Inserisco il cavalletto alla bici e la fermo nel parcheggio adibito.
Cavolo, qualche giorno fa sembrava estate e potevamo andare in giro a mezze maniche, mentre ieri, di colpo, è tornato l'inverno.
Siamo in primavera, dannato freddo, lasciaci in pace e dacci di nuovo il caldo.
Rabbrividisco e mi sfrego le mani.Quale ragazzino va a scuola con la bici durante una giornata così avversa? Non importa mi sia vestito con strati e strati di vestiti; quando il gelo ha voglia di penetrarti nelle ossa, niente può impedirglielo.
Mi dirigo verso il corridoio, i piccoli termosifoni ai lati delle pareti non servono a nulla, visto che il calore sale verso l'alto e scompare.
E pensare che ci siamo lamentati a gran voce con gli insegnanti per farli spegnere, perché non era più tempo di tenerli accesi e ci facevano sudare anche stando fermi; adesso sono un piacevole tepore a cui faccio volentieri affidamento.
Sorrido ed entro in classe, poi mi ricordo che Mirko aveva da fare con il dentista e non ci sarà, quindi vado subito a sedermi vicino alla mia amica e fare così compagnia a entrambi.«Ciao, Noel. Hai per caso un paio di guanti in più? Non mi aspettavo un incontro ravvicinato con i pinguini» domando frizionando ancora le dita per creare un calore inesistente. Dopotutto, non sto mica sfregando due legnetti tra loro come si vede fare nei film.
Lei mi lancia un'occhiata frettolosa, poi abbassa lo sguardo e annuisce.
Strano, non è il suo solito comportamento. Sembra distante sebbene la nostra vicinanza di banco.
Mi limito ad alzare le spalle. Roba da donne, mi dico, e non ho voglia di entrarci. Il solo pensiero un giorno di doverlo spiegare a Roberta mi fa salire l'ansia, non ha senso rimuginarci prima del tempo.
Quando accadrà, accadrà.Porto l'attenzione sulla lavagna e, a quel semplice gesto, alcuni ragazzini davanti girano la schiena distogliendo l'attenzione da me.
Hanno qualcosa di strano i miei capelli?
Me li sistemo con le mani, ed effettivamente alcuni avevano preso il posto di altri, colpa della corsa in bicicletta che riesce sempre ad arruffarli.
Indosso i guanti passati da Noel e la guardo, ma i suoi occhi sono lontani dai miei, una fuga silenziosa e senza ragione apparente. Se non fosse entrata la professoressa, avrei chiesto spiegazioni.
Non voglio avere segreti: non le ho mai nascosto nulla e così deve fare anche lei.
È questo il patto.
Aspetterò la ricreazione per incalzarla e costringerla a vuotare il sacco.Fisso svogliato i segni bianchi su tutto quel nero, il gesso scricchiola sopra la superficie e la voce della donna macina frasi su frasi.
Scienze.
Non prenderò mai il liceo dove si studia questa materia, a cosa serve quindi ricordare come si mischiano gli elementi? La maggior parte delle nozioni, poi, non mi entra proprio in testa.Che immensa noia.
Sento un ticchettio sul mio banco e abbasso lo sguardo su di un foglietto spiegazzato.
Corrugo la fronte e, con grande fatica per via dei guanti, lo dispiego.-Finocchio.-
Sbatto le palpebre, incapace quasi di assimilare quell'unica parola.
Cosa diavolo vuol dire?
Storco le labbra in una smorfia e lo accartoccio, infilandolo nella fessura per i libri. Quando ritraggo la mano, però, sento le dita tremolare.
Sarà colpa dei miei capelli lunghi, mi convinco. Ho ascoltato spesso anche Jacopo e i suoi cugini usare parole poco carine a riguardo, come se si venisse bollati in anticipo per il solo fatto di portarli così.
Che stupidaggine.Non è che un attimo prima di ascoltare un nuovo foglietto rombare sul banco, produce un suono assordante, quando in realtà il materiale è di una leggerezza senza eguali.
Qualcosa si aziona nella mia mente, un allarme incalzante, eppure decido comunque di leggerlo.-Ti è piaciuto baciare Mirko? Sei solo un finocchio.-
Il cuore perde un battito e non lo ritrova in fretta.
Rimango a fissare per un buon minuto quella frase macchiata d'inchiostro, le parole della professoressa suonano distanti come se si fosse allontanata di almeno un chilometro.
Le orecchie fischiano.
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Il suono della mia Paura
General Fiction[SPIN-OFF/PREQUEL DI: "DESTINO"] (Sospesa.) Essere abbandonati dalla propria madre non è un problema; abitare con un mostro ubriaco e manesco neppure; crescere in fretta e tenere sulle proprie spalle la vita di una sorella piccola, neanche. Questo s...