The only reason | Ashton Irwin

1. Memories.

*Sarah remembers...*

Il mio cellulare squilló facendomi sobbalzare dalla sorpresa.
Appoggiai il libro che stavo leggendo e presi il mio telefono.
Era lui.
Risposi sorridendo come una demente:
« Buonasera. »
« Ehy bellissima. »
Il mio sorriso si allargò ancora di più a quel complimento.
« Come stai? »
Mi spostai assumendo una posizione più comoda, tenendo il telefono appoggiato al mio orecchio.
« Mi manchi. »
Mi bloccai.
« Anche tu mi manchi, Ash. »
Sospirai, passandomi una mano tra i capelli, e lo sentii fare lo stesso tramite il microfono.
« Che ore sono lì da te? »
« Sono la bellezza delle due di notte, carissimo. »
« Oh. »
Dopo poco tempo riprese.
« Scusa... per l'ora. »
« Non ti biasimo. Non ci capisco nulla neanche io di tutti questi fusi orari. »
Sbuffai, roteando gli occhi al cielo.
« Vorrei che fossi qui con me. Ti prometto che quando faremo un nostro tour e non saremo più una band supporto, ti porteró con noi. È davvero una promessa. »
Sorrisi, ma uno sbadiglio prese il posto del gesto felice.
« Sei stanca? Se vuoi ci sentiamo domani... »
« No, no, tranquillo... »
Gli occhi facevano fatica a stare aperti.
« Sah. »
« Mmh? »
« Ti amo. »
« Ti amo anche io Ash. »
Così gli occhi mi si chiusero.
Quando mi risvegliai, non molto tempo dopo, vidi che Ashton non aveva chiuso la conversazione.
« Ash? »
Lo chiamai con la voce impastata dal sonno.
Nessuna risposta.
« Ash? »
Ripetei.
« Buongiorno... più o meno. »
Rise.
« Perchè per questi quindici minuti non hai chiuso la chiamata? »
Chiesi.
Lui esitó un attimo prima di rispondere. Come se avesse dovuto scegliere attentamente le parole da riferirmi.
« Mentre dormivi, sussurravi il mio nome e dicevi di amarmi. Era una cosa dolcissima. »
Ed anche se si trovava dalla parte opposta del mondo, sapevo che un sorriso si era impadronito del suo viso. E non potevo essere più felice, sapendo che quel sorriso era causa mia.

-

Ora nulla di tutta quella conversazione che avemmo cinque mesi fa potrà più essere detto fra noi.
Ho paura.
Paura che i ricordi potranno mangiare ció che è rimasto di me, portandomi via per sempre.
E mi manca.
Mi manca terribilmente.