Alex

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Mi svegliai con un grido di paura: un'altro sogno premonitore. Non ricordo cosa sognai, ma ricordo che Luke moriva. Aspettai che Talia si riaddormantasse e uscii. Per non sentire freddo infilai una vecchia felpa di Luke che mi arrivava fino a metà coscia, il suo profumo mi invase le narici.
- Come mai questa felpa?- chiesero i gemelli Stoll alľunisono
- Sento freddo-
- Non ci crediamo, vuoi dirci che vai in giro con una felpa con su scritto "Castellan" per puro caso?-
- Mi manca...-
- Lo sappiamo, ma devi essere forte, più di lui. Fagli capire chi ha perso- dissero stranamente seri.
- Ogniuno nella propria Cabina!- gridò Chirone e noi ci fiondammo verso le rispettive stanze. Mi addormentai con ancora addosso la felpa di Luke.
- Dove hai preso quella?- mi chiese Talia indicando la maglia.
- Me l'ha data lui anni fa- biascicai con la voce ancora impastata dal sonno.
- Muoviti che dobbiamo andare a fare colazione.-
Mi alzai di malavoglia, legai i capelli e infilai un paio di jeans. Lasciai, invece, la felpa nera. Arrivata al padiglione tutti gli sguardi erano su di me.
- Sai cosa si dice?- mi chiese Talia abbassando il tono di voce.
- No-
- Bhe, si pensa che tu ti sia alleata con lui-
- Ma fammi il piacere! Ho questa felpa da anni e non è la prima volta che la metto, che continuassero a pensare ciò che vogliono, la verità la sappiamo noi- mi guardavano tutti. Strinsi più forte la felpa a me e annusai il suo odore. Non so che profumo fosse, ma profumava di protezione, sicurezza, profumava di casa.
Verso il tardo pomeriggio andai nella foresta. Stavo passeggiando lungo il fiume quando una voce ruppe il silenzio.
- Bene, bene, bene, vedo con piacere che sei ancora viva- afferrai la spada.
- Calma, non ce ne sarà bisogno- e mi ritrovai per terra con Luke che mi inchiodava al suolo. Tentai di urlare, ma il ragazzo mi tappòla bocca.
- Morirai in fretta, sta tranquilla- aveva gli occhi d'oro.
- Ti ricordi questa, Luke?- chiesi a quella piccola parte di coscienza che Crono ancora non controllava. I suoi occhi tremolarono fino a tornare azzurri.
- La pista di pattinaggio- rispose guardando la felpa. Poi si alzò e mi tese la mano. La afferrai e mi rimisi in piedi. In quel momento Luke scoppiò in lacrime. Lo abbracciai e gli accarezzai i capelli dorati.
- Io non volevo ucciderti, sono stato costretto-
- Va tutto bene- risposi continuando ad abbracciarlo. Decisamente un bambino.

La figlia di Zeus Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora