Capitolo 1

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Fisso le onde che mi bagnano i piedi.
La sabbia è fredda a quest'ora del mattino.
Guardo la linea del mare dove il sole sta per sorgere, e ripenso a come questa storia è iniziata.
              
Un anno prima...
            
"voi cosa ne pensate? Fateci sapere America! Mandate un messaggio al numero..."                

Alla radio hanno appena detto che uno studio scientifico, dopo una lunga ricerca, ha scoperto che non sono i soldi a fare la felicità.
Sono in macchina, quaranta gradi all'ombra, aria condizionata rotta, traffico pazzesco e sono anche in ritardissimo, super ritardo per la lezione.
Rido, rido di gusto nel sentire questa enorme cazzata: tutto gira intorno ai soldi, tutti abbiano bisogno dei bei dollaroni.
Soprattutto io, in questo periodo.
Alt, non sono povera, c'è gente che se la passa peggio di me, gli scatoloni e i sacchi a pelo sul marciapiedi, alle uscite della metro e vicino i supermercati me ne danno la conferma.
Diciamo che sono una risparmiatrice, è che devo andarmene di casa entro nove giorni perché hanno deciso che l’appartamento dove ho vissuto negli ultimi sei anni deve essere abbattuto per costruirci un cazzo di centro commerciale.
Ovviamente quel vecchio viscido a cui pagavo l'affitto non frega un cazzo dei suoi inquilini quindi ha accettato le condizioni del costruttore.

"Nove giorni per sgomberare gli appartamenti, al decimo raderemo tutto al suolo"

Gentile da parte sua!                   
Ma ovviamente cosa può importare di me ad un riccone di merda che per divertimento compra e distrugge palazzine?!
Niente, ovviamente.
Io non dico che non deve fare il suo lavoro, ma almeno dare un po' di tempo alla povera gente che ci abita!
Quindi non ho un posto dove andare.
In più come se non bastasse al lavoro non va benissimo, mi dispiace per il vecchio Jhon.
Ultimamente la sua palestra, dove io lavoro, non ha molti clienti: è molto datata, con pochi attrezzi, per lo più ci concentriamo su arti marziali, boxe e pesi. Ma se non aggiunge, che so, una panca, una cyclette e magari un tapis roulant non attirerà mai nuovi clienti.
Un tempo era la palestra più famosa della zona, e le foto con qualche personaggio celebre nel campo della boxe o del body building lo dimostra. Mi sarebbe piaciuto vederla all’apice del suo splendore!
Lui però non vuole cambiare una virgola, dice che ormai è troppo vecchio, ma quella palestra sembra uguale a quando è stata costruita, 35 anni fa da Jhon con sua moglie, venuta a mancare 2 anni fa.
Appena sono arrivata in questa grande città non avevo un posto dove stare e la prima persona che ho incontrato è stata proprio lei, Mary, mi hanno accolto in casa loro per un paio di mesi e mi hanno dato un lavoro, è stata come una nonna per me, ho già il magone solo a pensarci...      
       
"Testa di cazzo! Schiaccia quel fottuto acceleratore!"
                  
Questa sono io: la malinconia e la fragilità non arrivano mai in superficie, dove domina la scaricatrice di porto, le apparenze ingannano, il mio corpo non rispecchia la mia persona, posso apparire sicura di me, pretenziosa e anche un po' altezzosa, ma ve lo assicuro, sono tutto tranne che quello, sono molto di più.
Parlo poco con chi non conosco, ma posso essere logorroica con chi mi conosce davvero.
Non parlo mai a caso però! Se dico una cosa è perché la penso veramente.

E ora sto pensando che questo tizio davanti a me sta andando veramente troppo lento!
Odio andare piano!
io faccio tutto velocemente, la mia vita viaggia 300 miglia all’ora. Ho una vita frenetica, non sto mai ferma, devo sempre tenermi occupata, questo è il metodo giusto per non pensare.
Sono sola e senza famiglia vicino.
I mie amici qui in America si contano sulle dita di una mano, compreso Jhon, il mio capo.
Quelli del mio paese di origine... Anche meno.
L'unico che mi sta sempre vicino nel bene e nel male è "wodka" il mio amato pesciolino rosso.
Ehi, sia chiaro: sono sola perché l’ho deciso io, i miei vivono dall’altra parte del mondo rispetto a dove mi trovo io ora.          
Italia!              
Eh si, io sono italiana, la gente dice che si capisce da come mi agito e come gesticolo al volante.
Potrei essere solo italiana o tassista di New York.
Sono nata ben ventitre anni fa nella provincia di Milano, nella campagna lombarda in un paesino circondato da boschi e campi coltivati.
Bellissimo.
Io amavo e amo il mio paesino e se fosse stato per me sarei rimasta lì per sempre,
vicino alla mia famiglia.
Ciò che desideriamo però, non è sempre la cosa migliore per noi, o per gli altri. È stata la scelta più difficile che abbia mai fatto in tutta la mia vita, ho dovuto rinunciare a un sacco di cose.
Ma restare significava giocare con il karma.
E so già che avrei perso.
Sono sempre stata razionale, prima rifletto su ogni scelta, analizzo e traggo la conclusione. Una che sa che quello che vuole.
Ma, una volta sola ho perso il controllo, e non mi è andata bene.
È per questo che ora dopo aver preso varie scelte nella vita, mi trovo qua a guidare nel traffico infernale di San Francisco.
E come dicevo all'inizio sono in ritardo alla mia lezione di boxe, perché l'insegnante sono io: oltre a lavorare nella palestra di Jhon, insegno gratis in un liceo.
Oddio in realtà non è proprio proprio gratis, a dire il vero si chiamano "lavori socialmente utili".
E a ben vedere non è che insegno, diciamo che assisto il professore.
Mi tocca farlo dopo aver ricevuto una multa per disordini notturni, ma lasciamo stare, ve lo racconterò più avanti. 
In pratica o facevo questo o riordinavo il solaio della biblioteca di quartiere, dove dicono ci siano topi grandi come pincher.
Conclusione? Sono un casino unico.
Ah, dimenticavo, io sono stella.

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