Rick. Non si può controllare

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Mi l'ero immaginata più facile gestire questa cosa: avrei fatto di tutto per non coinvolgere la migliore amica di mia cugina e tutto sarebbe andato liscio come l'olio.
Invece era andato tutto a rotoli: Pablo aveva fatto il grosso errore di minacciare Kylie nei confronti della zia, Bloom, è stato allora che per qualche motivo ignoto mi ero promesso di proteggerla, a qualunque costo.
Erano passate quasi due settimane da allora, da allora non avevo mai smesso di pensare alla ragione per cui mi ero messo in testa di mettermi contro il tipo che vuole riscattare un debito con mio padre, ma ora ho la risposta: non volevo neanche sentirlo, ma non ero uno stupido. Mi ero accorto che da un po'di tempo provavo una strana sensazione, all'inizio pensavo di avere una malattia. Sentivo un dolore molto forte al petto, più precisamente nella parte del cuore, e poi avvertivo come un nodo alla gola che mi impediva di parlare. E tutto questo in presenza di Kylie, e poi quella paura (la paura di perdere qualcuno)... l'avevo già capito allora solo che non volevo accettarlo: io provavo qualcosa per Kylie, e non era odio, anzi l'opposto.
Qualcuno si starà chiedendo perché non gliel'ho ancora detto. Non voglio dirglielo, per il suo bene voglio che non venga a saperlo. Infatti quando saprà che conoscevo Pablo da tutto questo tempo, mi guarderà male e non vorrà vedermi mai più e dirle che sono innamorato di lei non faciliterà le cose.
In amore, inoltre, non è solo amare qualcuno per quello che è ma anche desiderare la felicità per il proprio partner. E anche se lei non è la mia partner vorrei che fosse felice. Per questo voglio che stia con Connor se volesse iniziare una relazione. È doloroso ma a volte devi compiere delle scelte difficili, e non solo per gli altri.
"Volevo dirti che la polizia ha trovato questo."
Le mostrai un foglio, era il testamento che Pedro e Sandra avevano scritto in caso fossero morti.
"Avevano scritto tre lettere: una per Betty e Bells, una per me e una per te."
"Per me?"
"Ecco qui."
Le porsi la lettera vecchia di pochi giorni.
"Sai, un giorno i miei zii mi avevano chiesto di parlare in privato, prima pensavo che mi volessero rimproverare perché avevano scoperto del nostro piano per sabotare il preside e farlo licenziare. Poi però mi avevano detto dei testamenti, mi hanno espresso la loro paura."
"In che senso paura?", domandò Kylie.
"Vorrei proprio saperlo, mi hanno detto che aver rivelato le loro identità di vigilanti li aveva già uccisi e che era solo questione di tempo prima che la morte avrebbe bussato alla loro porta."
Kylie cercava di non farlo notare, ma si vedeva lontano un miglio che si stava incazzando.
"E perché non c'è lo hai detto?"
"Me lo hanno chiesto loro di non farlo, Sandra voleva che utilizzassimo le nostre abilità di detective per scoprire che cosa era successo venti anni fa e risolvere un problema che loro avevano creato. E poi volevano che vi dicessi del loro avvertimento dopo la loro morte. Saranno stati crudeli con me e con Betty, e lo sarebbero stati altrettanto con Bellamy, ma erano la mia famiglia e chiunque abbia compiuto questo atto violento la dovrà pagare cara."
"Lo vuoi uccidere?"
"No, perché se lo facessi non sarei migliore delle persone che hanno ucciso il fratello di Pablo."

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