Capitolo 1

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"Mi hai dato un 'per sempre' nei miei giorni contati e non so dirti quanto io ti sia grata per la nostra piccola infinità

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"Mi hai dato un 'per sempre' nei miei giorni contati e non so dirti quanto io ti sia grata per la nostra piccola infinità."

Rileggo per la terza volta questa frase citata nel libro "Colpa delle stelle", che quando lessi la prima volta subito sottolineai con un fluorescente evidenziatore giallo.
Cerco di concentrarmi, ma Lu, colei che dovrebbe essere la mia migliore amica e non un'assillante torturatrice, continua a ripetermi che avrei bisogno di trovarmi anch'io un ragazzo.

«Smettila di dire sempre le stesse cose. Non mi fidanzerò fin quando non troverò il mio Chuck Bass che andrà fino a Parigi solo per prendere i miei amaretti preferiti da Pierre Hermé e in Germania per prendere le calze che tanto amo. Ma dato che al di fuori di una serie televisiva è impossibile trovarlo, preferisco restare single a vita» dico mentre mi alzo dal mio morbido letto per posare il libro che avrei voluto beatamente leggere.

«Invece non è impossibile. Questa sera Michael organizzerà una festa nella sua villa e verrai anche tu. Può essere che incontrerai il tuo Chuck Bass e un giorno non dovrai fare altro che ringraziarmi» controbatte mentre sculetta sulle nuove Jimmy Choo che le ho prestato da più di una settimana.
Va nella cabina armadio e appena afferra un rosso abito di Saint Laurent che comprai stesso a Parigi, vedo nei suoi occhi un entusiasmo che non promette niente di buono.

«Con questo stasera sarai letteralmente favolosa»

                                             ***

«Buongiorno»
È l'alba. Una voce roca e profonda mi fa entrare in uno stato di dormiveglia. Farfuglio qualcosa senza senso e improvvisamente scatto dal letto.
La leggerissima luce proveniente da fuori mi disturba, e come se non bastasse avverto un senso di nausea per colpa dell'alcol che ho bevuto stanotte.
Strofino le mani sulle palpebre cercando di riprendermi da questo risveglio traumatico e subito penso alla voce che ho sentito poco fa. Mi giro di scatto sulla mia sinistra e resto sorpresa appena vedo la presenza di un ragazzo che indossa solo dei costosi boxer.

«E tu chi saresti?» gli chiedo titubante e subito mi accorgo che ho una voce davvero terribile: è asfittica e impastata, a quanto pare l'alcol ha fatto alla grande il suo lavoro.

«Non ricordi?» dice ma snobbo la sua domanda e accendo il display del mio telefono per vedere che ore sono.

«Cavolo! Sono le sei e trenta del mattino» dico avvilita appena ricordo che tra due ore dovrò affrontare il primo giorno nel nuovo liceo «e per la cronaca, tu dovresti essere l'ultima persona a fare domande dato che ancora non mi hai detto perché sono in questo letto con te. E poi perché indosso solo l'intimo?» gli chiedo dato che non ricordo nulla.
Rammento solamente di essere andata ieri sera con Lu alla festa organizzata dal suo ragazzo e ricordo di aver bevuto molto. Qualsiasi cosa sia successa dopo, il mio cervello l'ha completamente rimossa.

«Non è successo niente, dovresti solo ritenerti fortunata se hai dormito su un letto. Il mio precisamente. Ed è stato Michael a portarti qui»

«Quindi siete parenti?» gli chiedo guardandolo nei suoi scuri e penetranti occhi, ma subito distoglie lo sguardo ed io faccio istintivamente lo stesso.

Riscaldami l'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora