80

1.3K 68 6
                                    


HARRY'S POV

«Signore, io non....ecco, io non posso. Questo va contro ...ecco, io posso ricevere ordini dal commissario, ma-» Balbettò a mezza voce l'agente paffutello dopo che quel bastardo di Dimitri Juriç gli ordinò di ammanettarmi e di stringermi il collo con una specie di collare di ferro, attaccato ad una catena al muro, alle mie spalle. Quella stanza sembrava più una stanza di tortura che di interrogatorio e non c'era neppure la parete vetrata che di solito mostravano nei fil. 

«Tranquillo. Fa' come ti ha chiesto.» Sussurrai incitandolo a continuare, notando che le sue mani tremarono per tutto il tempo quando chiuse il cappio metallico attorno alla mia gola, mentre le gocce di sudore scendevano velocemente dalla sua fronte, lungo le guance prive di peluria e fino al suo mento.

«E da chi credi che riceva gli ordini quel sacco di merda del tuo commissario? Hmm, pivello!» Lo sgridò, allargandosi il colletto della camicia con l'aiuto delle dita. «Tu devi solamente obbedire. Chiaro? E accendi questo cazzo di ventilatore, fa caldo qui!» Lo vidi particolarmente teso, sospettoso riguardo qualcosa a lui inspiegabile. Forse, del come due dei suoi uomini fossero scomparsi nel nulla senza lasciare traccia? Mi guardò a lungo, diritto negli occhi cercando di studiarmi o semplicemente, provando ad intimidirmi.

«Sì, signore.» Rispose facendo come l'uomo ordinò, finché aggrottò la fronte notando qualcos'altro. «La telecamera é spenta. Le conviene accenderla, altrimenti rischierà di non avere la confessione da parte dell'imputato.» Aggiunse ingenuo correndo ad accenderla finché il russo lo fermò.

«Non ti preoccupare. Me ne occupo immediatamente.» Mormorò facendogli un cenno di mano affinché il giovane se ne andasse. «Esci ed assicurati personalmente che nessuno mi...disturbi. Soprattutto quel guastafeste di Dennis!» Ghignò lanciandomi un'occhiata compiaciuta non appena la porta si chiuse alle sue spalle, come se non aspettava altro che restare da solo con me.

«Non dirò nemmeno una parola se Dennis non sarà presente.» Esordii mettendo le cose in chiaro sin dall'inizio. «E soprattutto, se non accendi quella!» Indicai la videocamera con lo sguardo. 

«Oh, scommetti che lo farai, invece? Sai, Styles, non so come diavolo tu abbia fatto...» incalzò storcendo il naso «...ma qualcosa mi dice che tu, in qualche maniera, c'entri con la scomparsa di Borg e Jakub.»

Aggrottai la fronte e scossi lentamente la testa mentre prese posto dinanzi a me e tirò fuori dalla tasca interna della sua giacca color marrone merda, una busta di carta abbastanza sgualcita.

«Non ho idea di cosa parli.» Mi difesi, anche se un'idea in realtà ce l'avevo eccome. Solo Ilir era capace di far sparire la gente in silenzio e senza troppo scalpore, ma non era un tipo da colpi bassi e non avrebbe mai fatto del male a gente in divisa....a meno che...

Sorrise. «Io dico di sì.»

«Illuminami.»

«Non lo so. Mi aspettavo me lo dicessi tu, Styles. Come mi aspetto che confesserai l'omicidio di Miller. Posso fidarmi di te, vero? Se farai il bravo, non dovrò usare le maniere forti.» Scorse con gli occhi dal metallo alla mia gola, fino all'attaccatura della catena al muro e se credeva di spaventarmi con così poco, si sbagliava di grosso.

Ghignai ironico, per nulla intimidito dalle sue minacce da quattro soldi.

«Non vorrai che il signor Reid si incazzi!» Mormorò mentre tesi la mascella. «Sai, è molto meticoloso riguardo a faccende delicate come questa, ed è parecchio stressato per via delle nuove elezioni. Lo vuoi un consiglio? Non ti conviene fare il furbo, Styles.»

«Anche tu sei un corrotto di merda, non è così?» Sputai. Dovevo immaginarlo sin dal momento in cui mi legò come un'animale selvaggio. «Proprio come i due che mi hanno pestato a morte ieri notte.» Sorrisi compiaciuto del fatto che Ilir li avesse fatti a pezzi e gettati nelle fognature, soprattutto se erano gli uomini di Dimitri. 

𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢   𝟸 // 𝚑.𝚜  {𝙰𝚄}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora