Era pomeriggio inoltrato quando un ruggito si levò alto nel cielo facendo librare stormi di corvi.
Flynn scese dall'albero su cui si era arrampicato per rubare qualche uovo e atterrò sul letto di humus, gli occhi ambrati rivolti alle nubi. Seguii il suo sguardo e distinsi una sagoma splendente sfrecciare tra i cirri.
«Cosa succede?»
Flynn mi superò senza darmi alcuna risposta. Corse fuori dal fitto e sbucò nella valle con il braccio sollevato per richiamare l'attenzione della creatura. Il drago planò nella sua direzione e atterrò a pochi metri dal ragazzo, spostando masse d'aria che sferzarono i fili d'erba. Le squame rilucerono di una sfumatura verde metallico e le iridi rosso vinaccia traboccarono di un risentimento che nacque dalla sola visione della minuscola figura di Flynn. Dischiuse le fauci all'altezza del volto del mio amico, ma lui non si spostò di un solo millimetro.
«Salute, Rastaban» esclamò. Colsi una punta di ironia nella voce.
Ebbi l'impressione che si fosse aspettato quella visita. Mi appostai dietro un tronco, sporgendomi appena oltre per osservare la scena, anche se sospettai che avrei fatto meglio a non immischiarmi nella loro conversazione.
«Risparmia i convenevoli, mezzo drago» sputò Rastaban, strisciando verso di lui. «Sei stato convocato.»
«E chi richiede la mia presenza, di grazia?»
Il drago scoprì le zanne d'avorio affilato e rilasciò lugubri gorgoglii che scompigliarono i capelli di Flynn. «Sai bene di chi sto parlando. Il maximum ha chiesto di te. Hai tre giorni per presentarti al Palast, e porta l'umana con te.»
Detto ciò, si voltò e spiccò il volo.
Flynn lo osservò allontanarsi e non distolse l'attenzione dal cielo neanche quando lo affiancai, rinnovando in silenzio le mie perplessità riguardo la situazione.Il giorno volgeva al termine e presto il ragazzo avrebbe riacquistato la forma con cui l'avevo conosciuto, ma non sembrava importargli molto. Dietro quella coltre di spavalderia, si celavano un'infinità di preoccupazioni. Deviò l'argomento fino al mattino dopo, momento in cui ci ritrovammo all'uscita della montagna per intraprendere il nostro viaggio. Dove fossimo diretti, non accennò a volermelo comunicare.
Flynn pompò i muscoli, dispiegò le ali e balzò nel vuoto dal balcone naturale che si affacciava dalla galleria d'ingresso alla montagna. Prese quota avvitandosi con un colpo di reni, più veloce di quanto non fosse mai stato, e dovetti fare appello a tutta la mia forza per non slittar via.
«Rallenta!» gridai.
Il drago non mi prestò attenzione: volava come se dentro di sé stessero combattendo schiere di sentimenti contrastanti, tra rabbia, adrenalina e ansia.
«Rallenta, Flynn!»
Il mio stomaco si contrasse quando, raggiunta una certa altezza, si lasciò andare in picchiata verso il crinale dei monti. Un attimo prima di schiantarsi contro la roccia, spalancò le ali e si risollevò verso il cielo, mozzandomi il respiro per il violento attrito. Frenai l'impulso di rigettare la colazione e mi accasciai contro le squame, le dita serrate attorno alle corde. Scivolammo sopra il tappeto di nuvole.
Impiegai un po' prima di riuscire a riacquistare la facoltà di parlare. «Si può sapere che diavolo ti è preso? Abbiamo quasi perso uno zaino di provviste e ho rischiato di precipitare. Datti una calmata!» Flynn emise un suono baritonale, che aveva la pretesa di assomigliare a un tentativo di scuse. «Ti degneresti almeno di farmi sapere dove stiamo andando?»
«In Germania.»
«Un po' vaga come informazione, non credi?»
Lo immaginai roteare gli occhi, esasperato dalla mia insistenza. «Siamo diretti verso la Foresta Nera.»
«Anche questo dato non aiuta molto. La Foresta Nera si estende per circa centosessanta chilometri» gli feci notare, piccata. Flynn non accennò a rispondere, e in altre circostanze avrei evitato l'argomento se non fosse che con quel suo atteggiamento mi stava incuriosendo più del dovuto. «Perché ti hanno chiamato?»
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BAZAL'TGOROD | Città di basalto (Vol. I)
FantasyCOMPLETA | Irlanda del sud, 1953. È il culmine della notte di Lammas quando Beatrice decide di mangiare le primule, "i fiori che rendono visibile l'invisibile". Lanciatasi all'inseguimento di uno Spriggan, un turbine di fate la conduce alle porte de...