Capitolo 7

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Uno dei miei difetti più grandi è quello di non apprezzare quasi mai le cose che ho

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Uno dei miei difetti più grandi è quello di non apprezzare quasi mai le cose che ho. Spesso mi capita di desiderare un paio di scarpe o borse costose, le compro e... puff. Non mi interessa più averle, perdono quel valore che per me avevano prima che le acquistassi. A volte lo faccio anche con le persone, appena vedo qualche atteggiamento sbagliato o un piccolo torto, subito le caccio via dalla mia vita.
Questo può succedere in due modi: o io che litigo pesantemente o io che mi allontano in silenzio, senza nemmeno una parola o una spiegazione. E non perché io non abbia mai tenuto a quella determinata persona, ma è solo che posso farne anche a meno nel momento in cui non mi trasmette più niente. E in questi casi solo poche volte mi è capitato di sentire davvero la loro mancanza nel periodo in cui non ci sentivamo.
Ma tutto questo è diverso quando si tratta di Alexander Carter. Quel caparbio e fascinoso ragazzo che è capace di mandarmi in tilt e di mantenere quell'interesse sempre saldo e crescente.

Il caos che si percepisce appena torno sopra seguita da Alexander è quasi insopportabile. Gli amici e colleghi dei miei genitori sono tutti alzati per fare i saluti e andare via. A quanto pare io e il mio accompagnatore ci siamo trattenuti un po' troppo laggiù.

«È stato un piacere, grazie per l'invito» dicono gli ultimi colleghi dei miei e pian piano vanno tutti via.

Finalmente c'è un po' di pace, con tutte quelle persone c'era un immenso baccano. Guardo l'ora, è l'una del mattino e subito il mio cuore scoppia di gioia.

«Auguri a tutti di buon Natale! Adesso possiamo aprire i regali!» esclamo emozionata e mi dirigo verso l'albero con gli altri che mi seguono.

«Questo è per te» dico a Lu passandole un grande pacco che lei subito afferra contenta «questo invece, è per te» dico a Michael che sorride imbarazzato. Adesso arriva la parte più difficile, Alexander. Inizialmente avevo pensato di non regalargli niente, ma mentre ritornavo a casa non ho resistito. C'era un'orologeria sulla mia destra, e ho subito pensato a lui dato che non esce di casa se al polso non indossa un orologio.

«E questo... è per te» gli dico porgendogli la confezione.

«E per noi?» dicono i miei genitori all'unisono e velocemente prendo anche i loro regali.

«Iris, questi sono i nostri regali per te» dice Lu e la ringrazio con lo sguardo per avermi salvata dalla 'particolare' conversazione.

Li apro tutti e devo ammettere che mi piacciono davvero tanto. Alexander invece, a quanto pare, non mi ha regalato nulla. Gli lancio una veloce occhiata e non riesco a non notare la camicia un po' sgualcita a causa di quello che è successo e subito ripenso a Lu che prima ha capito tutto.

«Il mio regalo per te è in macchina...» dice come se mi avesse letto nel pensiero, e dentro il mio stomaco si formano delle farfalle danzanti che non danno pace.
A quanto pare ha pensato anche a me.

Rigiro tra le mie mani il regalo che inaspettatamente mi ha fatto Alexander: è una collanina oro con un punto luce davvero incantevole, e di sicuro per me non perderà mai valore. E questo lo so per certo, perché la persona che me l'ha regalata non mi è indifferente.

Riscaldami l'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora