Capitolo 7

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Erin

Un'altra serata era terminata, il sabato sera al Neptune c'era il caos, era pieno di gente che andava e veniva accalcandosi in ogni angolo. La fila fuori era chilometrica e, fortunatamente, i due buttafuori sapevano farsi rispettare grazie al loro aspetto spaventoso evitando lo scatenarsi di inutili risse.

Mi infilai il giacchetto e sistemai bene la sciarpa intorno al collo. Seguii gli altri fuori dal locale quando Grace mi venne incontro barcollando a causa dei tacchi vertiginosi che indossava, l'espressione contorta per il dolore e la stanchezza.

La osservai appoggiarsi ad un'auto parcheggiata per sfilarsi una scarpa. << Devo togliermi questi cosi, ho la schiena a pezzi! >> sbuffò alzando gli occhi al cielo.

Sorrisi mentre indossava di nuovo la scarpa, quindi i suoi occhi si inchiodarono su di me. Deglutii incerta, incapace di tradurre il sorrisetto che aveva stampato in faccia.

<< Noi andiamo a prendere qualcosa da bere. >> mi disse.

Annuii confusa dal perché mi stesse dicendo quello che stavano per fare visto che non poteva interessarmi di meno.

<< Alcool, musica, ragazzi, divertimento. >> gesticolò con le mani riuscendo solo a confondermi ancora di più. << Vieni con noi? >>

La sua domanda mi pietrificò, mi guardai intorno notando che tutti gli altri mi stavano fissando in attesa di una mia risposta.

Sentii le guance prendere fuoco e il cuore galoppare.

<< Allora? >> Grace puntò i pugni sui fianchi alzando il sopracciglio.

Deglutii facendomi forza, quindi fissai gli occhi nei suoi sforzandomi di sorridere. << Grazie ma, per questa volta passo. >> la stessa risposta che le rifilavo ogni volta.

Grace s'imbronciò, si morse l'interno della guancia studiandomi.

<< Lasciala perdere, non sa cosa significhi divertirsi! >>

Contrassi la mascella al sentire la risatina di Nick, mi fece salire il nervoso all'istante. Gli lanciai un'occhiataccia notando la ragazza che si strusciava contro di lui baciandogli il collo. Non apparteneva allo staff, probabilmente era solo una delle tante che Nick aveva adescato durante la serata.

Storsi la bocca disgustata trattenendomi dal riempirlo di pugni fino a fargli sparire quel ghigno strafottente dalla faccia.

<< Non starlo a sentire! >> Grace mi cinse le spalle con un braccio.

Sentii una scarica elettrica percorrermi tutta la schiena, non sopportavo che qualcuno mi toccasse e non riuscii a nascondere il disappunto, così mi spostai scivolando via da sotto il suo braccio. Grace mi guardò chiaramente confusa, ma non disse nulla per mettermi in difficoltà, anzi. Le sue labbra si tesero in un enorme sorriso che mi fece pentire di essere sempre così maledettamente distaccata e fredda con tutti.

<< Sarà per un'altra volta. >> nei suoi occhi lessi un velo di speranza e, istintivamente, annuii sollevando appena gli angoli delle labbra.

<< Certo. >> promessa che, ovviamente, non avrei mai mantenuto.

<< Ti serve un passaggio? >> mi chiese quando la superai.

Lanciai un'occhiata agli altri che iniziavano a dividersi in due auto tra uno spintone e l'altro, ridevano e scherzavano come dei bambini. Ammisi di invidiare quella loro spensieratezza, il fregarsene di tutto e divertirsi come se non esistesse un domani. Poi, guardai la strada che avrei dovuto fare per tornare a casa, almeno quindici minuti a piedi per le vie buie di Hastings. Sky aveva la serata libera, quindi sarei stata sola.

La ragazza con il cuore di lattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora