"Ho sentito che hai apertamente sfidato C-Note ed il suo gruppo".
Giro il viso in direzione della persona che mi ha appena rivolto la parola e vedo un detenuto prendere posto affianco a me, sulla tribuna in cui sono seduto da quando è iniziata l'ora all'aria aperta: si tratta di un ragazzo appena al di sotto dei trent'anni, con i capelli castani e gli occhi chiari.
Lo degno appena di un'occhiata, prima di tornare a concentrarmi sulla parte del cortile che appartiene al partito afroamericano di Fox River.
"A quanto pare, le notizie volano di bocca in bocca qui dentro" commento poi, piegando le labbra in un mezzo sorriso "ma lo capisco. Le giornate all'interno di un carcere possono essere molto noiose, quindi quando accadono eventi simili è normale che la voce si sparga in un attimo. Soprattutto quando il novellino di turno decide di sfidare un branco di musi neri"
"Non sembri molto preoccupato"
"Non lo sono affatto. Quando mi hanno rinchiuso a Donaldson, mi sono ritrovato quasi subito in mezzo ad un regolamento di conti che ha coinvolto l'intero Braccio E, ovvero la zona in cui si trovava la mia cella. Ero da poco entrato a far parte di un gruppo di detenuti, ed il Capo mi aveva comunicato che dovevo affrontare una... Chiamiamola prova di coraggio... Per diventare a mia volta un membro effettivo del branco. E la prova consisteva nell'uccidere un muso nero e prendere un piccolo souvenir che dimostrasse che ce l'avevo fatta e che non mi ero tirato indietro. Nel gruppo c'era un detenuto, Luke, che non sopportava la mia preferenza, dato che ero il favorito del Capo, e sai che cosa ha fatto?" domando, ritornando a fissare il ragazzo dagli occhi chiari, che per tutto il tempo ha ascoltato il mio discorso in silenzio, senza perdere una sola parola.
"No, che cosa ha fatto?"
"È andato da uno dei musi neri e gli ha spifferato ogni singola cosa, per mettermi in difficoltà. Così il mio avversario ha avuto il tempo necessario per procurarsi un'arma efficace per eliminarmi, mentre io sono riuscito a rimediare un semplice punteruolo"
"E come è andata a finire?"
"Secondo te?" commento, in tono sarcastico, appoggiandomi alla panca alle mie spalle "credo che la risposta sia davanti ai tuoi occhi in modo molto chiaro ed evidente. Ho ucciso quella scimmia con le mie stesse mani e le ho cavato un occhio, con un coccio di vetro, come piccolo souvenir. Poi, ho riservato un trattamento simile anche a Luke. Due piccioni con una fava. E questo è accaduto quando avevo vent'anni, ecco perché non sono preoccupato di affrontare C-Note ed il suo gruppo"
"Ma in quel caso era un tutti contro tutti, in questo sei tu contro un gruppo di sei persone"
"Ed è proprio in momenti come questo che una persona deve dimostrare di avere sempre un asso nella manica, mio giovane amico" rispondo, prima di alzarmi dalla panca.
Mi avvicino ad un gruppo di uomini radunati attorno ad uno dei tanti tavolini che ci sono nel cortile, ed alcuni di loro mi raggiungono subito, per evitarmi di fare un solo passo in più verso il loro Capo, impegnato a giocare a carte; alzo entrambe le mani, dimostrando così che le mie intenzioni non sono ostili e che non ho nessun'arma con me.
"Gira al largo da questo tavolo" mi ammonisce uno di loro, dandomi una spinta per rimarcare il concetto appena espresso.
"Vengo in pace, fratello, chiedo solo umilmente di scambiare qualche parola con il tuo Capo. Non voglio nessun tipo di problema"
"Io non sono tuo fratello. Vattene"
"Aspetta, Fiorello, voglio sentire quello che il nuovo arrivato ha da dire" lo interrompe proprio l'uomo con cui voglio parlare, spostando l'attenzione dalle carte che ha in mano a me "perquisiscilo. Non prendertela, ragazzo, semplicemente non ci tengo ad avere brutte sorprese"
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Alabama's Monster; Prison Break (✔️)
FanfictionPREQUEL DI 'LIKE A PRAYER'. "Non stiamo parlando di pazzia, ma c'è il serio rischio che quel seme possa depositarsi e germogliare, signora, se non interveniamo in tempo. La società rischierebbe di doversi occupare, un giorno, di un soggetto pericolo...