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ABIGAIL'S POV

«Posso prendere la tua macchina?» Domandai per l'ennesima volta alle spalle del mio amico, occupato a servire delle ragazze ad un tavolo ; e con servire, inteso flirtare spudoratamente.

«A che ti serve?»

«Non puoi per una volta rispondere con "sì" oppure "no" ?»  Mormorai seguendolo in lungo ed in largo nel locale finché appoggiò il vassoio sopra il bancone , degnandosi finalmente a guardarmi.

«No.»

Corrugai la fronte allibita. «Che significa , no?» Gesticolai mettendo il broncio. «No, non te la presto? No, non voglio risponderti con "sì" o con "no"?»

Alzò gli occhi al cielo sbuffando rumorosamente ; Logan sapeva fin troppo bene con chi aveva a che fare.

«La mia macchina la puoi prendere ...» esclamò accendendo un piccolissimo bagliore nei miei occhi mentre un sorriso comparve sulla mia faccia, «...ma se ti serve per andare lì dove credo io, allora la mia risposta è no!» Aggiunse afferrando le birre che gli passò Andy il ficcanaso, divertito dai nostri discorsi. «Sono giorni che ne parliamo a casa, Abigail, fine della discussione.»

Era vero. Entrambi avevamo trascorso una settimana abbastanza travagliata e piena di accesi dibattiti, cosa che non era mai accaduta prima di allora. A causa di mancanza di personale, Logan era costretto a passare tutto il tempo libero a lavoro mentre io nel mio tempo libero dovevo badare a Timmy, non riuscendo neppure ad incontrare Tyler. Le poche volte che riuscivo a farlo, non me lo godevo appieno dati i sensi di colpa a causa delle scuse e delle bugie che dovevo inventarmi. Inoltre, come se non fosse sufficiente, ero anche parecchio indietro con le lezioni. 

Logan era contrario al fatto che andassi da sola ad incontrare Miller, Benjamin, aka il sindaco, aka aka il padre dei gemelli . Ne avevo già discusso con Evan un paio di volte in settimana ma lasciai perdere quando notai che il ragazzo stesse leggermente dubitando della nostra amicizia, credendo che lo stessi in qualche modo usando a scopo di interesse , cosa assolutamente assurda. Evan era mio amico, e sarebbe rimasto tale nonostante la faccenda dell'orfanotrofio.

«Dove vai?» Sbottò il biondino quando gli voltai le spalle per andarmene. «Abigail!»

«A comprare una macchina!»

Lo udii ridere di gusto assieme a quell'idiota di Andy mentre varcai la soglia, scendendo velocemente gli scalini. Certo, avrei potuto chiedere a Tyler di accompagnarmi Bugibba, ma non volevo immischiarlo in quella faccenda ed inoltre, mi serviva davvero una macchina. L'aria fresca dell'autunno che stava velocemente cedendo il suo posto all'inverno mi colpì all'istante, facendomi rabbrividire . Diedi un'occhiata alla piccola città addormentata e mi fermai ad annusarne i suoi odori . Quello del mare su tutti. Soffiai un paio di volte sulle mani gelide prima di sfregarle ed infilarle nella tasca del giubbotto mentre camminai lentamente accanto al piccolo muro divisore, posto tra me e gli scogli. E pensare che mancava solo qualche settimana a Natale. 

Amavo il Natale. Amavo i colori e gli odori della città, specie se come a rendere tutto ancora più bello, ci pensassero le risate dei passanti intenti a comprare regali. Non avevo ancora pensato a cosa regalare a Logan e a Timmy, oppure a Fiona e Josh e a ai miei amici, o ai ragazzini dell'orfanotrofio. Petel, sua madre , Laura , Andy e Marcus.

Tyler.

Il mio sorriso si accentuò maggiormente quando il suo viso comparve dinanzi ai miei occhi. Avrei  dovuto pensare ad un regalo anche per lui, e perché no, invitarlo alla cena che Fiona avrebbe sicuramente organizzato . Sarebbe anche stato il primo Natale senza Kaiden. Deglutii, prima di tendere bruscamente i denti, sfregandoli tra loro come se un qualche crampo invisibile avesse contorto contemporaneamente tutti gli organi all'interno del mio torace.

𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢   𝟸 // 𝚑.𝚜  {𝙰𝚄}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora