Capitolo 8

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Tante volte mi è stata posta la domanda: "Qual è stato il momento più imbarazzante della tua vita?", e in fin dei conti non riuscivo mai a trovare una vera e propria risposta

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Tante volte mi è stata posta la domanda: "Qual è stato il momento più imbarazzante della tua vita?", e in fin dei conti non riuscivo mai a trovare una vera e propria risposta. Da oggi in poi invece, mi sa che avrò tanto da rispondere a quella domandina.

Butto giù un gran quantitativo di saliva mentre mia madre mi guarda furiosa da fuori la porta. Alexander si sposta all'istante e io scendo velocemente dalla lavatrice mentre desidero con tutta me stessa di sparire o quantomeno sciogliermi come neve al sole.

«Mamma, posso spiegarti» provo a dire mentre esco dal ripostiglio seguita da Alexander che saluta con estrema naturalezza mia madre; come se non ci avesse appena visti in un modo fin troppo incriminante su una lavatrice.

«Alexander puoi lasciarci sole?» chiede in un ordine e lui alza le mani in segno di resa e scende le scale.

«Sei un'ingrata, e non ti sto parlando di quello che stava succedendo in questo dannato ripostiglio. Hai idea di quello che hai combinato all'esterno e all'interno della villa? Cos'avevi intenzione di fare? Mh? Io e tuo padre siamo dovuti tornare indietro a causa di un guasto dall'aereo, e guarda cosa mi sono trovata! Centinaia di persone ubriache nella mia dannatissima casa, e tutto ciò a causa di una figlia che non sa quello che cazzo fa» sbraita imbestialita e vedo mio padre raggiungerci percorrendo velocemente le scale.

Uno schiaffo.
Due schiaffi.

Mio padre non mi aveva mai sfiorata prima d'ora, mai. Mi sento le zone colpite andare in fiamme a causa della forza esercitata e un senso di umiliazione mi pervade senza sosta. La mia testa è così pesante che quasi non riesco a respirare, e gli occhi non trattengono più le lacrime che iniziano a rigare incessantemente il mio viso.

«Riccardo, fai andare via tutta quella gentaglia» sbraita impassibile mia madre.

«Me ne sono già occupato» controbatte mio padre in maniera brusca.

Corro via da loro e scendo le scale con una velocità innata e appena esco dalla villa vedo l'auto di Alexander con lui dentro che sta mettendo in moto.
Mi avvicino correndo e apro immediatamente la portiera per sedermi accanto a lui.

«Ho bisogno di te» ammetto e lui mi guarda accigliato, ma appena vede le mie lacrime si sporge verso di me e accarezza il mio viso.

«Non mi piace vederti così» sussurra asciugandomi le lacrime come se fossi una bambina e d'istinto porto le mie braccia attorno al suo collo.

La stretta viene ricambiata anche se l'ho colto alla sprovvista e inspiro il suo profumo che mi tranquillizza all'istante.

Restiamo così per una manciata di secondi e il mio cuore inizia a stabilirsi man mano sempre di più. Mi sento più pacata e vorrei fermare il tempo esattamente in questo momento.

«Perché hai questo potere su di me? Stare con te è come se fosse la cura a tutti i miei problemi, le mie angosce e i miei tormenti... mi dimentico di tutto e mi sento come se starti accanto fosse esattamente la cosa giusta» rivelo sincera e lascio un umido bacio sul suo collo.

Riscaldami l'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora