Capitolo 10

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Finita la lezione io e i ragazzi ci salutiamo e ci diamo appuntamento da me per l indomani.

"grazie ancora Dylan... Senza di te sarei ancora in mezzo alla strada"
"non c'è di che Teo"
"ci beviamo un caffè insieme?
è il minimo che posso fare per sdebitarmi!"

Si rivolge ad entrambi

"grazie ma devo andare a casa a finire di mettere via le ultime cose visto che domani i ragazzi mi daranno una mano a portare tutto nella casa nuova"
"Dylan?"
"grazie amico ma per stasera passo..."
"ok... Ma la prossima volta non accetto un no"
"ok"

Teo ci saluta e va via.
Dylan rimane fermo con le mani in tasca, dondolandosi sui talloni

"senti... Vorresti... Vorresti una mano con le scatole?"
"grazie ma non ce n'è bisogno. Verranno già tutti i ragazzi"
"intendo ora... Adesso... Stasera"

Sembra molto a disagio, quasi timido.
Questo è un nuovo aspetto, che a dire il vero mi piace.
Vorrei farlo penare ancora un po'...
È così carino impacciato!

"non so... Non vorrei che ti sentissi obbligato"
"cosa?!! No io-mi fa piacere darti una mano... Alla fine te lo devo!"
"quando saremo pari con quella storia del parco?"
"lascia che ti aiuti stasera e poi saremo pari. Giuro"
"ok"

Salgo in macchina e lui mi segue con la sua moto.
Parcheggio davanti a casa e mette la sua moto dietro alla mia auto, saliamo le scale e arrivati davanti alla porta mi metto a cercare le chiavi, che non trovo mai per via della borsa enorme e piena di cose.
Dopo poco sento il campanellino che ho come porta chiavi, e mentre le metto nella toppa mi scuso con lui.

"scusa per il disordine, ma in questo periodo non ho veramente un minuto libero"
"non ti preoccupare"
"vuoi una birra?"
"tu bevi?"
"si ogni tanto... Perché?"
"non so... Non mi dai l impressione di una che beve"
"e sentiamo... Cos'altro pensi di me... Sono curiosa!"
"bhe... Penso che sei una grande sportiva, ovviamente si vede, una che tiene molto alle persone, insomma una brava ragazza"

Faccio una sonora risata...
Poi guardando il suo sguardo offeso, torno subito seria e lo faccio accomodare sul divano.
Vado in cucina, e torno con due birre

"scusa, scusa... Hai indovinato quasi tutto"
"quasi?"
"Dylan io non sono una brava ragazza...ti ho dato la prova nel parco"
"stella difendere una persona ammazzando di botte i suoi aggressori non fa di te una brutta persona, il contrario"
"non mi conosci..."
"fatti conoscere allora"
"dimmi di te"
"non c'è molto da dire... Voglio sentire cosa pensi tu di me"! "
" niente"
"come niente?"
"ecco un altra cosa di me... Non giudico. MAI... io vado a pelle, chimica... O mi piaci o no... Niente vie di mezzo... Potresti essere un delinquente, un barbone, un prete... Per me non fa differenza"
" Dai dimmi un altro tuo pregio"
"non sono pregi! Direi più difetti!"
"perché? È una cosa fantastica non giudicare mai.... Uno non ha bisogno di fingere mai"
"ecco allora ti illuminò su un altro paio di cose che mi riguardano, visto che stiamo diventando amici..."
"grazie... Tengo alla mia vita e non vorrei mai farti incazzare"
"scemo... Comunque... Primo: odio e dico odio le bugie... Nel senso, se non mi racconti una cosa tua non è un problema, ma mai negare davanti all evidenza... Secondo: io sono una metodica... Ogni cosa ha un senso, rifletto sempre su ogni cosa e non faccio mai niente d impulso! L ultima cosa... Sono molto molto, molto lunatica... Lo riconosco"
" ok... Mi piaci sempre di più... Nel senso... Cioè I tuoi discorsi, mi piacciono i tuoi pensieri... "

È diventato paonazzo... Capisco cosa intende dire

"ora è il tuo turno"
"vediamo... Sono un ragazzo abbastanza tranquillo... Mi piacciono le moto... E poi..."
"sei tranquillo e ti piacciono le moto?! Solo questo?"
"non saprei... Di solito non mi giudico da solo, sono sempre gli altri a giudicarmi"
"ok... Passiamo ad argomenti più personali... Famiglia?"
"tasto dolente"
"scusa se non vuoi parlarne non c'è problema"
"no no, è che è complicato... Mio padre era sempre via per lavoro... Girava il mondo, e mia mamma ha sempre cresciuto me e mia sorella di dodici anni da sola... Nove anni fa, tornanto da un viaggio in Thailandia ha confessato a mia mamma di aver conosciuto un altra donna... Pensavamo di là, una thailandese... In realtà è una sua collega, lo schifoso se la scopava già da anni... Così si sono separati e lui si è risposato... Non l ho più visto.
Mia mamma cinque anni fa ha conosciuto un uomo e anche lei si è sposata di nuovo... Ora viviamo nella sua lussuosa villa di merda... Con me non va molto d'accordo... Cerco di tornare a casa il meno possibile, se non fosse per mia sorella non ci tornerei proprio piu"
"cavolo... Sei quasi ai mie livelli... Mio padre è morto... Capisco il tuo dolore... Anche se penso che per te sia molto più difficile"
"che intendi?"
"per me non è stato facile superare la sua morte, anche se ero molto piccola... Ma non posso farci niente... Posso solo ricordare i bei momenti passati insieme, tu invece un padre lo hai, ma non vi cerca... È molto peggio"

Dopo questo discorso allegeriamo un po' la tensione parlando di sua sorella e mio fratello.
Quando parla di lei i suoi occhi diventano più limpidi, sorridono.
Alla fine non abbiamo impacchettato neanche una posata.

"ti dovevo dare una mano e invece ti ho fatto perdere un sacco di tempo"
"no è stato bello e rilassante...
Ci voleva"
"Io andrei... Si è fatto molto tardi"

Mentre parla sento un forte tuono.
Scosto la tenda della finestra per vedere il cielo.

"cazzo... Sta diluviando"
"allora dovrò darmi una mossa"
"ma che dici! Sei in moto non puoi uscire con questo tempo! Rimani qua da me non c'è problema!"
"no non ce n'è bisogno"
"non discutere. La camera degli ospiti è già pronta"
"grazie stella"

Allungo le braccia per prendere il cappotto che si era appena messo.
Le nostre mani si toccano.
Lui mi fissa
io lo fisso
Questione di secondi.
Attira le mie braccia verso di lui e mi bacia.
Per dieci secondi rimango immobile, non so cosa fare...
Ma poi le mie labbra si schiudono e lasciano entrare la sua lingua che gioca con la mia.
I nostri petti si scontrano quando lui mi tira più vicino a sé.
Mi mette le mani a coppa sul sedere e mi alza.
Non so che mi prende, ma non lo fermo neanche quando mi appoggia al muro.
Se non mi ricompongo subito andrà a finire male...

"forse dovremmo rallentare"

Gli dico staccandomi poco dalle sue labbra, ma comunque sfiorandole.

"scusa... Hai ragione, ma non ho resistito... È dalla prima volta che ti ho visto che avrei voluto farlo"

Non gli do il tempo di dire altro perché mi fiondo ancora sulle sue labbra.
Stasera non voglio pensare a niente.
Voglio dimenticarmi della proposta di jhon di fare un incontro, del trasloco, della gita ma soprattutto voglio dimenticare quella sera di sette anni fa.

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