Sherlock Holmes. Fra storia, leggenda e realtà.

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Buon giovedì, viaggiatori del tempo!

Oggi proponiamo un articolo di Rolock221 che svela piccoli segreti sul famoso detective e il suo creatore.

Buona lettura!


Tutti conoscono il creatore del leggendario Sherlock Holmes ma forse non tutti sanno che il medico inglese aveva ben altre aspettative riguardo alla sua passione per la scrittura. Dalla sua biografia, si scopre che Sir Arthur Conan Doyle iniziò a scrivere i suoi racconti, con protagonista il grande detective, per far quadrare il bilancio familiare. Per la caratterizzazione del personaggio, trasse ispirazione dal professor Bell, suo insegnante di medicina all'università. Il docente istruiva i suoi tirocinanti con un approccio rigorosamente abduttivo: osservare, annusare, tastare ed ascoltare il paziente. Da qui, il termine deduzione rigorosamente sbagliato. Dovremmo fare una digressione sulle teorie di Aristotele riguardo le deduzioni e capire che con il metodo abduttivo di Holmes non c'entrano nulla, ma rimando il lettore interessato ad una ricerca personale.

In realtà, Doyle era un appassionato viaggiatore e di questo avrebbe voluto scrivere e pubblicare.
Il primo romanzo, "A Study in Scarlet", venne dato alle stampe nel 1887 mentre sul mensile Strand Magazine venne pubblicato il racconto "A scandal in Boemia" nel 1891. Il caso ebbe immediatamente uno strepitoso successo, con grande sorpresa dello stesso romanziere scozzese. Doyle fu costretto, suo malgrado, a continuare la pubblicazione delle avventure del detective inglese, perché tediato dall'opinione pubblica e dall'editore che non voleva rinunciare alla gallina dalle uova d'oro. La fortuna di Sherlock Holmes continuò imperterrita fino a quando in "The Final Problem", pubblicato nel 1893, Sherlock Holmes e il professor James Moriarty muoiono precipitando dalle cascate di Raichenbach in Svizzera.

Doyle mise fine alla vita del celeberrimo detective. Aveva deciso: doveva sbarazzarsi, una volta per tutte, dell'ingombrante inquilino di Baker Street. L'impatto sui lettori inglesi fu immediato e molti cittadini londinesi portarono per giorni il lutto al braccio. Doyle non aveva creato un personaggio leggendario bensì un geniale tutore della legge in carne ed ossa che, attraverso un originale e pseudo - scientifico metodo di indagine, aveva sedotto l'intero Regno Unito.

Prova furono le centinaia di lettere inviate al consulente investigativo durante la sua brillante carriera di uomo umorale e freddo, dedito solo alla disciplina delle deduzioni. I londinesi, stregati e affascinati dal personaggio di fantasia, credettero esistesse realmente, quando il suo creatore era arrivato ad odiarlo.

Da qui, la morte di Holmes dopo la caduta nelle cascate in Svizzera ma un rocambolesco ritorno, quasi dieci anni dopo, con "The Adventure of the Empty House" ambientato nel 1894 ma pubblicato nel 1902. In quegli anni, la pressione su Doyle fu fortissima e dovette cedere alle insistenze dell'editore e del pubblico che chiedevano a gran voce il ritorno dell'originale detective.

Siamo negli anni bui di Jack the Ripper, lo Squartatore, l'assassino che uccise più di ottanta prostitute, muovendosi nel quartiere malfamato di Whitechapel. L'orrore per quelle morti così efferate scossero l'opinione pubblica tanto che venne interpellato il grande detective per risolvere il caso. Naturalmente Doyle non sarebbe intervenuto in una storia tanto drammatica, utilizzando quelle orribili uccisioni come contesto di un suo romanzo. Certo, un caso brillantemente risolto, in cui il consulente investigativo fosse riuscito a smascherare il serial killer più famoso di tutti i tempi, avrebbe rappresentato l'apice della carriera dello scrittore. Tuttavia il detective si limitò a rispondere all'ispettore Lestrade di Scotland Yard - anch'egli frutto del canone holmesiano e che lo aveva prontamente interpellato - che era impegnato nel caso dei Baskerville e che quindi non poteva prestare la sua opera. Holmes però diede il suo contributo, giudicando non attribuibile a Jack lo Squartatore, l'omicidio di una giovane donna orrendamente mutilata e ritrovata nel 1889 sotto l'arco di un ponte ferroviario in Pinckin Street nel quartiere di Whitechapel.

L'ultimo gruppo di racconti venne pubblicato nel 1927 e intitolato "Il taccuino di Sherlock Holmes". Dopo aver risolto centinaia di casi, il detective si ritirò in campagna, nella casa di famiglia, dedicandosi alla filosofia e all'apicoltura. Molti cercarono invano di rintracciare il consulente ormai in pensione. Il suo creatore morì solo tre anni dopo, nel 1930. A tutt'oggi Sherlock Holmes è il personaggio di fantasia più rappresentato di tutti i tempi.

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