THE PRICE TO PAY (PARTE DUE)

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In prigione qualunque oggetto può diventare un'arma, ma ci sono occasioni in cui un cuscino o un laccio da scarpa non sono sufficienti.

Se si vuole sopravvivere ad un regolamento di conti, bisogna avere con sé qualcosa di appuntito ed affilato, ma non è semplice procurarselo quando sei ancora una matricola e non hai amicizie vantaggiose dalla tua parte.

"Se io faccio un favore a te, tu fai un favore a me?" domando a David, sedendomi a suo fianco in mensa.

"Non sono interessato ad avere dei rapporti sessuali" risponde lui, guardandomi con un'espressione scettica; alzo gli occhi al soffitto della stanza e poi sbuffo.

"Non ti sto chiedendo questo, il favore di cui ho bisogno non ha assolutamente nulla a che fare con il sesso. Ascolta con attenzione le mie parole: tra due giorni ci sarà un regolamento di conti tra bianchi e neri, che coinvolgerà tutto il Braccio E. Le danze si apriranno dopo l'appello pomeridiano, al termine dell'ora all'aria aperta"

"Un regolamento di conti? Perché?"

"È stato Wolf ad organizzarlo, perché non è contento delle nuove matricole, e vuole approfittare dell'occasione per regalarmi il mio battesimo di fuoco: se voglio smetterla di essere una mascotte, devo uccidere uno di loro e portare un souvenir al mio compagno di cella" sussurro, indicando con la testa i tavoli in cui sono radunati i detenuti afroamericani, situati nella parte opposta della mensa; David guarda prima loro e poi me, e la sua espressione continua ad essere scettica.

"Per quale motivo me lo stai dicendo?"

"Per farti un favore. Io ti sto avvisando in anticipo di quello che accadrà tra due giorni, in cambio ho bisogno che mi procuri un'arma in qualunque modo. Tu fai parte del gruppo che lavora nelle cucine, giusto? Sono sicuro che lì dentro ci sono coltelli e forbici in abbondanza!"

"Si, ma a fine turno i secondini contano tutta l'attrezzatura, e se manca qualcosa prendono i manganelli"

"Dovrà pur esserci un modo per rubare qualcosa"

"Non lo so, non ci tengo ad essere picchiato con un manganello"

"Io ho fatto un favore a te, avvisandoti in anticipo del regolamento di conti. Adesso è il tuo turno di restituirmi il favore, procurandomi un'arma. Hai due giorni di tempo per trovarla e portarmela" lo avverto, prima di alzarmi con il vassoio vuoto tra le mani.



Trascorro il tempo che mi separa dal mio battesimo di fuoco in uno stato di perenne agitazione, faticando perfino a dormire; e quando finalmente arriva il pomeriggio del terzo giorno, il nervosismo e la paura aumentano quasi a dismisura, perché David non mi ha ancora portato un'arma bianca.

Mentre lo aspetto, vicino ad un capannone, sento qualcuno passarmi un braccio attorno alle spalle e sussulto, del tutto preso alla sprovvista.

Sfortunatamente non si tratta di David.

Non si tratta neppure di Wolf.

È Luke.

"Allora, Teddy-Bear? Sei pronto per il grande evento? Sei riuscito a procurarti un'arma?" sussurra al mio orecchio sinistro, e la lama luccicante di un coltello appare a pochi centimetri di distanza dai miei occhi "ti piace? L'ho lucidato appositamente per te"

"Si, sono riuscito a procurarmi un'arma" rispondo, liberandomi dalla sua presa "e non preoccuparti per me, riuscirò a portare a termine il compito che mi è stato assegnato senza alcuna difficoltà"

Alabama's Monster; Prison Break (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora