Capitolo 33

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Mentre aspettiamo che arrivino Lucas e Jim rispondo a un messaggio di dylan che mi chiede come mai la preside mi ha fatta chiamare.
Invento una balla enorme perché non voglio dirgli che oggi è stato il mio ultimo giorno.
Ho in mente qualcosa che gli piacerà molto.

"e quel sorriso da ebete?"
"smettila scema! Sto scrivendo a dylan"
"aaaaa ora capisco... Sei cotta vero?"
"sono bruciata... Lo amo Jen.. Lo amo tantissimo"
"si vede... E essere innamorata ti dona moltissimo"
"lui è..è... Non saprei come definirlo..."
"l'importante è che tu stia bene..."
"sto benissimo... Ma ho paura"
"di cosa?"
"lui è troppo perfetto per essere reale... Ho la sensazione che farò qualche cazzata"
"smettila Stella... Non pensare subito al peggio... Se è la persona che dici non ti permetterà di fare qualche cavolata..."
"lui in due mesi mi ha cambiata più di quanto l abbia fatto io in sei anni"
"non vedo l'ora di vederlo di persona"
"sabato sera lo conoscerai... "
"conoscere chi?"
"LUCAS! JIM!!!"

io e Jen ci alziamo e corriamo incontro ai nostri amici.
Lasciano cadere le borse e aprono le braccia.
Salto in braccio a Lucas che impreparato cade di culo.
Ridiamo come dei pazzi.
Jim e Jen scuotono le teste come per rimproverarci.

"siamo alle solite... Jen facciamo finta di non conoscerli"
"hai ragione Jim... Solo figure di merda ci fanno fare"
"ehi smettetela!"

Diciamo in coro io e Lucas alzandoci da terra.
Ci guardiamo e in un lampo siamo addosso ai nostri amici, lui da Jen io da Jim.

"ci siete mancate così tanto!"
"anche voi... Tantissimo!"
"dobbiamo recuperare tutti il tempo perso!"
"sabato sera faremo una delle nostre serata a quattro"
"serata a cinque...  conosceremo il misterioso dylan ragazzi..."
"woooo non vedo l'ora"
"ora smettetela voi!"

Prendiamo le mille valigie che hanno e carichiamo tutto in macchina.
Parliamo di un sacco di cose.
Dopo aver preso un caffè in un bar riaccompagno Jen e porto Lucas e Jim a casa loro.
Sono stanchi morti perciò ci siamo detti di sentirci l'indomani.
Ora sono in palestra ad allenarmi, come al solito.
I ragazzi arrivano e vanno subito negli spogliatoi.
Dylan non c'è.
Prendo il telefono per scrivergli un messaggio.
Appena lo sblocco sento la porta aprirsi.

"scu... Scusa..."
"perché hai il fiatone?"
"sono in ritardo.... Mi sono appisolato sul divano e ho fatto tutto di corsa"
"non c'era bisogno....bastava che mi avvisassi... Ti stavo scrivendo un messaggio"
"ero a casa mia... Ho lasciato la moto e ho preso l'auto... Pensavo di farcela..."
"dai vatti a cambiare"
"si signora"
"scemo"

Oggi sono di buon umore e tutti se ne accorgono.
Abbiamo scherzato molto e ci siamo divertiti.
Prima di andare passo a salutare Jhon, ha un po' di influenza e non si è mosso dal divano del suo ufficio.
Quando entro vedo che sta dormendo.
Spengo la TV e lo copro bene.

"ragazzi sbrigatevi... Chiudo io stasera, Jhon dorme"
"ti aspettiamo"

Tutti i ragazzi sono fuori dalla porta ad aspettarmi.
Vado al quadro elettrico e spengo le luci.
Mi chiudo la porta alle spalle e tiro giù la serranda.

"grazie ragazzi! Sono sana e salva!"
"ciao a domani...A domani, ciao stella"
"ciao ragazzi"

In un minuto tutti si dileguano lasciando me e dylan nel parcheggio.

"ho la macchina... Ci vediamo direttamente da te?"
"va bene... Magari passo un attimo al supermercato... Ho il frigorifero vuoto"
"dai mi fermo io... Devi ancora farti la doccia... Cosa devo prendere?"
"faccio prima ad andare io... Anzi Andiamoci insieme!"
"va bene, andiamo direttamente con tutte e due le auto, il supermercato è vicino a casa tua... se ne usassimo una sola dovremmo tornare qui.."
"hai ragione...quale è la tua?"
"quella"

Indica con la testa.

