Intervista crilu98

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Bentornati viaggiatori del tempo!

Oggi abbiamo invitato nei nostri uffici crilu98 che con Il viaggio del Picchio si è aggiudicata la vittoria dei #Wattys2019 nella categoria Narrativa Storica, ma bando alle ciance e iniziamo!

Il soprannaturale rappresenta una parte fondamentale del tuo racconto, è la prima volta che lo utilizzi nelle tue storie o hai già scritto romanzi di questo genere?

Ho scribacchiato qualcosa di fantasy, ma trattare il soprannaturale in questa storia è stato molto più facile perché gli dei e la magia erano parte integrante della vita dei popoli antichi. Non ho inventato quasi nulla, mi sono limitata a colmare i buchi tra una leggenda e l'altra!

Parlaci di Aia e Sattias, che tipo di personaggi sono?

Aia, come più avanti Etrilia, è il tramite tra gli umani e gli dei: è lei che "parla" con Mamerte e stringe con lui il patto che salverà la tribù. Può risultare crudele o incomprensibile, ma fa ciò che può per aiutare il suo popolo. Sattias è l'underdog per eccellenza: è debole, lento e ha problemi di vista — tutte cose che lo rendono un pessimo cacciatore e quindi la persona meno adatta a diventare re. Come i suoi compagni, nel corso della storia cresce e acquista più consapevolezza delle qualità per cui il dio Mamerte l'ha scelto e che saranno determinanti per affrontare i nemici che incontreranno sul loro cammino.

Nel primo capitolo dichiari che i picenei sono i tuoi antenati e quindi sei particolarmente legata alla storia, è stato difficile trattare questi argomenti?

In realtà scrivere di come sono nati i piceni è stato emozionante e divertente, soprattutto nel descrivere le ambientazioni di questa storia, che poi sono i luoghi in cui sono nata e cresciuta. È stato più difficile scrivere il terzo capitolo della trilogia — La figlia del Picchio — ambientato diversi secoli dopo, quando la storia picena volge al crepuscolo perché Roma è ormai sul punto di affermare la propria supremazia sulla penisola italica.

Se dovessi riassumere la tua storia in poche parole, quali sarebbero?

È un mix tra un romanzo d'avventura, una storia di formazione e una rivisitazione degli antichi miti pre-romani.

Qual è il capitolo che hai scritto con facilità e quello, invece, più difficile da pubblicare e perché?

È stato semplice scrivere dell'incontro tra Sattias e Laktéa, che mi era stato ispirato da un sogno che avevo fatto. Anche le scene tra Hiccia e Pileius sono uscite fuori in maniera naturale, forse perché sono i miei personaggi preferiti. Il capitolo più difficile da scrivere è stato il decimo, perché volevo che la battaglia con i greci di Diomedas riecheggiasse i racconti omerici... Un'impresa non facile.

Raccontaci della tua esperienza con i Wattys

Beh, è il primo anno che vinco un premio Wattys e finché non ho visto il bollino sulla cover non ci credevo! Penso che nessun'altra delle mie storie avrebbe potuto meritarlo più di questa. È stata una grande soddisfazione vedere premiate le ore di ricerca sugli usi e sulle credenze di questo popolo.

La tua storia ha colpito ed emozionato molte persone, com'è il tuo rapporto con i lettori?

Un'altra nuova esperienza che ho fatto con la trilogia dei PIKENTII è stata interagire con molti lettori: la narrativa storica è un genere un po' di nicchia qui su Wattpad, quindi non mi aspettavo una reazione così entusiasta alle avventure di Sattias & Co! È stato un bel modo per condividere un pezzo di Storia sconosciuto ai più.

Quali sono i generi letterari che preferisci? E quali sono i tuoi autori preferiti, dentro e fuori da Wattpad?

In cima alla lista ci sono il genere storico e il fantasy, seguiti dai libri di non-fiction e dalla fantascienza. Non ho dei veri e propri scrittori preferiti su Wattpad — ho poco tempo per leggere e quindi mi lascio intrigare più dalle trame che dagli autori. Se invece devo comprare un libro in libreria punto su Valerio Massimo Manfredi, Marcello Simoni o Michela Murgia: sono tra i pochi che non deludono mai.

Raccontaci dei tuoi prossimi progetti!

Ho in stesura due progetti un po' distanti dai generi che tratto di solito: uno è un titolo steampunk autoconclusivo (Argon), l'altro è il primo libro di una trilogia sui viaggi nel tempo.

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