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ABIGAIL'S POV


Mi sedetti sul sedile dell'auto dove solo il mio fiato affannato ed il soffio del vento rabbioso e freddo proveniente dal mare furono udibili. Sfregai violentemente i palmi delle mie mani tremanti sulla pelle fredda e rossa del mio viso ed infine le infilai tra i capelli , incredula di ciò che fosse appena accaduto . Non era possibile che fosse lui. No. Doveva trattarsi di un brutto scherzo pensai non rendendomi conto che me li stessi quasi strappando in preda al panico.

Li aveva tagliati.

Colta da una tormenta di ansia che percepii all'interno del mio stomaco, chiusi gli occhi e chinai all'indietro la testa, appoggiando la nuca sulla pelle beige del sedile di Tyler.

«Calmati e respira !» Consigliai a me stessa stringendo forte tra le mani il volante affinché smettessero di tremare. Feci dei lunghi respiri nell'attesa che Evan ritornasse, cosa che non successe dato che poco dopo mi inviò un messaggio.

"Sto aiutando i ragazzi. Non mi avevi mai accennato il fatto che Harry Styles fosse un Dio greco ;) Sai, è parecchio incazzato con te per il parabrezza...p.s : Logan ti porterà lo zaino!"

«Idiota!» Sbottai tra i denti mettendo in moto l'auto e decidendo che fosse meglio ritornarmene a casa da Tyler , data l'ora. Per tutta la durata del corto tragitto pensai e ripensai a quella scena ed ebbi come la netta sensazione che l'uomo seduto al bancone nel locale di Logan fosse lui. Era Harry. A distanza di mesi non avevo minimamente dimenticato il timbro della sua voce o il calore del suo corpo ; solo il profumo era diverso, ed anche lui lo parve. Non riuscii a spiegarmi quella fuga, o forse sì? Ero corsa via da lui perché sarebbe stata dura guardarlo nuovamente negli occhi sapendo che non provasse nulla per me. A distanza di così tanto tempo, il terrore e l'idea di averlo perso completamente non fecero altro che lacerarmi l'anima, di nuovo, senza preavviso e senza il mio consenso.

«Che casino, Porca puttana!» Morsi ferocemente il labbro inferiore, incapace di descrivere ciò che stesse accadendo al mio interno . A cos'era dovuto quell'inspiegabile senso di incertezza mista ad ansia che premeva contro il mio petto impedendomi di respirare a dovere . Ero terrorizzata da un'imminente confronto con lui, oppure, era un'ansia dovuta a qualcosa riguardante Tyler?

Il timore di perdere anche Tyler a causa di un mio passo falso nei confronti di Harry mi fece mancare l'aria, mentre la paura si tramutò in gocce piccole, appuntite, pronte a scivolare sul mio viso. Le ripulii non appena incominciai a prenderne coscienza ; sarebbe successo, perché ero una stupida, e più avrei continuato con il ragazzo maltese, più mi sarei convinta che stessi tradendo .... Harry. Ero ancora follemente innamorata di lui, nonostante non meritasse quel sentimento. Nonostante mi avesse spezzato il cuore più di una volta. Sperai in cuor mio che mi lasciasse in pace e che se ne ritornasse da dov'era venuto, il prima possibile, evitando di stravolgermi nuovamente la vita.

«Te la stai stravolgendo con le tue stesse mani. Sei tu che continui ancora a sperarci, ed è solo colpa tua se ci stai male.» Mi rimproverai acida, tra i denti , mentre parcheggiai l'auto dinanzi al cancello, e dopo aver tentato inutilmente di ricompormi, scesi e mi diressi a casa. Harry, per una volta, poteva aspettare.

«Abigail!» Sorrise il ragazzo dirigendosi verso me. Gli accennai un lieve sorriso, onde evitare di mostrargli la mia frustrazione. Dato che le mie ginocchia stessero cedendo pensai bene di dirigermi in cucina e di sedermi al tavolo, finché mi raggiunse ed infilò il suo viso tra il mio collo e la mia clavicola. «Va tutto bene? Ti preparo una cioccolata calda.»

Annuii, prima che voltasse il mio viso alla mia sinistra per poi imprimere le sue labbra sopra le mie. Lo vidi sorridere mentre squadrò ogni singolo dettaglio del mio volto.

𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢   𝟸 // 𝚑.𝚜  {𝙰𝚄}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora