I Borgia

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Benvenuti, viaggiatori del tempo, e buon giovedì!

Pronti per un nuovo appuntamento con le vostre pagine di storia? Sì, vero?

Oggi abbiamo il piacere di ospitare semperinfelix, che ha scritto per noi la recensione di una serie tv che parla di una delle famiglie più discusse della storia italiana, i Borgia. La ringraziamo per il suo contributo e auguriamo a voi tutti un'ottima lettura!

Di pellicole e serie televisive ambientate in secoli lontani ne sono state tentate tante, tantissime, alcune ben riuscite, altre così così, ma altre ancora veramente ridicole. Ebbene, oggi non voglio degnare d'uno sguardo certi infimi prodotti della cinepresa che tanto piacciono al popolino, quanto piuttosto parlarvi, se vorrete prestarmi orecchio, di una serie che a me sta particolarmente a cuore, un po' perché posso dire di esserci "cresciuta", un po' perché è stata l'unica che sia riuscita a farmi rivivere per qualche frangente quel luminoso passato che oramai non esiste più.

Borgia, quanti di voi hanno sentito parlare di questa famiglia? Solitamente, a pronunciare questo nome che oggigiorno suona quasi maledetto, si pensa a tre cose: sangue, intrighi, oscenità. Ebbene, benché queste nella serie non mancheranno di certo, non si tratta delle solite scenette tragicomiche sui Borgia che parlano di incesto, né, come per la recentissima serie sui Medici, di baggianate dove certi personaggi tirati fuori dal XV secolo sono improvvisamente catapultati in un mondo dove si agisce e si ragiona come nel nuovo millennio. Questa di cui io vi parlerò, a differenza delle altre serie televisive spazzatura, racconta la Storia con la esse maiuscola.

Intitolata semplicemente "I Borgia", nel corso di tre stagioni la serie si snoda attraverso gli anni che vanno dal 1492 al 1507, raccontando le vicende della famiglia Borgia che, a cavallo tra i due secoli, si intrecciano con quelle delle maggiori...

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Intitolata semplicemente "I Borgia", nel corso di tre stagioni la serie si snoda attraverso gli anni che vanno dal 1492 al 1507, raccontando le vicende della famiglia Borgia che, a cavallo tra i due secoli, si intrecciano con quelle delle maggiori famiglie di Roma, gli Orsini e i Colonna, e con quelle delle più influenti casate d'Italia: gli Sforza di Milano, gli Este di Ferrara e gli Aragona di Napoli, andando così a disegnare un quadro nitido e stupendamente colorito della torbida politica dell'Italia rinascimentale. Questi sono infatti i terribili anni della calata di Carlo VIII re di Francia nella penisola, che con il suo esercitò seminò morte, discordie e distruzione.

L'orrore della guerra, a tal proposito, è splendidamente descritto già a partire dalla prima stagione, in una scena in cui si parla del massacro avvenuto a Rapallo a opera dei soldati del re, dove quasi tutti gli abitanti, pescatori inermi,donne e bambini indifesi, furono massacrati senza pietà. Da lì si capisce perfettamente come i francesi, al pari dei turchi, altro grave flagello degli italiani,fossero uomini che combattevano senza onore, convinti che razziare fosse un modo come un altro per fare la guerra. Al contrario gli italiani avevano una concezione della guerra estremamente diversa, per loro era un'arte, e i capitani di ventura italiani raramente indulgevano in inutili massacri, pertanto niente fece soffrire di più la nostra terra quanto l'aspro giogo dello straniero. Per tale motivo mi piace questa serie, perché insegna la verità senza né addolcirla né tacerla.

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