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ABIGAIL'S POV



Anno nuovo, vita nuova. Così diceva l'antico proverbio. Erano trascorsi un paio di giorni dalla quasi sfiorata tragedia, ma le cose erano rimaste immutate dato che i telegiornali dell'isola non smisero di parlare dell'accaduto. Per fortuna però, quella maledetta notte, ci allontanammo dal luogo ancor prima che quegli avvoltoi dei giornalisti ci raggiungessero. Ci avrebbero sicuramente rovinato la vita. Passai quei giorni chiusa nella stanza da letto del piccolo Timmy, scombussolata e con lo stomaco sottosopra. Non riuscii quasi mai a chiudere occhio a causa dei continui incubi. Ero sfinita. L'anno nuovo non aveva portato con sé nemmeno la più piccola speranza di vita nuova, solo quella vecchia, ma ci avevo fatto l'abitudine. Sentii Evan al telefono ogni giorno a quasi tutte le ore ; entrambi erano ancora sotto shock, ma c'era Colton sempre presente accanto a loro. Anche Fiona e Petel mi telefonarono preoccupati, dopo aver visto i notiziari.

Quella notte, nonostante Tyler insistette affinché mi ci accompagnasse lui a casa , rifiutai , timorosa che mi avrebbe chiesto di Harry, e a proposito del diretto interessato, non ebbi la più pallida idea ,invece, di dove fosse finito . Non che mi interessasse.

Cindy , invece, fu cacciata da Benjamin la mattina seguente. Mi parve più che giusto che venisse a vivere con Logan, soprattutto data la sua gravidanza. Era giunto il momento che anche io mi allontanassi ; cercai nei vari siti delle agenzie immobiliari un qualcosa di adeguato, finché un attico a vista mare catturò la mia attenzione. Amavo avere Logan e Timmy tra i piedi, ma con l'aggiunta di Cindy loro meritavano un po' di privacy, ed io la mia indipendenza. 

Mi guardai le piccole ferite ancora presenti sui palmi delle mie mani ripensando alle parole che lui mi disse quella notte.

«Sei la donna più coraggiosa e forte che io conosco, Abigail, e ti ammiro tanto per ciò che hai fatto! Nonostante il pericolo fosse così grande, non ti sei tirata indietro. Non so se altri, al tuo posto, sarebbero riusciti nell'intento o avrebbero avuto il tuo coraggio, ma devi esserne orgogliosa.»

Ma quale coraggio? Gli rivelai a cuore aperto che invece fossi terrorizzata, ed in preda al panico. Incapace di pensare alla svelta, finché lui mi rivelò un piccolo particolare. 

«Anche lui è quasi morto di paura.»

E non si riferiva di certo a Tyler.

Sbuffai dinanzi alla mia immagine riflessa sullo specchio del bagno. Posai delicatamente i polpastrelli delle mie dita sul mio volto bagnato. Chiusi gli occhi e li feci scivolare lentamente come fece lui non appena mi salvò la vita. Ingoiai estasiata la poca saliva presente nella mia bocca quando ripensai al calore del suo corpo premuto contro il mio. Alle pupille dilatate dei suoi occhi e a quella maledetta ciocca che si posò sul suo viso e che desiderai così tanto levarla via, spostandola dietro il suo orecchio. Eppure non lo feci, non potevo.

Ritornai in stanza e subito i miei occhi caddero sulla sua giacca, quella che posò sulle mie spalle quella notte. Quella che racchiudeva il suo odore, ed accarezzava la sua pelle . La annusai con gelosia, convinta che fossi diventata matta ad un tratto. 

Avrei potuto chiedere a Logan di restituirgliela, ma conoscendolo come le mie tasche, avrebbe trovato una scusa volendo che lo incontrassi personalmente e che lo facessi io stessa. Avrei mai trovato il coraggio di farlo? Nah. Però, tanto per cominciare, avrei potuto portarla in lavanderia dato che si fosse sgualcita e sporcata. Al resto ci avrei pensato nei giorni successivi. 

Avevo paura di lui ora?

Mi vestii in fretta e raggiunsi la donna in salotto. I suoi occhi brillarono di gioia non appena vide comparire la mia sagoma. «Abigail!» Mi raggiunse prima di abbracciarmi. 

𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢   𝟸 // 𝚑.𝚜  {𝙰𝚄}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora