Connor. Odio i fantasmi!

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Se devo essere sincero, l'unico motivo per cui ho deciso di partecipare a questa caccia ai fantasmi con tanto di questioni di famiglia era perché volevo tenere al sicuro Kylie. Non mi fido di Betty o di Bellamy, tanto meno di suo cugino. Chissà perché, ma dava l'impressione di nascondere qualcosa. E se quel qualcosa è così oscuro quanto penso quello che sia, allora è un buon motivo per liberarsene dalla lista di quelli che hanno una cotta per la mia migliore amica (cioè io e lui).
E sì, lo so che ora penserete che sia un egoista figlio di puttana ma, ehi, se ci tieni davvero a qualcuno faresti di tutto per proteggerlo, adesso era il mio turno con Kylie. La mia Kylie. I suoi capelli soffici come la seta, labbra carnose perfette come un angelo, e la sua pelle così eccitante sotto il suo vestito blu...
"Connor?" Mi schioccò le dita in faccia. "Sei vivo, signor Stark?"
Per fortuna mi ero rinvenuto appena in tempo.
"Sì, certo.", sorrisi come un ebete.
"Ok."
E se ne andò verso il prato di villa San Dinero. Dopo di che arrivò Bellamy, lo guardava come se fosse a disagio.
"Bell, che succede?"
"Ehm.", e gli indico' un punto sotto di lui.
Potete immaginare la mia espressione quando posai gli occhi per terra e vidi che il mio "gioiellino di famiglia" era dritto. Ricorsi subito ai ripari, quindi usai la mani per mettere l'uccellino al suo posto.
"Ti giuro che non è come sembra.", mi affrettai a dirgli, ma Bellamy si avvicinò a me.
"Senti non ne saprò quasi nulla, ma riconosco quando un amore non è stato corrisposto."
Lo guardai un po' allarmato, nessuno dei miei amici prima d'ora aveva capito che provavo qualcosa per la figlia di Louise Sparkle, o meglio Mercedes Gomez. E ora questo sconosciuto aveva capito tutto. Ma come era possibile?
"Come lo hai capito?, gli domandai.
"C'è stato un tempo in cui avevo una cotta per una ragazza che conoscevo da tanto tempo, era bellissima e sentivo qualcosa di stupendo dentro di me."
Un angolo della mia bocca si piego' in un sorriso, erano le stesse cose che provavo nei confronti di Kylie.
"E poi com'è finita?"
"Per me, non bene. A quella ragazza piaceva un altro. Quella sera sono andato in un bar ad ubriacarmi."
Storsi il naso per la sorpresa.
"Ma non hai diciotto anni!?"
"Sì, ma col mio computer ho creato una carta d'identità falsa è ho fatto baldoria con la vodka, insieme ad un mio amico."
"Intendi quello che ha il padre poliziotto?"
"Sì. Ma il punto è che non devi fare i miei stessi errori, finché sei in tempo diglielo o te ne pentirai per molto tempo. Proprio come me."
Finii per guardare dentro di me, in fondo Bellamy aveva ragione. Per troppo tempo non ho avuto il coraggio di dichiarare i miei sentimenti per Kylie poiché avevo paura della risposta ma ora che ci penso, se un giorno potrebbe capitarmi qualcosa di simile a quello che era capitato a Bellamy allora quello che mi spaventava di più era tenermi tutto dentro per poi pentirmene amaramente.
"Ti ringrazio Bellamy, questo mi aiuta molto."
Nonostante fosse passato così poco, mi sembrava passata una vita e che quello fosse il momento che avevo sempre sognato.
Eravamo arrivati a destinazione ed era notte fonda, per fortuna domani era sabato quindi nessuno si sarebbe insospettito se fossimo rimasti a dormire a casa mia, a parte la madre di Kylie. Louise...Oh, cazzo. No, Mercedes. Faccio ancora fatica ad abituarmici. Comunque, da quello che mi aveva detto Kylie, sua madre era come impazzita quando le aveva raccontato dei suoi amici. Solo dal momento in cui aveva sentito il loro cognome, le aveva detto di stare alla larga da quella famiglia. La capisco, neanche io vorrei che passasse il tempo con loro ma c'era qualcosa di strano se mi è permesso dirlo. Che cosa nasconde Mercedes Gomez?
La casa che avevamo davanti doveva essere davvero bella un tempo. Con i suoi tre piani di mattoni d'oro, rosa e ocra messi insieme, le finestre quadrate e quella della mansarda fatta a cerchio, la porta con la maniglia fatta appositamente per quel tipo di famiglia: una testa di leone dorata, e un cerchio d'oro nelle sue fauci. Una volta il giardino doveva essere stato curato molto bene dai domestici che avevano assunto per fare ordine nella villa, e un meraviglioso melo stava dando i suoi frutti (che i padroni di casa avrebbero mangiato appena fossero stati abbastanza freschi e buoni). Ora, provate a immaginare un luogo simile a questo, il luogo dei vostri sogni, un luogo nel quale avreste voluto viverci per tutta la vostra vita ma non potevate farlo perché: uno, vostra madre non riusciva a trovare un lavoro serio e di conseguenza non avevate tanti soldi; due, la pensione di vostro nonno non era abbastanza per poter affittare una casa del genere. E ora immaginatevelo di nuovo, con l'unica differenza che era stato distrutto dalle fiamme, nero come una manciata di carbone nel camino, il tetto quasi crollato del tutto tranne la piccola facciata con la finestra tonda e rotta, il giardino e il melo lasciati a loro stessi in malora. E, ciliegina sulla torta, questo luogo è circondato dal nastro della polizia. Questo era tutto quello che rimaneva di villa San Dinero.
