Capitolo 33

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La mia parte impulsiva, quella che detiene potere su di me ogni volta che mi sento ferita, è forse quella che più odio, perché non riesco mai a gestirla

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La mia parte impulsiva, quella che detiene potere su di me ogni volta che mi sento ferita, è forse quella che più odio, perché non riesco mai a gestirla.
Le prime parole che mi sono passate per la mente subito sono fuoriuscite dalla mia bocca come uno sputo di puro veleno, e vedere il suo sguardo amareggiato è forse stato anche soddisfacente per me.

In quindici precisi minuti John mi riporta nuovamente allo yacht ed io lo ringrazio con poco entusiasmo.
Ho l'umore a terra e ho solo bisogno di recuperare le mie cose insieme alla mia migliore amica, in modo da stare di nuovo lontana da Alexander.

Entro all'interno dello yacht e vedo da lontano Lu che appena scorge la mia presenza mi guarda stizzita. Si alza di scatto dalla grande e bianca poltrona in pelle raggiungendomi in pochi e veloci passi.

«Posso sapere dove diamine sei stata? Sei scomparsa insieme ad Alexander e Michael, e vorrei avere delle spiegazioni, com'è giusto che sia» mi urla contro ed io non l'ho quasi mai vista così arrabbiata.

«Calmati! Io non posso dirti nulla. Fatti spiegare tutto da Michael, perché a dire la verità nemmeno io so precisamente di che cazzo si tratta» ribatto mentre vado verso la mia suite e lei mi segue.

«Wow! La mia migliore amica mi nasconde qualcosa ed io dovrei stare anche calma! Bene... come vuoi» continua ad urlare e sento i passi sempre più lontani.

Faccio una veloce doccia cercando di allontanare per qualche istante i demoni che non lasciano in pace la mia psiche e appena finisco butto velocemente tutti gli indumenti nella valigia.

«Io me ne vado. Ho detto allo skipper di riportarmi al porto... vieni con me?» chiedo a Lu che vedo indecisa e con ancora il broncio.

«Vorrei parlare prima con Michael» risponde dura «probabilmente mi farò riaccompagnare da lui nel mio appartamento. Io e te ci vediamo direttamente domani in accademia» continua con tono distaccato ed io annuisco.

Le passerà.

"Chi sei tu che avvolto nella notte inciampi così nei miei pensieri?" 

Tra le mani ho uno dei libri che più mi appassionano: Romeo e Giulietta. L'intramontabile tragedia di William Shakespeare.
Vengo catturata da quella frase che in un attimo mi fa sentire come se ne fossi la protagonista.

Appena sono tornata a casa non ho nemmeno avuto la voglia di sistemare la valigia, infatti ho subito afferrato il libro e mi sono stesa sul letto.
È la seconda volta che lo leggo ma ora riesco a sentirmi ancor più coinvolta della prima.
Sfoglio le pagine con delicatezza ispirando il profumo leggermente legnoso del grande libro e mi godo ogni singolo verso. La lettura è per me la più grande cura ad ogni male e ad ogni turbamento, perché riesce ad allontanarmi da tutti i pensieri trasportandomi in altri mondi che riescono a distrarmi dalla piccola bolla che mi creo intorno quando sono triste. È proprio per questo se ho anche una stanza dedicata solo ed esclusivamente ad una grande libreria.

Riscaldami l'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora