Olocausto di Gerald Green

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Bentornati, carissimi viaggiatori del tempo! Oggi ospitiamo un'altra autrice di Wattpad, GabrielleFortescue23 che ha preparato per noi una recensione spettacolare. Pronti?

"Tutto è finito. Non c'è più nulla. Karl e i miei genitori e tutta la mia famiglia sono morti in quello che ora viene chiamato l'olocausto. Un nome stravagante per designare l'assassinio di massa. Io sono un sopravvissuto. E oggi, seduto in questo bungalow di calcestruzzo e cenere al di sopra del lago di Galilea [...] termino la storia della famiglia Weiss. Sotto diversi aspetti è la cronaca di che accadde a milioni di ebrei in Europa, i sei milioni di vittime, lo sparuto gruppo che sopravvisse, coloro che reagirono"

Così inizia uno dei libri storici che più mi ha segnato nel corso degli anni: Olocausto di Gerald Green. Ne ho letti diversi, soprattutto sulla Shoah, ma mai nessuno mi ha lasciato questa sensazione, questa tristezza. Con questo libro ho avuto la possibilità di mettermi nei panni dell'ebreo e del nazista e li ho indossati così bene da sentire le sensazioni di entrambi senza distinzione.

 Con questo libro ho avuto la possibilità di mettermi nei panni dell'ebreo e del nazista e li ho indossati così bene da sentire le sensazioni di entrambi senza distinzione

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Olocausto è un romanzo del 1979, sostanzialmente diviso in due parti distinte ma allo stesso tempo unite. Il colpo di genio che, secondo me, ha avuto l'autore è senza ombra di dubbio quello di creare due famiglie, una tedesca e una ebrea, per catapultarci nelle loro vite. Il protagonista principale della famiglia ebrea, Rudy Weiss, e il protagonista della famiglia tedesca nazista, Erik Dorf, sono legati da una storia e Gerald Green, raccontandocela è riuscito a scrivere nero su bianco la storia di altri sei milioni di persone, nonché delle guardie delle SS.

Tramite questo racconto è riuscito a narrare gli anni delle leggi raziali e della guerra mondiale in modo dettagliato viaggiando per i vari luoghi fondamentali.

Si effettua un vero e proprio viaggio che ha inizio a Berlino, nel periodo della Notte dei Cristalli e continua fino a Varsavia, nel ghetto ebraico. Si ha modo di vedere l'evoluzione della soluzione finale sia dal punto di vista nazista che dal punto di vista ebraico e in entrambi i casi non fa altro che suscitare emozioni di vario genere che lasciano una sensazione di amarezza e sconforto. Un libro difficile da dimenticare e soprattutto un manuale di storia eccezionale. Perfetto per chi conosce già la storia e la vuole rivivere in modo diverso o per chi non la conosce e magari vuole approfondire. Si entra nei campi di concentramento in due modi distinti e si può conoscere l'evoluzione di quel fatidico gas, lo Zyklon B, nonché le varie evoluzioni edili che hanno avuto i campi di concentramento nel tempo. Si viene a conoscenza dei vari altarini che raramente i libri di storia scolastici raccontano: il trattamento che veniva riservato agli invalidi o ai malati mentali, gli esperimenti che Josef Mengele faceva sugli ebrei e persino i piani dettagliati di Heydrich e le varie riunioni che organizzava con l'SS. Il capitolo sulle fosse di Babij Jar è sicuramente quello che più mi ha segnata. Conoscevo già la storia, da appassionata del periodo, ma leggerla in questo libro mi ha lasciato qualcosa in più che dalle varie ricerche online non avevo assimilato. Anche l'evoluzione dello Zyklon B e la descrizione dei vari esperimenti effettuati per perfezionarlo mi ha quasi rivoltato.

Secondo me si tratta di un libro poco conosciuto che dovrebbe essere inserito tra le letture scolastiche, non dico obbligatorie perché può essere pesante, ma almeno consigliate. Sarebbe una lettura da scuola superiore, perché molto cruda e a tratti violenta e non adatta ai più piccoli, ma sicuramente un grosso insegnamento di vita.

Se dovessi parlare della sintassi, della grammatica o di qualsiasi altra riflessione sulla scrittura non saprei bene cosa dire perché non lo ricordo, non ci ho dato peso. La lettura era così immersiva, così intensa da non ricordare assolutamente il modo in cui è scritta ma più il contenuto. Gli studi che vi sono dietro ad un romanzo simile sono approfonditi e minuziosi, è riuscito ad unire milioni di storie in un'unica storia che li raggruppa tutti, una sottospecie di diario che riunisce i ricordi di persone che non possono più raccontarli. Come ho già detto, ne ho letti molti di libri sulla shoah, soprattutto di racconti reali come ad esempio Se questo è un uomo o il sequel La Tregua, o per andare ancora di più nel conosciuto Il diario di Anna Frank ma nessuno di questi, nonostante li apprezzo e li rileggo con piacere, è stato in grado di segnare la mia vita, perché sì, è uno di quei libri che ti segna e che, dopo averlo letto, porti nel cuore e soprattutto nella mente, per sempre.

Visto che ho già parlato abbastanza, vorrei lasciarvi con una citazioni del romanzo, di quelle che proprio non riesco a dimenticare:

"I nostri figli, e i figli dei nostri figli, devono sapere. E così pure i figli del mondo intero.  'Perdonate', disse una volta Ben Gurion, 'ma non dimenticate mai'. Io non sono del tutto pronto a perdonare. Forse non lo sarò mai."

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