Capitolo 4.

1.3K 58 4
                                    

Malik uscì dalla stanza lasciando soli me e Harry.

''Beh, sig. Styles ora andrei anche io. Grazie per aver acconsentito a fare l'intervista. La aspetto venerdì nel mio ufficio.'' Blaterai mentre raccolsi le mie cose e mi diressi verso la porta.

Abbassai la maniglia ma quella non si aprì e in pochi secondi sentii un respiro caldo sul mio collo che mi fece fare un balzo indietro e prendere contro il petto duro di Harry; mi girai e lui bloccò il mio corpo contro la porta in legno.

Le sue braccia si alzarono, per poi poggiarsi ai lati della mia testa.

Il mio cuore iniziò a martellare nel mio petto, mentre il mio respiro diventava più affannoso e la mia mente venne annebiata dalla sua colonia,il suo respiro caldo sulle mie guancie e i suoi occhi verdi che bloccarono subito i miei.

La sua bocca a poi millimetri dalla mia, il suo naso quasi sfiorava il mio e per un minuto pensai che volesse baciarmi, ma invece disse ''Ti spavento?'' con la sua voce roca in un sussurro.

Scossi lentamente la testa. ''No, niente mi fa paura.'' sussurrai in risposta mantenendo lo sguardo.

Era vero, niente mi faceva paura, non ero mai stata una ragazza paurosa, apparte per i ragni e i serpenti, per quelli ero capace anche di schizzare sul tetto pur di non trovarne. Ma per il resto, niente mi spaventava. Intimoriva forse si, ma arrivare ad avere paura no.

Più alimenti la paura più essa cresce e più essa cresce più sono le possibilità che questa tua paura si avveri.

''Tutti hanno paura di qualcosa.'' mormorrò.

''Io no.''

Un leggero sorriso comparse sulle sue perfette labbra.

Si avvicinò ancora di più e all'ultimo secondo spostò la testa per poi lasciare un piccolo bacio nel punto sotto l'orecchio.

''Non ancora.'' sussurrò prima di allontanarsi.

Quasi sentii le mie gambe cedere mentre lui tornava alla sua scrivania e cliccava un bottone.

''Ora la porta è sbloccata, puoi uscire.'' Annunciò la sua voce, la quale mi portò alla realtà facendomi abbandonare alcuni pensieri su di lui che si stavano formando nella mia testa.

Non mi accorsi di essere appoggiata ancora appoggiata alla porta fino a quando lui non inarcò un sopracciglio.

''Oh si, certo. A venerdì.'' Balbettai mentre uscii dal suo ufficio e mi diressi verso gli ascensori,lasciandolo con un sorrisetto malizioso sulle sue labbra.

Aspettai pazientemente che l'ascensore arrivasse al piano terra e poi mi diressi velocemente verso casa.

Nel tragitto mi fermai al Mc per prendere qualcosa per cena e poi in meno di venti minuti arrivai a casa.

Salii le scale e arrivai alla porta del mio appartamento, infilai le chiavi nella serratura e aprii la porta.

Mi diressi velocemente verso la cucina per mettere la cena nel microonde e le chiavi nel vaso sul frigo.

Appesi la borsa nell'attaccapanni insieme alla giacca, poi andai in sala.

''Luke, sei in ca..'' mi bloccai non appena vidi Luke sul divano con una ragazza a cavalcioni su di lui mentre pomiciavano.

''Oh mio dio, scusate.'' Quasi gridai sentendomi le guancie avvampare.

Luke e la ragazza rossa si staccarono e lei scese subito dalle sue gambe mentre Luke scoppiò a ridere.

''Viky lei è la mia migliore amica, non chè inquilina.'' ci presentò.

''P-Piacere, ora, è meglio se, se vado in camera. Si, direi di si. Scusate. Luke la cena l'ho portata a casa tu. Cioè io.'' balbattai imbarazzata.

La ragazza mi rivolse un sorriso di scuse, Luke ridacchiò e io corsi nella mia stanza per poi scoppiare a ridere.

Mi tolsi i vestiti e andai in bagno per farmi una doccia.

Dopo la doccia mi infilai i pantaloni larghi della tuta grigi, con una maglia a maniche corte bianca,anch'essa larga.

Mi infilai un paio di calze e una felpa azzurra, poi presi il telefono e aprii la porta.

Chissà se la ragazza era ancora li, andai in sala ma non vidi nessuno così andai in cucina e trovai Luke mentre accendeva il microonde.

''Eccoti. Ora metto a scaldare la cena.'' sorrise.

''La ragazza? Viky? Non c'è?'' mi guardai intorno mentre mi sedevo su uno sgambello.

''No,era troppo imbarazzata.'' rise.

''Luke, ci credo, vi ho visti mentre vi ripulivate la bocca a vicenda.'' ridacchiai.

Lui scoppiò a ridere ''Sfotti poco, stronzetta. Pensavo che saresti arrivata più tardi.''

''Fortuna che sono arrivata presto, chissà cosa avrei trovato se fossi arrivata dieci minuti dopo.''

''Oh, stai zitta che è meglio.'' rise mentre mi passava un piatto con la mia roba del Mc.

-

Ciao bellissime.

Vedo che le visualizzazioni sono aumentate di un pochino.

Ora spargerò voce, cosi aumenteranno di più.

Cercherò di aggiornare tutti i giorni.

Ciao bellissime:)

Another Way (hs)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora