Capitolo 26 Dylan

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Dylan

Mi accorgo di essere abbastanza inquietante , qui da solo su uno sgabello del bar fermo a fissarla.
Negli ultimi dieci minuti la musica è aumentata di volume, il dj sembra strafatto, mette un sacco di canzoni ritmate, e tutti sembrano presi da una strana euforia.
A me non piace per niente ballare, nessuna musica, mi fa schifo il pensiero di stare in mezzo a un mucchio di corpi sudati.
I miei compagni la pensano diversamente, sono tutti in pista a strusciarsi contro delle ragazze vestite appositamente per rimorchiare, oddio non proprio vestite dato che hanno tutte addosso dei top che sembrano reggitette e delle gonne che coprono appena il culo.
Non è il mio genere.
Non dico che non ho mai scopato in discoteca o a una festa con una vestita cosi, dico solo che loro vogliono solo quello e io sono, anzi ero, disposto a darglielo.
Ora al solo pensiero ho il vomito.
Quando ti rendi conto che puoi avere il massimo tutto il resto ti sembra inutile .
Guardo il tavolo dove c'è suduto il mio paradiso.
Qui dentro lei stona da morire.
È troppo per questo posto schifoso.
Anche lei mi lancia delle occhiatine.
Non vedo l ora di tornare in hotel per stare dentro di lei tutta la notte.
Lei è fuoco e ghiaccio insieme.
Una calamita che mi attrae.
Faccio fatica a credere di pensare queste cose, proprio io, uno stronzo cinico e strafottente.
È proprio vero che quando conosci quella giusta tutto cambia.
Mentre sono ancora assorto nei mie pensieri mi sento tirare per un braccio.

"dai coglione, che cazzo fai? Vieni in pista, è pieno di ragazze che ci starebbero subito"
"non mi va"
"muoviti che ci sono un paio di biondine che mi hanno chiesto se ti conosco, vogliono che le accompagni al bagno"

Nel bagno dove ho appena scopato con la mia stella?! Divertente.

"non mi... Che fate?"

Mi prendono letteralmente di peso e mi trascinano in pista.
Gli altri ragazzi sono vicino ad un gruppetto di ragazze, che ballano in modo provocante.

"ragazze, come promesso siamo andati a recuperare il ragazzo più figo della scuola!"
"smettila Marc, non sono dell'umore"
"e quando mai lo sei!"

Parte una canzone latina che sta spopolando in questo periodo.
Tutti sembrano impazziti.
Le ragazze lanciano gridolini isterici e i ragazzi sono pronti a farsi strisciare il culo sul pacco.
Spero che finisca tutto il prima possibile.
Tutti Incominciano a ballare, e io ne approfitto per defilare.
La gente è ammassata una su l altra e faccio fatica a muovermi.
Una brunetta si avvicina a me e incomincia a ballarmi davanti ondeggiando il culo.
Mi sta praticamente sfiorando il cavallo dei jeans, e mi da fastidio.
Non riesco a spostarmi da lei per la troppa gente.
Nel frattempo la tipa si appoggia beatamente con il culo addosso a me.
In un altro momento probabilmente sarei stato eccitato da questo movimento, ma ora no, provo fastidio perché lei non è stella.
Si gira con il viso verso di me, e mi appoggia le mani sul petto, e io molto garbatamente le tiro via, ma lei le rimette.

"scusa"

Urlo per sovrastare la musica

"potresti lasciarmi andare"
"cosa?non ho capito "
"non mi interessi"
"non ti sento"

Continua a strusciarsi su di me come un polipo.

"ha detto che ti devi levare dai coglioni"
"scusa?"
"tieni giù le mani dal mio ragazzo"

La brunetta gira i tacchi e si appoggia a un altro ragazzo a caso.
Una visione paradisiaca mi si para davanti .
Stella è in mezzo alla pista  con un sacco di gente intorno, la musica al massimo, ma a per un attimo mi sembra che la sala sia vuota, senza nessun rumore, solo io e lei.
Mi sta fottendo il cervello.
Torno alla realtà quando mi tocca un braccio.

"scusa ma ho dovuti farlo! Non ne potevo più di guardarla strusciarsi su di te, ora siamo pari"
"come mi hai trovato?"
"io ti trovo sempre."

Ha ragione cazzo, e io voglio essere sempre ritrovato da lei.
Mantiene una certa distanza, giustamente, per non farsi vedere da qualcuno.
La capisco quando mi dice che per lei questo lavoro è importante, e capisco anche le conseguenze se si venisse a sapere che si scopa un alunno, anche se io mentirei spudoratamente.
Non vedo l ora che questo lavoro finisca, almeno possiamo fare quello che ci pare, dove ci pare.
La musica aumenta ancora di più, e le luci si spengono.
In quell'istante le sue mani si appoggiano al mio petto e incomincia a dondolare i fianchi, porto le mie mani sul suo culo e seguo i suoi movimenti.
Non sta facendo niente di che ma è proprio questo quello che intendevo prima, senza fare niente è riuscita a farmi eccitare.
Purtroppo tutto ciò dura pochissimo perche le luci si riaccendono.
Grazie a dio dopo mezz'ora passata di nuovo al bar è ora di tornare verso l hotel.
C'è qualcuno ancora disperso ma dopo un quarto d'ora ci siamo tutti.
Ci sono un paio di coglioni ubriachi che fanno fatica a camminare, uno è il mio compagno di stanza e l altro è Toby, sono dei nerd e probabilmente questa è la loro prima sbronza.
Carl sorregge toby e l altro si striscia contro i muri.
Stella si avvicina per aiutarlo ma questo è escluso.

"prof. ci penso io"
"oh, grazie dylan, meno male perché ho anch'io mal di piedi"

Mi sorride gentilmente.

"prof la prendo in braccio se vuole! "
"Scott non ti allargare eh!"

È per questo che voglio che finisca il lavoro al più presto.
Già avrei dovuto picchiare Matt, Josh, Luis e il professor Carl per I commenti su stella, ora anche Scott...tralasciando tutti quelli che il discoteca gli sbavavano dietro. Perfetto!
Arriviamo sani e salvi in hotel.
Il primo gruppetto con la prof Susan prende l ascensore, e io con il mio compagno catatonico aspetto il prossimo viaggio.
Stella sta aspettando con me e altri cinque ragazzi.

"stella, ti va di bere qualcosa al bar della hall? Non ho molto sonno"

Ancora questo coglione?!
Sta esagerando.
Carl il coglione aspetta impaziente la risposta di stella.
Lei educata gli si  avvicina e gli dice qualcosa, parla a bassa voce, ed è troppo lontana per sentire cosa gli risponde e in più il russare vicino all orecchio non mi facilità le cose.
L ascensore arriva e mi affretto a salire, non reggo più questo appiccicato alla mia spalla.
Stella sale per ultima, si mette davanti alle porte e aspetta che si aprano al piano giusto.
La salita è velocissima e in pochi secondo siamo arrivati.
Tutti vanno verso le proprie camere, tranne stella che si mette davanti alla mia.

"Dylan voglio controllare come sta il nostro nerd"
"penso bene.... Continua a russare.... Mi può aiutare prof? Ho la chiave in tasca ma se le prendo lo faccio cadere"

Che bastardo che sono, è una scusa solo per farmi toccare da lei.
Tra l'altro ci sono ancora dei ragazzi in corridoio.
Senza imbarazzo infila le mani nella tasca posteriore dei jeans.
Infila là chiave nella serratura e apre facendo passare me per primo.
Butto letteralmente il pezzo di tronco umano sul letto e mi sgranchisco le braccia.
Lei da brava ragazza qual è va a toglierli le scarpe e lo copre con la mia coperta.

"ehi!!quella è la mia! Come mi copro stanotte?"
"non ti servirà.... Lascio la finestra aperta"

Prende e se ne va.

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