Erano quasi vent'anni che avevo abbandonato la mia città natale per sfuggire alla parte più oscura di me, ma non era servito a niente perché alla fine ero tornata dove tutto era cominciato. Tutto il dolore, la sofferenza... li avevo provati di nuovo. Il figlio di Castle, la mia vecchia scuola... ma, soprattutto, Wanda. La mia Wanda. Il giorno in cui avevo versato il mio sangue su quel giuramento, ancora non sapevo che avevo comprato un biglietto di sola andata per la strada che mi avrebbe portato alla via del male. Non era da molto che vestivo i panni di Lady Marion, Castle e suo fratello Pedro avevano voluto che tutti quelli che sarebbero entrati in campo, al fianco di Robin Hood, avrebbero prima eseguito un duro allenamento che comprendeva karate e krav maga. Quelli che non ci riuscivano, invece, (che erano mia sorella, Bloom, e Pablo, il fratello minore di Wanda e Juan) sarebbero stati quelli che stavano dietro il computer e ci avrebbero guidati grazie a delle planimetrie degli edifici che si procuravano chiedendo favori a varie persone. (Mi sono sempre chiesta come ci riuscivano a non farsi scoprire). Ma poi tutto era cambiato nel giro di una notte. Era già da un po' di tempo che avevo rivelato a Castle di essere lesbica e io ero consapevole del fatto che non l'aveva presa bene perché Pedro mi aveva fatto capire pochi giorni prima che lui era innamorato di me dal secondo anno delle superiori. Mi era dispiaciuto un sacco dirgli che non ricambiavo il suo amore nei miei confronti, ma se gli avessi detto una grande bugia allora avrei dovuto nascondere chi sono davvero, più avanti me ne sarei pentita per il resto della vita e in questo modo avrei rovinato la nostra amicizia per sempre. Comunque, alla fine Castle si era ripreso dopo qualche mese, seppur con fatica. Mi sorprese ancora di più il fatto che volesse aiutarmi a fare coming out con la persona di cui ero innamorata da quando si era unita con noi nel team per farla pagare a sua madre, Wanda Hernandez. Ero così innamorata di lei all'epoca che mi sembrava di volare non appena la vedevo indossare il costume di Cacciatrice, ma se non mi tenevo sotto controllo, continuavo a dirmi, forse l'avrei spaventata a morte. Il mio corpo non smetteva di tremare per quanto era grande l'eccitazione che provavo ogni volta che colpiva un criminale, che fosse di strada o meno, con un calcio alla Karate Kid , e per poco non avevo perso il controllo quando una volta avevo visto le sue tenerissime labbra mentre assaggiavano un'ostrica, con la grazia di una ragazza che era cresciuta in mezzo alle persone ricche e in mezzo alla montagna di domestici che mettevano a posto le stanze e cucinavano il costosissimo cibo raffinato che la maggior parte di noi comuni mortali si sogna soltanto di mangiare un giorno che non arriverà mai nelle nostre vite, a meno che non si faccia qualcosa di terribile che potrebbe compromettere la nostra integrità e ci farebbe vergognare di noi stessi. La verità era che questo piccolo, ma grande amore, mi rendeva la persona più felice del mondo, ma al tempo stesso sapevo che non avrebbe funzionato per via delle nostre famiglie. Come avevo già detto in precedenza, mio padre era uomo che spendeva i soldi nell'alcool e nella droga e non riusciva ad uscire da questo circolo vizioso in cui si era intrappolato da solo, a causa della sua orribile personalità da persona fallita e di mia madre. Anzi, se devo essere sincera, non credo che volesse uscire dalla sua prigione personale. Forse lo avevo già capito allora e non volevo ammetterlo a me stessa, ma nel profondo sapevo che mio padre era una persona che aveva bisogno di molto aiuto prima che facesse ancora più male di quanto stava facendo alle persone che amava. La famiglia di Wanda, invece, non aveva affatto bisogno di aiuti particolari. Le famiglie più agiate del mondo non avevano problemi come quelli delle famiglie normali, ovviamente. No, avevano i peggiori problemi che le persone normali potessero avere. Le poche volte in cui riuscivo a parlare con Wanda, il mio unico vero amore, lei mi aveva raccontato di cosa succedeva nella sua famiglia: erano le persone più ricche del paese (forse le più ricche di tutta la Spagna), ma testualmente mi aveva detto: "Se la tua è già uno schifo, allora considerati fortunata perché, secondo la mia esperienza personale, è la pura verità." Nonostante io e lei provenissimo da mondi completamente diversi, in qualche modo, eravamo riuscite a trovare una strada che conduceva in un posto dove era tutto era possibile per noi due. Ma se ora portiamo l'orologio avanti nel tempo, fino a venti anni dopo, non si potrà fare a meno di vedere le conseguenze di aver cercato un mondo per collegare due mondi che, per sicurezza, dovevano restare separati sin dall'inizio. La morte di Juan; tradimenti; cambiamenti inaspettati; morti apparenti. Tutto questo perché volevo essere onesta con me stessa e cambiare il modo di vedere le cose, e chi se ne frega se la gente ci avrebbe riso dietro, o peggio. Ma se tutto questo non fosse successo, allora non avrei scoperto il marcio che c'era dentro di me. E, almeno così pensavo, il mio vero io. Mi infilai il cappuccio nero sopra la testa (mi ero stancata di portare la maschera). Il lungo mantello nero che in questo momento stavo indossando era appartenuto a Pedro, il giorno in cui ero scappata da Barcellona e credevo che mia sorella fosse morta l'aveva perso mentre lui e suo fratello Castle mi stavano cercando perché, ancora oggi non so come, ma sospettavano che io fossi la ragione per cui Juan era morto, ovvero l'ingerimento di una grossa quantità di belladonna. Mi tenni ben stretta il coltello per tagliare la carne (che avevo comprato in un negozio a New York specializzato in accessori da cucina), lanciai una grossa pietra verso quello che doveva essere il detenuto chiamato V real e, come mi aspettavo, cominciò la rissa nella prigione.
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Renaissance. La voce di tutti
Ficción GeneralTrasferitasi da poco nella nuova scuola, Kylie ancora non riesce a comprendere perché gli insegnanti odino tanto i gli omosessuali. Lei non è lesbica, ma dentro di sé sa che questo non è giusto. Così decide di formare una band che suoni ancora una...