Capitolo 25.

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Il mio battito cardiaco era a mille.
Come, come poteva essere vero?
Lui era morto, lui non lo poteva prevedere.

Presi qualche respiro cercando di calmarmi, prima di iniziare a leggere la lettera di Mike.

"Ciao Alyson,
Ti scrivo questa lettera per dirti un paio di cose.
Oggi sono due mesi dal mio funerale.
Quando leggerai questa lettera io non ci sarò più da diversi anni.
Alyson, so cosa stai pensando.
E forse tra i tuoi pensieri c'è anche la risposta giusta.
Qualche mese fa, Mark mi prese in disparte per parlarmi.
Mi raccontò di diversi suoi problemi, come debiti e roba varia.
Mi disse che dovevamo fare una cosa, io e lui.
Dovevo aiutarlo.
Lui doveva simulare il mio omicidio, così che vi avrebbero lasciati stare.
Perché, un uomo, Lay minacciava di rapire la mamma e te.
Il perché non lo so, non me l'ha mai voluto dire.
Quella sera del matrimonio, saremmo dovuti scomparire io e lui e poi lui sarebbe tornato cercando aiuto, dicendo che qualcuno mi aveva sparato.
Ma tu quella sera non mi mollavi due secondi, così all'ora in cui avrebbe dovuto spararmi c'eri anche tu.
Si sarebbe soltanto dovuto sentire uno sparo e io mi sarei solamente dovuto sporcare con un po' di sangue.
Ma lui aveva bevuto un bicchiere di troppo, così mi sparò davvero.
Tu vidi tutta la scena, e ovviamente tu, corsi a chiedere aiuto.
La mamma chiamò la polizia e con un testimone come te, lui finì in galera mentre io ero all'ospedale in coma.
Così mi raccontarono.
Mi diedero per morto, e voi mi faceste il funerale, ma nella bara non c'ero io.
Non so chi ci sia in quella bara.
Così, io mi ripresi e scappai via.
Decisi di non farmi più vedere, per il vostro bene, perché avevo ancora quella paura costante che potesse capitare qualcosa a te o alla mamma.
Oggi scrivo questa lettera, e fra poco la manderò ai nonni e loro sono gli unici a sapere la verità a parte Mark e forse anche nostra madre.
Alyson, mi dispiace di essere sparito così, ma ricordati.
Lo faccio solo per proteggerti.
Ti ho voluto bene più di ogni altra cosa e tutt'ora te ne voglio.
Ti penso sempre, quando leggerai questa magari sarai sposata e avrai dei figli oppure sarai appena uscita dall'università.
Sappi che ci rincontreremo, un giorno.

Mike."

Rilessi quella lettera almeno dieci volte, con le lacrime agli occhi e cercando di capire qualcosa.

Non poteva essere vero, io l'avevo visto nella bara prima che venisse chiusa.
E se fosse vero, lui ora dove si trovava?

Decisi che avrei chiamato mia nonna appena arrivata a New York.

Ripiegai la lettera e la misi di nuovo in borsa e poi fissai fuori dal finestrino le nuvole, ancora con le lacrime agli occhi.

Ora avevo mille pensieri che mi giravano per la testa.

Dovevo sapere dov'era Mike.

"Signorina si sente bene?" Una voce dolce mi chiese.

Mi girai per trovare l'hostess che mi sorrideva, asciugai velocemente le lacrime e risposi.

"Si, certo. Fra quanto atterriamo?"

"Fra poco signorina, ero venuta per assicurarmi che avesse la cintura allacciata."

Annuii e poi lei se ne andò.

Attesi l'atterraggio e dopo mi diressi a prendere la mia valigia.
Appena uscii trovai Luke che mi saltò, praticamente, addosso.

"Ciao Luke." Ridacchiai abbracciandolo.

"Ehy Aly." Disse sollevandomi in aria.

"Woah, cos'hai combinato a casa?" Chiesi, domandomi mentalmente perché tutte queste feste.
Ero stata via due giorni si e no.

"Niente!" Sorrise staccandosi.

Salimmo nel taxi ed arrivammo al nostro appartamento.
Salimmo le scale e non appena aprii la porta, quasi non svenni per il casino che c'era.

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EHIIII😏

SCUSATE MA NON HO AVUTO TEMPO, HO AVUTO UN SACCO DI PROBLEMI E NON HO TROVATO IL TEMPO PER AGGIORNARE😔
PERDONATEMI.

Comunque,
Forse questo capitolo fa un po schifo, ma cercherò di aggiornare domani, nonostante io abbia da studiare per l'interrogazione di geografia.

Vedrò anche dalla visualizzazioni e voti 😏

Ciaaao🙈

Another Way (hs)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora