CHAINS

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È James a svegliarmi quando, ormai, è mattina: mi scuote per le spalle finché non sollevo le palpebre a fatica.

"Non sono più nel riformatorio, non ho orari rigidi da seguire" mormoro, con voce assonnata " si può sapere per quale motivo mi hai svegliato così presto?"

"Vestiti, abbiamo un appuntamento e non possiamo arrivare in ritardo"

"Hai organizzato un'uscita a quattro? Lo sai che questa sera devo uscire con Ava, non voglio vedere un'altra ragazza. Lasciami dormire"

"No, idiota, non si tratta di un appuntamento romantico. Dobbiamo andare in un posto e faresti meglio a prepararti subito"

"Quando parli così sembri proprio tua madre" dico, alzandomi dal letto e vestendomi in pochi minuti "potresti darmi qualche spiegazione più soddisfacente?".

Solo quando usciamo di casa ricevo, finalmente, le dovute spiegazioni da parte di mio cugino.

"Quando la signorina Cavendish si è trasferita, hanno demolito la sua casa, costruito un nuovo edificio e aperto una nuova attività"

"Di che cosa si tratta?"

"Lo vedrai ben presto" risponde lui, con uno strano sorriso sulle labbra.

Non capisco per quale motivo Jimmy non vuole rivelarmi la nostra destinazione, ma quando la vedo con i miei stessi occhi resto senza parole: la graziosa casetta a due piani della nostra ex insegnante di matematica non esiste più; al suo posto, ora, sorge uno Studio di tatuaggi, dalla vetrina variopinta.

"Tatuaggi?" domando, mentre entriamo.

"Si"

"Ma... Perché?"

"Per due semplici motivi: è il mio modo per darti il bentornato a casa e mi sembra un modo originale per rafforzare la nostra promessa. Tieni" si accomoda su uno dei divanetti neri, messi a disposizione dei clienti in attesa, e mi lancia un album che riesco ad afferrare al volo "scegli tu quello che vuoi. Per me è lo stesso".

Mi siedo a mia volta ed inizio a sfogliare le numerose pagine plasticate, fino a quando il mio sguardo non cade sul disegno di una catena.

"Questo"

"Come mai la catena?"

"Quando ero in riformatorio, c'era un ragazzo che aveva numerosi tatuaggi e tra quelli c'era anche una catena che gli saliva a spirale lungo il braccio sinistro" spiego, passandomi una mano tra i capelli "un giorno gli ho chiesto quale fosse il suo significato e lui mi ha detto che esistono diverse interpretazioni. Dipende se è aperta, spezzata o chiusa. A volte perfino il numero degli anelli ha un messaggio particolare. Aperta può simboleggiare la libertà. Spezzata la rinascita. Ma chiusa può simboleggiare o una promessa o un legame di sangue tra due persone... Direi che è perfetta per noi due, James".



Il tatuaggio non è particolarmente grande o visibile: in realtà è una piccolissima catenina nera che circonda la base del dito medio della mia mano sinistra.

Non è neppure doloroso.

Per tutto il tempo della seduta sento solo un lieve fastidio alla mano, simile a quello che si prova quando si deve fare un prelievo del sangue.

Anche quello di James passa facilmente inosservato: la catena è identica alla mia, ma nel suo caso gira attorno al pollice destro.

Entrambi abbiamo voluto farlo piccolo in modo che zia Margaret non possa scoprirlo, o che impieghi più tempo possibile prima di accorgersi della loro esistenza.

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