La casa faceva già paura anche solo a guardarla, avevo il timore che ad un certo punto avesse iniziato a muoversi e a creare delle trappole per uccidere o tenere fuori i bambini. Sì, lo so è molto alla Monster House, ma dovete capire che fa paura e io e Kylie vedevamo certi film a otto anni.
"Ok, da dove pensate di cominciare?", chiese Kylie.
"Mio padre (che sono andato a trovare in prigione proprio stamattina) mi aveva raccontato che, prima della morte di Juan, lui e i suoi amici avevano un covo segreto nella cantina della villa. Secondo gli Hernandez, i genitori non usavano mai quella parte della casa perché era inutile e poi non volevano spendere dei soldi per demolirla quindi il posto perfetto per mettere dei computer o una palestra per esercitarsi nella lotta."
"Aspetta, voui dire che non solo andavano in giro a fare i supereroi di quartiere, ma anche a combattere col Krav maga o il karate?", domandò Kylie. Molto scandalizzata.
"Sì, pensavo che fosse sottintesa la lotta nel curriculum di un vigilante di strada."
"Lo so, ma un conto è rubare un conto è combattere. È molto diverso."
"E allora che cosa è per te diverso? Solo non capisco, così vedo come comportarmi davanti alla figlia della donna che ha rovinato mio padre."
"Ancora con questa storia, pensavo che fosse finita!"
"Non sarà mai finita finché tua madre non va a scusarsi."
"E dimmi, che cosa avrebbe fatto mia madre di così crudele da rovinare una famiglia quando è stata la sua stessa famiglia a rovinarla?"
"Gli ha spezzato il cuore! Lui ne era innamorato, ma invece lei lo ha tradito."
E fu così che persi la pazienza e mi misi in mezzo a loro due.
"Ehi, tu lascia stare Kylie o passerai sul mio cadavere."
"Ok, vediamo quanto sei forte signor Stark senza la tua armatura. Divertiamoci un po'."
Poco lontano sentii una persona che mormorava qualcosa del tipo: "Chissà dove ho già visto questa scena.", doveva essere Betty.
E forse stavo pensando alla stessa cosa anch'io perché avevo la sensazione che stavamo ripetendo la scena di un film molto famoso.
"Basta! Smettetela voi due, non aiutate per niente. Siamo qui per una buona ragione, e cioè che i nostri genitori ci stanno nascondendo un segreto che potrebbe risolvere l'omicidio della preside e non me ne starò a giocare al più forte solo perché nel gruppo non andiamo d'accordo.", urlò Kylie.
"Kylie, sto solo cercando di proteggerti. Non vedi che ti sta trattando come una merda."
"Sì, e me ne farò una ragione. E poi non mi serve il bodyguard, so badare a me stessa, Connor."
"Lo sai che voglio solo proteggerti."
"Sì, lo so."
Ma in quel momento cambiò tutto, Kylie, la ragazza che tanto amavo in segreto, aveva mosso solo un passo quando era precipitata nel vuoto. Il suo urlò mi lacerò il cuore, ancora oggi è il protagonista dei miei peggiori incubi.
Ricordo che avevo urlato il suo nome mentre cercavo di afferrarla, e non ci riuscivo.
"Kylie, ti prego non andartene. Mi dispiace!"
Con mia grande sorpresa quelle parole erano uscite dalla bocca di Rick, ovviamente la mia rabbia non era riuscita a contendersi.
"Tieni per te le tue scuse, pezzo di merda. A te neanche piaceva Kylie."
"No, non è vero. A me non piaceva la sua famiglia, non lei."
"E allora perché scarichi la sua rabbia su di lei, perché ti comporti da stronzo con lei? Non ti ha fatto niente di male."
"A parte ferirmi usando la mia madre morta."
"E lei come faceva a saperlo? Neanche ti conosceva bene all'inizio di questa follia."
Il mio cuore aveva perso un battito quando avevo udito una voce che fino a poco fa non avrei mai più creduto di sentire, e questa cosa mi ha fatto sentire la persona più triste e felice del mondo intero: triste, perché ero consapevole che non avrei mai avuto la possibilità di dichiararmi; felice, perché volevo solo che la persona che ho amato dal primo momento in cui l'ho vista avesse il meglio del meglio.
"Ragazzi, sono viva se lo volete sapere e non crederete a quello che ho trovato."

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