La figlia di Zeus

Tyson

Alexandra faceva più paura di un figlio di Ares: ti scrutava con quei suoi occhi neri e scopriva ogni tuo punto debole. C'era una sola regola da rispettare: mai parlare della sua famiglia e specialmente di Luke. Li avevo visti mentre si baciavano, ieri sera, lui ha sorriso e poi se ne è andato lasciandola in lacrime. Non ho sentito ciò che si dicevano ma ad un certo punto anche lei stava sorridendo.
- Percy, sai di chi è figlia Alex?-
- Zeus- rispose mio fratello continuando a mangiare. Mi girai e la vidi seduta da sola al tavolo più sontuoso. Una principessa delľOlimpo? Sembrava una guerriera che ne ha passate tante, di principesco ne aveva ben poco. Si stava divertendo a aprire e chiudere la sua spada magica cantando:
- Tu vuó fa ľamericano, mmericano, mmericano, ma sì nato in Italy...-
In quel momento una freccia le ferì il braccio, ma la ferita guarì alľistante. Immortalità.
- Figli di Ermes, il medaglione per piacere!- strillo Chirone per farsi sentire sopra il caos. Alexandra alzò lo sguardo continuando a fischiettare la melodia, poi si mise al centro del padiglione col medaglione in mano.
- Empire State Building, 600 piano!- e sparì nel nulla.
- Cosa si trova al 600 piano delľEmpire State Building?-
- ĽOlimpo- fece Percy guardandomi raggiante.
- Deve essere bello lì...- dissi iniziando a fantasticare su come fosse il ragno degli dei.
- Gli occhi sono come quellidi tuo padre... ops, scusa intendevo dire ľocchio!- disse una ragazza alquanto grossa di fronte a me.
- Lascialo in pace, Clarisse! - ringhiò Percy.
- Il piccoletto non si sente al sicuro senza il suo angelo custode!- risatine da tutto il tavolo 5.
- Che intendi dire?-
- Non te ne sei mai accorto? Alex ti protegge tutto il tempo, dice che tu sei ľEroe della Profezia e che devi restare in vita.-
- In effetti da quanto ne so lei ti tiene il più lontano possibile da Luke, sa che non sei in grado di affrontarlo- mi intromisi io.
- Fate sul serio?- per la prima volta mi trovai d'accordo con i figli di Ares.