"O MIO DIO... O MIO DIO... SEI SERIO? UNA GRAN TORINO! ORA SVENGO... SVENGO"
"sai che auto è?"
"e chi non conosce quest'auto?"
"be... Tutti... In pochi sanno che modello è"
"PAZZI! SONO DEI PAZZI"
"mi stupisci ogni giorno di più"
"ti prego me la fai guidare? Ti prego ti prego ti prego"
"ok ok... Non ci credo che lo sto facendo davvero..."
"perché? Io ti lascio guidare B"
"B?"
"Si bumblebee... Ma io la chiamo solo B"
"be allora tu avrai il piacere di guidare Cindy"
"Cindy? Noi non siamo normali"

Mi lancia le chiavi e le prendo al volo.
Sono eccitata come un bimbo la mattina di natale.
Apro la portiera e salgo, con delicatezza la richiudo.
È stupenda!
Faccio scorrere le mani sul sottile volante di pelle.
Dylan bussa sul vetro.
Giro piano la manopola e il vetro scende piano.

"mi raccomando... Nessuno aveva mai toccato la mia Cindy"
"non ti preoccupare... Abbi la stessa cura con il mio B... Ci vediamo al supermercato"

Infilo le chiavi nel quadro e le giro.
Il motore romba che è una meraviglia.
Do un po' di gas e metto la marcia.
Esco dal parcheggio con dylan ancora fermo a guardarmi.
Sono una appassionatata di auto e moto, cosa tramandata da mio papà.
Da piccoli portava sempre me e mio fratello ai raduni.
dopo che mio padre è morto andavo con mio nonno perché mio fratello non è più venuto.
Ha sofferto moltissimo per la sua morte.
Ha passato mesi chiuso in casa.
Manca a tutti ogni giorno, anche se sono passati tanti anni ed ero molto piccola .
Sfreccio per le strade di San Francisco pensando a quanto sarebbe bello averlo qui seduto di fianco a me.
Mi godo questa sensazione.
Purtroppo il tragitto è breve, troppo breve per i miei gusti.
Entro nel parcheggio e trovo subito dei posti liberi.
Scendo e aspetto dylan appoggiata al cofano.
Arriva dopo due minuti.

"ma quanto andavi veloce?"
"non è vero! Anzi andavo pianissimo!"
"com'è?"
"una meraviglia... Dovresti farmela guidare più spesso"
"vedremo.... Ora facciamo la spesa, ho una fame da lupi"

Facciamo la spesa e torniamo nel mio appartamento con le rispettive auto.
Lui ritira la spesa e io preparo il pollo con le patate.
Lo infilo nel forno e punto il timer.

"ci vorrà più o meno quaranta minuti prima che cuocia... Facciamo la doccia?"
"con piacere"

Vado in lavanderia e lascio i vestiti e le scarpe della palestra a terra.
Dylan fa lo stesso.

"poi faccio la lavatrice, lascia tutto qui"
"non c'è bisogno, domani li porto a casa"
"non se ne parla! Puzzano, e poi tua mamma cosa potrebbe pensare di me?"
"cosa c'entra mia mamma?"
"praticamente vivi qui e io ti rimando a casa con i vestiti da lavare? Penserà che sono una scansafatiche"
"non lo penserebbe mai... Comunque fai come vuoi"
"bravo! Ora togliti i boxer"
"ok sergente"
"sei proprio stupido"

Mi tolgo reggiseno e mutande e corro nel bagno in camera, la doccia della lavanderia è troppo stretta per lavarci insieme.
La doccia è stata rigenerante, non in modo tranquillo, perché a quanto pare a dylan eccita da morire lo specchio davanti al vetro.
È a me eccita Dylan.
Perciò è stata una doccia movimentata.
Il timer suona tiro fuori la teglia dal forno mentre dylan apparecchia la tavola.
Ceniamo tranquilli e guardiamo un film.

"andiamo a letto... È tardi e questo film mi fa schifo"
"sinceramente anche a me"
"perché non l'hai detto prima! Io pensavo che ti piacesse... È per questo che non te l'ho detto"
"io ho pensato la stessa cosa"
"allora andiamo a dormire, sono a pezzi"
"va bene bambola... Vieni ti prendo in braccio"

Mette le mani sotto le mie ginocchia e mi solleva dal divano.
Allaccio le braccia intorno al suo collo e metto la testa sulla sua spalla.
Non mi sembra vero di poter ricevere queste attenzioni.
L ho sempre sognato di essere amata come nei romanzi che leggo.
Ma non immaginavo di poterlo vivere anch'io.
Arrivati in camera mi adagia sul letto e si sdraia di fianco a me.
Mi metto subito nella mia posizione preferita per dormire.
La mia testa sul suo petto, rannicchiata vicino a lui.

"domani entro più tardi a scuola... Le prime ore sono libere perciò faccio con calma"
"va bene, allora non ti sveglio"
"no no, svegliami lo stesso... Non osare uscire senza avermi svegliato"
"non vedo l'ora che sia mattina... Ora dormi amore"
"ti amo"
"ti amo"

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