Capitolo 26

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                              Otto anni dopo

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                              Otto anni dopo

È quasi agosto e ammetto che sono soddisfatta di me stessa, ma sono anche al limite dell'esasperazione a causa dello stress.
Quest'anno, e soprattutto negli ultimi mesi, sono stata impegnata presso la mia Accademia di moda, colei che è nata da quattro anni: la Royal Chic.

Gli anni in America li ho passati da sola in un appartamento al venticinquesimo piano di un grattacielo, e devo ammettere che a volte mi manca da morire. Grazie alle facciate interamente vetrate avevo a tutte le ore una vista spettacolare di New York. Ricordo quando all'alba c'erano centinaia e mozzafiato sfumature nel cielo e il più delle volte mi preparavo una cioccolata calda e mi incantavo ad osservarle in attesa del sole. Così come la sera, quando avevo la perfetta visuale di quel bellissimo sfondo blu illuminato e tappezzato di stelle, e mi godevo quei momenti indimenticabili con addosso un piumone e qualche libro che mi serviva per affrontare gli esami.

Con i miei ex coinquilini mi allontanai definitivamente perché dopo tutto ciò che successe a causa del loro pazzo e assassino amico avevo ormai deciso e preferito stare alla larga anche da loro. Kyle marciva e ancor oggi marcisce in carcere insieme a tutti quei figli di puttana coinvolti in quelle atrocità, mentre una piccola parte di me è ancora tesa per aver visto quel tipo di realtà e l'uccisione di quella bambina indifesa.

Solo con Jacob qualche volta mi vedevo per prendere un caffè e scambiare qualche chiacchiera, in fondo con lui ho sempre avuto un buon rapporto.

Ogni singolo giorno pensavo solo a realizzarmi, studiando e tenendo sotto controllo la mia vita. Non partecipavo a nessuna festa e tenevo alla larga persone che avrebbero potuto portarmi sulla cattiva strada. Appena presi la laurea alla Parsons tornai nell'immediato e definitivamente qui in Italia, dalla mia famiglia, anche se tante cose erano e sono ormai cambiate.

Lu è single, è da tre anni che ha litigato con Michael perché erano ormai dell'idea che tra loro non c'era né più la chimica né più l'amore di una volta, anche se io non ho mai creduto a quelle parole. Da quel giorno sta cambiando uomo quasi ogni sera; li scopa, li fa innamorare e appena il giorno dopo la richiamano fa finta di non ricordare nemmeno il loro nome.
Lei è con me la maggior parte del tempo e lavoriamo insieme, infatti ormai è come se fossimo socie, se non vado a lavoro per colpa di un contrattempo prende lei le mie veci, ed io sono fiera e soprattutto felice di averla al mio fianco.

Tornando a me, ho scoperto che amo il pugilato, tant'è vero che lo pratico ininterrottamente da tre anni e il mio istruttore - che è subito tramutato in qualcosa di più intimo - si chiama Elia.
È più grande di me di quindici anni, io ne ho ventotto e lui quarantadue, ma c'è tanta affinità tra noi e ha un fascino fuori dal comune. Nella sua vita è dirigente di una famosa azienda e la sera va ad allenarsi da solo nella sua grande palestra che la mattina e il pomeriggio la lascia nelle mani del figlio e di alcuni personal trainer qualificati.

Riscaldami l'animaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora