The Royal Newfoundland Regiment

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Buongiorno e buon giovedì, viaggiatori del tempo!

Anche questa settimana, abbiamo in serbo per voi una Storia raccontata da qualcuno di voi. Siamo davvero felici di ospitare Goodnight_Saigon, che ha scritto per noi la storia del Reggimento Reale di Terranova. Siamo particolarmente felici di ospitare il suo contributo, scritto dall'autrice nella sua lingua madre (l'inglese) e tradotto da noi. We're so pleased you sent us your own page in History, Kaitlyn!

Non resta altro da fare che augurarvi una buona - anzi, un'ottima - lettura!

All'interno della baia riparata del porto di Halifax, barche, pescherecci da traino e pescherecci galleggiavano seguendo il flusso della corrente dell'Oceano Atlantico, ormeggiati in modo sicuro accanto ad altri trasporti militari, uno dei quali s...

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All'interno della baia riparata del porto di Halifax, barche, pescherecci da traino e pescherecci galleggiavano seguendo il flusso della corrente dell'Oceano Atlantico, ormeggiati in modo sicuro accanto ad altri trasporti militari, uno dei quali si stava preparando al varo.

Sul lungomare, le donne annunciavano i prezzi delle loro merci, brandendo sgombri e spigole ai passanti, offrendo merci alle diverse dozzine di soldati che si avviavano a bordo della nave in partenza. Lontano sull'acqua, molti abitanti del posto erano già al lavoro e si svegliavano all'alba, guadagnandosi da vivere in maniera rispettabile qualsiasi cosa il mare decidesse di regalare dalle sue profondità. Qua e là lungo le banchine, sfrecciando agilmente tra cittadini e membri dell'esercito canadese, vi era un gruppo di bambini che ridevano, si rincorrevano e un cane trasandato che abbaiava e piagnucolava alle calcagna. Avrebbero continuato con i loro giochi spensierati fino a quando il sole cocente di giugno avrebbe raggiunto la sua massima altezza, per poi tornare a casa per pranzo.

In mezzo al vivace trambusto di persone all'interno del porto che si accontentavano della loro giornata, un uomo supplicava sua moglie, mentre stavano in piedi davanti al trasporto militare, afferrandole e stringendole forte la mano, quasi tirandola via dal molo. «Non tornare indietro, Chloe. Fai domanda per un trasferimento, fingi un infortunio, fai qualcosa, non mi interessa cosa... Non tornare indietro, per favore...»

Distolse lo sguardo da lui, con un sorriso triste che le torceva la bocca. «Gwan, Michael, sai che non posso. E comunque, non passerà molto tempo, al massimo sei settimane». Gli occhi chiari incontrarono i suoi, e lei gli portò una mano allo stomaco, posizionando il suo tocco gentile su dove immaginava che presto qualcosa sarebbe cresciuto col passare del tempo. «Den, sono in congedo per un anno intero, forse anche due.»

«Lo spero». I suoi occhi brillarono mentre la prendeva in giro, memorizzando ogni dettaglio del suo viso, del suo corpo, stampando in modo indelebile la sua immagine nella sua memoria nel caso in cui fosse accaduto l'impensabile e non fosse mai tornata a casa.

Il Wartime Pregnancy Act del 1915, approvato dal parlamento britannico l'anno prima, imponeva alle donne di continuare a prestare servizio in prima linea fino all'inizio del secondo trimestre in caso di gravidanza, durante un combattimento attivo. Essere dominatori dell'Impero britannico, del Canada e di Terranova significava essere soggetti alla stessa legislazione della Gran Bretagna, se il Parlamento riteneva opportuno esercitare la sua supremazia legale sulle colonie. Sebbene fosse indubbiamente sconsigliato, si verificarono gravidanze accidentali all'estero, in congedo o in rare visite a casa, e un'ondata di dimissioni prenatali alla fine del 1914 aveva spinto verso la nuova legislatura.
Certo, alcune donne approfittavano del WPA per sfuggire agli orrori della prima linea, ma la maggior parte onorava i suoi termini, astenendosi da determinate attività fino alla fine della guerra o almeno durante le missioni all'estero. Chloe era una di quelle donne, e una volta a casa aveva preso le misure adeguate, ma nonostante la sua cautela... Quasi temeva quello che i suoi compagni avrebbero detto una volta tornata in trincea.

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