ABIGAIL'S POV«Ti prego, ti prego, ti prego...» bofonchiai in continuazione mantenendo lo sguardo fisso sull'enorme entrata del tribunale «...perché ci stanno mettendo così tanto?» Notai le nove e trenta passate sul cruscotto della Mustang. La folla di giornalisti con tanto di cameraman si intensificò, bloccandoci per giunta, la vista della lunga scalinata. Nessuno entrò e nessuno uscì in quell'arco di tempo, e non notai nemmeno strani movimenti delle auto della polizia e del furgone che lo aveva sicuramente trasportato. «E questi chi sono, adesso?» Ironizzai vedendo avvicinarsi un gruppo di curiosi mentre fui avvolta da una strana angoscia e da un dolore al petto quasi inesprimibile. Feci lunghi respiri, strofinai gli occhi e mangiucchiai le unghie, in preda alla tensione.
«Puoi stare calma, Abigail? Agiti anche me, così!»
Mi voltai a fulminarlo con un'occhiataccia trovandolo occupato a sorseggiare, con tanto di cannuccia arricciata, il suo frappuccino . «Tu taci, per favore! Anzi, ricordami gentilmente ancora una volta come diamine hai fatto a scambiare la mia...» e sottolineai bene "mia" «.... Range Rover con questo catorcio!»
«Ma che vuoi capirci tu di auto...» alzò annoiato gli occhi al cielo «...questa macchina è una figata! E poi, la tua, era troppo riconoscibile.»
Sollevai un sopracciglio. «Ah, na non mi dire! Certo, perché qui a Malta, invece, di Mustang se ne vedono ad ogni angolo della strada! Vero?» Replicai con sarcasmo, ancora incredula di cosa avesse fatto. Prima il mio telefono, poi la mia casa ridotta ad una specie di centro di accoglienza per tossici, mafiosi e venditori di metanfetamina, ed ora, la Mustang. Il telefono di Ilir squillò ed il ragazzo con un gesto scaltro lo afferrò dal poggia oggetti e rispose, mentre il mio stomaco si strinse. Smisi perfino di respirare affinché potessi capire il tema del dialogo tra lui e l'altro.
«Sì, siamo già qui!» Esclamò dando un'occhiata attraverso lo specchietto retrovisore e poi a quelli laterali. «C'è anche lei.»
Non poteva che trattarsi di Dennis.
«Ma dai, se ne sono accorti?» Mormorò divertito, riferendosi probabilmente a Murray. «Va bene, capo!» Riattaccò e mise in moto l'auto. «Era Dennis e vuole che lo raggiungiamo immediatamente sul retro dell'edificio.»
«Perché?» Chiesi con il cuore in gola infilandomi le mani tra i capelli. «Che succede?» Mi lanciò uno sguardo schivo e rapido, simile a niente di buono.
HARRY'S POV
L'atmosfera, in aula, sembrava essere così surreale che mi parve di trovarmi in un sogno. La testa girava per le botte che mi avevano dato qualche ora prima, nel caso mi fosse passata per la mente l'idea di proferire parola. Inizialmente notai un po' di tensione tra i PM ed i cancellieri di segreteria che convocarono i legali di ambedue le parti, riferendo loro qualcosa che sembrò essere importante, ed una volta che tutti si accomodarono, uno dei pm, diede il via all'udienza. Inizialmente sottoposero la giuria ai giuramenti ed il loro linguaggio formale, quasi da copione teatrale e grottesco, mi fece venire la nausea. Diedi un'occhiata alle mie spalle ; ovviamente nessuno sarebbe dovuto essere presente in aula, solo lo stretto necessario di personale. Dodici uomini in giuria, nessuna donna. Il magistrato, i cancellieri, un'agente di polizia, gli avvocati ed i procuratori.
«Manca Murray, il giudice!» Sussurrò il mio avvocato estraendo dalla sua ventiquattrore le scartoffie del caso. «Ho chiesto il rinvio immediato dell'udienza ma hanno rifiutato. Ha preso Langard il suo posto.» Me lo indicò con un lieve cenno di testa anche se non fu per niente difficile riconoscerlo dato che mi squadrò come se fossi un appestato, per poi sogghignare compiaciuto.
STAI LEGGENDO
𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢 𝟸 // 𝚑.𝚜 {𝙰𝚄}
FanfictionSEQUEL DI SUDDENLY// COMPLETA (da revisionare) Dopo la travagliata estate tra omicidi, droga e cuori spezzati, Abigail decide di voltare pagina e di riprendere gli studi. L'incontro con Tyler, un giovane ribelle, farà battere nuovamente il cuore a...