Capitolo 4

82 8 2
                                    

Erin

Melanie picchiettava nervosamente il dito sul tavolo, il mento poggiato sul palmo della mano e lo sguardo rivolto altrove in un punto indefinito del locale. Batteva il dito con ritmo regolare, se fosse andata avanti così ci avrebbe fatto un buco.

Quel suo piccolo e innocente gesto mi stava innervosendo.

Respirai a fondo sprofondando con la schiena contro la panca e mi guardai intorno, lo Street era più desolato del solito.

<< Se la sta prendendo comoda. >> disse Melanie sbuffando e alzando gli occhi al cielo.

La guardai confusa, poi mi voltai ritrovandomi davanti la figura di Sky che parlava col ragazzo oltre il bancone. Era lì da almeno una decina di minuti e non sembrava intenzionata a tornare, almeno per il momento. Sky si era offerta di andare lei stessa a fare l'ordinazione visto che il cameriere non si era accorto di noi. Strano a dirlo, dal momento in cui, in tutto il locale, c'erano più o meno una decina di persone.

Al momento, una cosa era certa, il cameriere si era accorto della nostra presenza o, se non altro, di quella di Sky. La osservava rapito, sembrava completamente stregato da lei mentre le parlava con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. Anche un cieco avrebbe capito che stavano flirtando.

In fondo, non ci si poteva aspettare diversamente, Sky era bellissima, un fisico snello, i capelli castani e ondulati, il mascara e la delicata linea nera della matita le incorniciavano i grandi occhi color nocciola. Era grazie a lei se possedevo un'apparente vita sociale, Sky ce la metteva tutta per rendere la cosa più leggera e divertente.

La osservai rispondere con fare disinvolto a ciò che diceva il ragazzo, poi lanciai una breve occhiata a Melanie, le si leggeva in faccia che stava per perdere la pazienza. Avrei messo la mano sul fuoco che, di lì a poco, si sarebbe alzata per servirsi da sola visto che Sky aveva monopolizzato totalmente l'attenzione del cameriere, era come se si fossero estraniati da tutto ciò che li circondava, come se esistessero solo loro.

Ad essere sincera, non mi dava fastidio quel breve time-out, sapevo già quale argomento avremmo trattato durante il pranzo e, sinceramente, non ne ero molto entusiasta. Avrei preferito evitare, essere da tutt'altra parte piuttosto che lì e vedere tutti elettrizzati nel fare progetti per organizzare le vacanze.

Tutti erano entusiasti.

Tutti tranne me.

Non riuscivo ad esserlo, non avrei mai messo nella lista delle mie preferenze lo stare in mezzo alla gente e fingere una falsa felicità come se i problemi non esistessero. In realtà, non avevo mai fatto una lista, anche perché l'avrei lasciata in bianco.

Avevo ideato il piano perfetto dicendo che Max non mi concedeva alcun giorno di permesso e che quindi, a "malincuore", mi toccava lavorare per tutto il periodo delle vacanze. Stupidamente non avevo messo in conto che Sky avrebbe potuto sventare il mio piano perfetto e che, a quanto sembrava, perfetto proprio non era. Avrei dovuto saperlo che mi avrebbe battuta sul tempo chiedendo a Max di darci le ferie e, al contrario delle mie speranze e aspettative, Max accettò senza protestare, anzi. Avevo un sacco di ore di ferie accumulate che prima o poi avrei dovuto sfruttare. Accidenti alla mia stupida fissa di chiedere un cambio turno piuttosto che un giorno di permesso quando si presentava un qualsiasi imprevisto. Invece Sky era semplicemente Sky, con i suoi occhioni da cerbiatta avrebbe persuaso chiunque, persino un uomo tutto d'un pezzo come Max.

Sbuffai contrariata.

Accidenti a tutto!

Sospirai tornando a guardare Sky che annuì al cameriere con un enorme sorriso prima di tornare verso di noi, lo sguardo del ragazzo rimase incollato su di lei facendole una radiografia completa.

La ragazza con il cuore di lattaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora