite, feci finta di niente e continuai ad avvicinarmi.

<< Ti vedi con qualche ragazza? >> gli chiese con uno sguardo carico di speranza e aspettativa.

Mi si rivoltò lo stomaco per il fastidio, prima che Cam le rispondesse gli arrivai accanto facendo scivolare un braccio intorno alla sua vita come a voler marcare il mio territorio, comportamento che, in altre circostanze, avrei evitato considerandolo assolutamente infantile.

La ragazza con il cuore di lattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora