''Ci sono.'' dissi infilandomi il telefono in tasca.
Harry intanto si era accomodato sul divano di fianco a Luke mentre discutevano su qualcosa riguardante il football.
Harry al suono della mia voce si girò e mi guardò da testa a piedi.
''Stai bene.'' si complimentò con un sorriso Luke.
Ringraziai, mentre Harry continuava a fissarmi.
''Harry?'' attirai la sua attenzione.
Si alzò e io salutai Luke con un bacio sulla guancia prima di uscire dal mio appartamento.
Entrammo nell'ascensore il quale, venne colmato da un silenzio imbarazzante.
''Harry, p-puoi smetterla di fissarmi? Odio essere fissata.'' sussurrai sentendomi le guancie avvampare.
''Si, certo. Scusami.'' ridacchiò mettendo in mostra le sue fossette.
A quel punto fui io che rimasi a fissare il suo profilo.
Alto, magro, slanciato, la linea della sua mascella, la linea del suo naso e delle sue labbra.
Mi soffermai un po' troppo sulle sue labbra, il che portò Harry a girarsi e a beccarmi mentre lo stavo fissando spudoratatamente.
Per mia grande fortuna raggiungemmo il piano terra e uscimmo dall'ascensore diretti verso un Audi nera, parcheggiata.
Un uomo sulla trentina ne uscì e ci aprì la portiera, entrammo e Harry gli diede l'indicazione di un locale, penso.
''Dove andiamo?'' chiesi una seconda volta.
''In una discoteca.''
Sorrisi, mi piacevano le discoteche, non mi ubriacavo ma ballavo tantissimo.
Mi appoggiai al sedile per poi guardare fuori dal finestrino.
New York era stupenda di sera, era una lanterna in pratica, amavo quella città, era sempre stato il mio sogno viverci, fin da piccola.
I miei ricordi d'infanzia furono interrotti dal nostro arrivo al locale.
La mia portiera si aprì e io scesi, seguita da Harry che mise una mano sulla mia bassa schiena, guidandomi all'interno.
''Sign. Styles, buonasera.'' salutò il buttafuori.
''Buonasera a te Mark, tutto bene con la piccola?'' chiese cordialmente Harry.
''Si, si sta riprendendo velocemente. Grazie per l'interesse. Il suo solito posto è già pronto. Prego.'' Ci fece entrare augurandoci una buona serata, ricambiai il suo sorriso ed entrai.
''Sua figlia ha solo sette anni e ha avuto bisogno di una trasfusione di sangue dopo un incidente.'' mi informò Harry, rispondendo alle domande che già si stavano formando nella mia mente.
Annuii mentre ci guidavano verso, quella che doveva essere la sezione ''VIP'' o qualcosa del genere.
Ci fecero accomodare su dei divani in pelle nera e ci chiesero da bere.
''Vodka alla ciliegia.'' ordinò Harry.
''Lo stesso.''
''Bevi?'' mi chiese Harry scrutandomi.
''Non spesso.'' risposi guardando la folla di persone che aveva già inziato ad accumolarsi al centro della pista da ballo.
''Vuoi ballare?''
''Dopo aver bevuto.''
Bere mi caricava, i nostri Drink ci furono portati dopo poco e io lo mandai giù tutto d'un sorso, accogliendo la sensazione dell'alcool nelle mie vene.
Mi alzai camminando verso la pista, girandomi per prendere Harry ma lui era ancora seduto che mi guardava.
''Vieni Harry?'' chiesi.
''No.'' rispose prendendo un sorso del suo drink.
Sbuffai infiltrandomi fra la folla e iniziando a muovermi a ritmo della musica.
Da dove mi trovavo riuscivo a vedere lo sguardo di Harry sul mio corpo, i suoi occhi mi scrutavano in ogni mia mossa, era quasi soffocante.
Una mano avvolse la mi vita tirandomi ad un corpo caldo.
Il viso di Harry si contrasse in un'espressione arrabbiata.
Mi allontanai dal ragazzo prima che potesse fermarmi e convincermi a ballare con lui.
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Mi sedetti vicino ad Harry dopo aver ballato per due buone ore, mantenendo costantemente il contatto visivo con Harry.
''Sei stanca?'' mi chiese spostandomi una ciocca, caduta dalla coda, sul mio viso e mettendomela dietro l'orecchio.
"Un po." Ammisi.
Mi prese la mano e ci alzammo, andammo nel parcheggio dove la sua Audi nera ci stava aspettando.
Lo stesso ragazzo di prima ci aprì la portiera e noi salimmo.
Mi appoggiai al finestrino sentendo la mano calda di Harry sul mio ginocchio.
"Mi porti a casa?" Chiesi mentre guardavo la vetrina di un negozio.
"Vieni da me." Rispose lui.
"Cosa? Harry ma.."
"Shh." Mi zittì.
Ero troppo stanca per ribattere, così sbuffai e chiusi gli occhi.
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Another Way (hs)
RandomAlyson Green. Harry Styles. Due mondi diversi, eppure così simili. Lei pensava che la vita fosse come in un sogno, ma questo non é un sogno, ma la triste realtà di ogni giorno. - Buona lettura.✨