HARRY'S POV
Era mezzanotte passata.
Spinsi la porta scorrevole della veranda del suo appartamento così pieno di lei. Rimasi in piedi per un po' lasciandomi stordire dal suo profumo presente nell'aria prima di dare un'occhiata in giro ; In un primo istante , parve vuoto nonostante quasi tutte le luci fossero accese. Forse era in bagno, pensai, o al massimo nella sua stanza da letto...ma sapevo con certezza che c'era . Convinto che mi avesse udito e nell'attesa che sbucasse da un momento all'altro pronta a sbraitarmi contro per essere entrato senza permesso , pensai bene di prepararle la solita tisana alla cannella e alle mele che amava bere . Nella mia tazzina ci aggiunsi un po' di miele, nella sua no, dato che non ne andasse matta.
Sorrisi con un nostalgico sentimento di tristezza ripensando a quanto fossi felice quando era nei paraggi, quando percepivo la sua presenza accanto al cuore o perfino nell'aria che respiravo. Sbuffai afflitto appoggiandomi sull'isola della cucina, osservando l'acqua bollire. Non avrei mai pensato di sopravvivere nemmeno per un giorno senza Abigail, ed invece erano trascorsi quattro mesi. Quattro mesi in cui dovetti spiegare al mio cuore un'assenza così grande come la sua. Un'assenza incolmabile, buia e fredda. Quattro mesi senza poterla mai sfiorare o guardarla arricciare il naso ogni volta che rideva a crepapelle quando la solleticavo, cogliendola alla sprovvista . Perdevo la testa ogni volta che mi teneva testa, ogni volta che mi mandava a fanculo o mi imbestialiva come nessun altro era capace di fare.
Era terribilmente ingestibile, così, da vero idiota quale fossi, pensai bene di innamorarmene follemente. Sorrisi di nuovo, finché mi venne in mente un aneddoto risalente alla scorsa estate.
"Nel caso decidessi di non venire con me a Londra, sappi che se mi chiedessi di restare, lo farei!" Le dissi guardandola , sdraiati sul cofano della mia auto, sotto le stelle del firmamento.
"Sai che non lo farei." Sorrise voltandosi a contarle, come amava sempre fare. "Sarebbe egoista da parte mia, non credi?" Lei, in cuor suo, aveva già deciso di seguirmi in Inghilterra. Era capace di mollare tutto e di abbandonare tutti per un coglione come me.
"Abigail..." la chiamai cercando la sua totale attenzione. Chinò la testa di lato, imbronciata per aver perso il conto. "Resterei anche se tu non me lo chiedessi."
Ero un bugiardo. Perché i cuori più belli dovevano essere appoggiati sulle mani più sbagliate? Perché doveva sempre andare così e perché doveva essere tutto così maledettamente difficile. Solo Abigail mi conosceva in quel modo, così in profondità eppure, era riuscita a credere che non l'amassi più con tanta di quella facilità che pensai perfino di aver fallito nell'intento di averla fatta sentire tale...amata, voluta. Amavo ancora, Abigail, più della mia stessa esistenza. Più di tutto. Più di chiunque altro che avrebbe mai preso il mio posto. Non importava quanti, tutti assieme non sarebbero mai riusciti ad amarla come l'amavo io. Mai.
Però, ero bloccato.
Ero angosciato.
Infilai le dita tra i capelli, prima di riempire le tazzine ; e mentre mi soffermai a vedere l'acqua sgorgare all'interno di esse, ripensai a quel giorno, nella cappella dell'ospedale, quando promisi a me stesso che le sarei rimasto il più lontano possibile se non le fosse più accaduto nulla.
Che incosciente! L'avevo fatto a fin di bene, senza però pensare che avrei dovuto fare i conti ogni giorno per il resto della mia esistenza con la sua straziante mancanza. Pensai sarebbe stato semplice dato che avessi un valido motivo ; dovevo solo scomparire per sempre dalla sua vita, lasciarla in pace, pregare affinché fosse felice e spensierata e che avesse al suo fianco qualcuno che realmente la meritava.
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𝚜 𝚞 𝚍 𝚍 𝚎 𝚗 𝚕 𝚢 𝟸 // 𝚑.𝚜 {𝙰𝚄}
FanfictionSEQUEL DI SUDDENLY// COMPLETA (da revisionare) Dopo la travagliata estate tra omicidi, droga e cuori spezzati, Abigail decide di voltare pagina e di riprendere gli studi. L'incontro con Tyler, un giovane ribelle, farà battere nuovamente il cuore a...