Mamma mi vieta di avere amici

10 2 0
                                    

Il ritorno a casa era stato abbastanza tranquillo, a parte la sorpresa che Connor mi ha fatto più o meno un'ora fa. È incredibile che il mio passato, anche se così lontano, sia riuscito a raggiungermi. Ma il bello finiva lì. Perché:
1) la scuola ti espelle se sei gay
2) la mia migliore amica è lesbica
3) ho offeso suo cugino usando sua madre- che per la cronaca è morta
4)mio padre vorrà sapere tutto di quello che è successo a scuola. E se gli dico di questo piccolo particolare, inizierà a fare delle campagne contro questa iniziativa. E sapendo com'è fatto, non riuscirei a fermarlo, e poi rischierebbe di essere arrestato.
L'unica alternativa è non dirgli niente, anche se non gli ho mai mentito prima d'ora. Lo odio per aver lasciato New York e tutto quello che conoscevo, ma era pur sempre mio padre.
Tornata a casa, un piccolo appartamento al terzo piano di un palazzo degli anni sessanta, dico ad alta voce che sono tornata. Erano le quattro del pomeriggio, mio padre era ancora a lavoro, mia madre era lì. Con la lingua dei segni mi disse: "Bentornata, com'è andata?"
"Bene, solo che qui sono meno scherzosi."
"Non preoccuparti, quando vivevo qui con Bloom era così, ma ti abituerai."
Sono contenta che la mamma fosse così disponibile con me, una volta neanche poteva permettersi di trascorrere un'ora con me tra i tour e le incisioni di nuovi album. La Spagna era il posto in cui mia madre e sua sorella gemella, Bloom, erano nate. Ma non avevano avuto un'infanzia facile: il padre era un uomo violento, e un amico l'aveva anche tradita. Per questo si era trasferita a New York, ma per Bloom...Era morta in un incidente d'auto a Brooklyn prima che nascessi.
"Grazie.", le dissi.

Per cena, c'erano spaghetti alla carbonara. Tipico piatto italiano che ci aveva insegnato a fare mio padre, che era italiano di nascita. Era buono, mi faceva tornare in mente quando lo abbiamo fatto per la prima volta.
"Così, che cosa mi racconti della scuola? È carina? Troppo impegnativa? Troppo grossa?"
"Mamma, frena. Ti dirò tutto."
Comincio a raccontarle della scuola e di quanto odiassi l'unico aspetto di essa: che ti cacciano se sei gay.
Mamma commenta di quanto fosse orribile che ci siano persone che nel 2019 non accettino gli omosessuali per quello che sono.
"Anch'io sono d'accordo con te.", le dico nella lingua dei segni.
"Per Elizabeth è molto difficile, e poi con suo cugino Rick."
"Suo cugino?"
"Sì, si è comportato male con me, ma mi dispiace per la sua perdita."
La mamma fa un gesto con la mano per dire di interrompermi. Passa un minuto, poi mi fa: "Rick sta per Richard Cordero?"
"Sì.", le dico un po' confusa.
"Sta lontano da quei ragazzi."
Le sue parole furono un colpo al cuore. Li conoscevo da poco, ma non sembravano male a parte delle questioni familiari in sospeso. Ma perché la mamma mi aveva detto quelle cose?
"Cosa? Perché?"
"Fallo e basta, se non vuoi che ti rovinino la vita."
Se ne va in camera, lasciandomi da sola a metabolizzare quello che era appena successo.

Renaissance. La voce di tuttiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora