Temo di essere caduto in una trappola quando due secondini mi prelevano dalla mia cella e mi trascinano in una stanza completamente priva di finestre, liberandomi i polsi dalle manette che mi hanno costretto ad indossare qualche secondo prima; l'espressione nel mio viso si trasforma da diffidente a stupefatta quando, al posto delle guardie, non compare un detenuto, ma bensì James.
"Oh, mio dio, Jimmy" sussurro, cancellando subito la distanza che c'è tra noi due; lo abbraccio, stringendolo con forza, e quando lo sento ricambiare, scoppio in un pianto che non riesco più a reprimere "oh mio dio... Mio dio, Jimmy... Credevo che non ti avrei più rivisto..."
"Scusami se ci ho messo così tanto tempo a venire" mormora a sua volta, con la voce rotta dall'emozione "ma non è stato semplice ottenere un permesso di visita. Ho avuto diversi problemi"
"Scommetto che uno di questi è stato zia Margaret" commento, con un sorriso sarcastico; lascio andare mio cugino e mi avvicino alla brandina che costituisce lo spoglio arredamento della stanza "lasciami indovinare: negli ultimi mesi non ha cambiato idea su di me. Non vuole più vedermi e ti ha ordinato di fare lo stesso"
"Me ne sono andato di casa. Adesso abito insieme a Danielle in un piccolo appartamento dall'altra parte della città. Secondo lei, dovrei fare pace con mia madre, ma in questo momento le mie priorità sono altre e riguardano te" risponde lui, con un mezzo sorriso, mostrandomi la catena tatuata attorno al pollice destro.
"E Danielle? Qual è il suo pensiero?"
"Lei non... Non condivide molto il mio punto di vista" risponde James, con una smorfia "e non era d'accordo con questa visita. Ha provato a farmi cambiare idea in qualunque modo, fortunatamente non è arrivata a bucarmi le ruote della macchina"
"Lo immaginavo" commento, con un mezzo sorriso "mi dispiace, James, per tutto. Non volevo farti troncare i rapporti con zia Meg e non voglio neppure essere la causa dei litigi che hai con la tua ragazza"
"Il rapporto con mia madre era logorato da tempo, ormai" risponde lui, senza la minima esitazione, riferendosi al suo passato da tossicodipendente "e per quanto riguarda Danielle... Non sono costretto ad informarla delle mie prossime visite a Donaldson. Perché hai quei lividi sulle braccia e sul viso?"
"Ohh, questi? Non sono nulla di preoccupante. Un paio di mesi fa mi hanno rotto un polso e spaccato alcune costole. E in un'occasione sono stato costretto a pugnalarmi la spalla sinistra"
"Perché?"
"Perché questa è la vita in un carcere"
"Ohh, andiamo, non fare il coglione. È quasi un anno che non ti vedo, Teddy, voglio sapere se stai bene o se devo adoperarmi per il tuo trasferimento in una struttura più consona"
"Non lo permetteranno mai, e poi non sono intenzionato a lasciare Donaldson" rispondo, in tono seccato, prima di spiegare a mio cugino l'intera faccenda riguardante Wolf e di come, lentamente, mi sto facendo un nome tra queste vecchie mura "adesso capisci perché non voglio essere trasferito in un altro carcere. Qui non comanda il direttore, comanda il detenuto più forte ed io sono intenzionato a diventare quel detenuto. Ma per farlo, ovviamente, sono costretto a eliminare tutta la concorrenza... Ecco perché ho tutti questi lividi. Non sempre si tratta di un'operazione semplice"
"Ma non puoi continuare in questo modo! Qualcuno potrebbe ucciderti!"
"E che cosa dovrei fare, Jimmy? Chinare la testa e abbassare ancora i pantaloni? No, grazie, ormai quei giorni sono solo un ricordo lontano. Non ti devi preoccupare per me, ho gente fidata che mi guarda le spalle"
"Quindi... Non vuoi neppure tentare di abbandonare questo posto?" mi chiede, allora, riferendosi alla possibilità di organizzare un'evasione "hai detto che hai gente fidata che ti guarda la spalle, giusto? Potresti pensare a qualcosa... Studiare un piano... Il cervello non ti manca, Teddy, a tutto il resto penseremo quando sarai fuori... Io sarei dalla tua parte"
"Un'evasione? Sarebbe un'azione troppo stupida e non saprei neppure da dove iniziare. In questo momento, poi, ho troppo da perdere" mormoro, con una smorfia, scartando subito questa opzione.
James non insiste, ma al termine della visita, prima di andarsene, mi ricorda ancora una volta che sono in tempo per cambiare idea e che, in quel caso, avrei il suo completo appoggio al di fuori delle mura di Donaldson.
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Alabama's Monster; Prison Break (✔️)
FanfictionPREQUEL DI 'LIKE A PRAYER'. "Non stiamo parlando di pazzia, ma c'è il serio rischio che quel seme possa depositarsi e germogliare, signora, se non interveniamo in tempo. La società rischierebbe di doversi occupare, un giorno, di un soggetto pericolo...