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HARRY'S POV


«Papà. Papà, finalmente sei qui...» mormorò dolente Kris, immobile, letteralmente inchiodato al suolo, «...ora sei fottuto brutto figlio di puttana!» Minacciò ridendo dall'estrema goduria.

Papà?

«Taci, pidocchio!» Lo rimproverò il bestione alle spalle dell'uomo dagli occhi di ghiaccio, il quale fece un cenno di mano al suo affidabile scagnozzo, ma non per zittirlo, bensì a non dargli importanza.

«Koja, lascialo perdere.» Esclamò pacato togliendosi la giacca ed osservando suo figlio come se non fosse altro che un'inutile verme. «Penseremo più tardi, anche a lui.»

Deglutii quando spostò i suoi occhi su me, convinto che dopo Emma, io e Miller saremmo probabilmente stati i prossimi a lasciarci la pelle, senza ombra di dubbio. Le sue intenzioni erano chiare, altrimenti, perché avrebbe dovuto mettere a tacere per sempre la ragazza che giaceva a terra priva di vita ed ancora con gli occhi sgranati e pieni di lacrime effuse sul pavimento.

«No, aspetta! Che intendi?» Disse il ragazzo, intricato, spostando prima gli occhi sul padre e poi su quello che che intuii chiamarsi Koja. Guardò me, infine, con estrema beffardaggine, e quella rabbia feroce che percepii in lui gli incendiò lo sguardo. «Giuro che non appena mi liberano sarò io stesso a farti fuori, poi sai che farò, Styles? Lo sai che farò? Sì, certo che lo sai, non è vero?»

Non osare dire il suo nome, Kris, pregai tra me e me, ma per la sua incolumità. 

Sorrise con goduria essendo riuscito a toccare il mio punto più dolente. « Andrò a farle una visita amichevole. Andrò a casa di Abigail, me la fotterò e poi la-...» 

Quando udii quelle parole, e soprattutto, quando la nominò per l'ennesima volta, non ci vidi più dall'ira ; persi le staffe ed incominciai a pestargli ferocemente la mano, concentrando tutta la mia forza sul tallone, senza pietà e senza pensarci minimamente facendolo gemere disperatamente dal dolore mentre i due alle mie spalle, restarono impassibili. Sentii le sue falangi ed il suo polso frantumarsi in granelli sotto la suola della mia scarpa mentre il sangue per via delle ferite dei chiodi, schizzò ovunque.

«Giuro che ti uccido, Reid!» Ringhiai indemoniato scagliandomi addosso a lui. Lo capovolsi stringendogli il collo con una mano e premendo contro il pavimento la sua testa affinché soffocasse mentre afferrai la sua mano sinistra e tirai con violenza verso di me affinché la sua mano si dilaniasse, riducendosi completamente a brandelli. «Non la devi nemmeno nominare, o sei morto!» 

«Ora basta!» 

Fu quel Koja a colpirmi con un pugno in faccia a farmi cadere a terra quasi privo di sensi. Merda.

«Cazzo! Cazzo!» Urlò Kris, lacerandosi le corde vocali dallo strazio, finché incominciò a piangere e a raccogliere i pezzi di carne , ossa e unghie sparsi sul suolo. «Fottuto coglione! Guarda cosa mi hai fatto.» Esclamò a squarciagola mentre mi resi conto che ci sarei dovuto andare molto più pesante con lui ; ad esempio, avrei potuto cucirgli la lingua, sparargli un centinaio di chiodi nel buco del culo fino a smembrargli l'intestino o sbrandellargli il cazzo, come minimo.

Per un attimo ripresi fiato guardando il soffitto del container e sentii il sangue sgorgare fuori dal taglio che quel coglione mi aveva procurato sul volto . Ero diventato un'animale. Sentivo i miei ansimi ed i muscoli del mio corpo contrarsi a tal punto da farmi un male cane. La testa girò e la mente si offuscò, scacciando via ragionamenti lucidi, dolore fisico o morale. In realtà, non serviva a molto pensare, se non a suscitare premonizioni di sconfitta o quale sarebbe stato il modo in cui sarei morto, perché sarei morto e me lo sentivo nelle ossa. 

𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢   𝟸 // 𝚑.𝚜  {𝙰𝚄}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora